(NOTA: i rendering a metà articolo sono gli ultimi, depositati ieri da Nessi&Majocchi in Comune)
La storia, o almeno la cronaca, si ripete. Come un paio di anni fa, la prospettiva di un progetto per nuovi parcheggi in viale Varese, a Como, anima dibattiti al calor bianco. Ma se ai tempi della giunta Lucini l’ipotesi progettuale avanzata dalla Nessi&Majocchi prevedeva anche un autosilo interrato – proposta poi bocciata dal centrosinistra – ora il tema riguarda soltanto la zona in superficie. Dove, agli stalli attuali se ne dovrebbero aggiungere altri 86 a pagamento.
Ora tocca ad Angelo Majocchi, dunque, tornare sulla ribalta. E fare il punto sul progetto preliminare (“Premettendo che tra un preliminare e un esecutivo può passare un abisso”).
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“Quando si parlava del progetto con l’autosilo interrato – dice Majocchi – la preoccupazione più grande riguardava il rischio degli scavi attorno al centro, vicino alle mura, in una zona che spesso ha dovuto fare i conti con ritrovamenti nel sottosuolo. Noi ci eravamo assunti un rischio calcolato, ma posso capire che in una città dove per altri motivi si convive con cantieri fermi con l’ex Ticosa o le paratie,l’eventualità di un altro scavo fermo faccia e abbia fatto paura”.
Ora, però, la questione attorno al futuro di viale Varese si riapre. “La filosofia con cui abbiamo avanzato la nuova proposta – dice Majocchi – ha due cardini: la volontà di realizzare un progetto che, oltre ai posteggi, garantisca una forte valorizzazione delle mura e del verde intorno; e poi certamente l’intento di dotare il centro di nuovi posti auto, perché è impensabile ragionare unicamente sui parcheggi periferici, sulle strutture di cintura o sugli spostamenti con i mezzi pubblici. Noi rispondiamo a un’esigenza del centro e delle sue attività: non possiamo pensare che la città murata e i dintorni possano rimanere attrattive senza che si possa anche sostare nelle vicinanze per raggiungerli. L’autosilo Valmulini è un monito, in questo senso”.
L’azienda – che pure ora attende la “catalogazione” dell’intervento come di interesse pubblico e poi dovrà comunque partecipare a una gara, seppur da proponente del progetto – punta un ridisegno dell’intero viale. E arriva qualche dettaglio, con il cantiere che in caso di via libera potrebbe partire nel 2019 e chiudersi in un anno (con almeno 90 stalli sempre disponibili). “Innanzitutto – precisa l’imprenditore – ci siamo affidati a un progettista del calibro di Arturo Montanelli, già vincitore della gara di Anas per la variante della Tremezzina approvata dalla Sovrintendenza e uno degli esperti della Commissione di valutazione impatto ambientale del ministero dell’Ambiente scelto per il suo curriculum”.
“Per quanto riguarda il marciapiede più esterno, quello con i ciottoli e i parcometri – spiega Majocchi – arriverà del verde nuovo. Quell’area prevede un’aiuola che certamente offrirebbe un colpo d’occhio migliore di oggi. Per quanto riguarda il filare di alberi lungo il viale, quelle piante non saranno minimamente toccate. Sull’altro lato della corsia centrale che si percorre per parcheggiare, invece, qualche sacrificio andrà fatto (anche dal Comune è partito l’invito a valutare la massima salvaguardia possibile delle piante esistenti, ndr)”.
Tema caldissimo, questo, che ha già scatenato in altre occasioni – una su tutte: il cedro davanti al Teatro Sociale – proteste di fuoco. “Lungo il marciapiede sinistro e interno del viale – afferma l’imprenditore – il verde oggi è un po’ disordinato, poco curato. Sulla questione specifica degli alberi, quelli più antichi e in salute resteranno sicuramente. Per pochi altri, più recenti e non nobili o pregiati è invece previsto il taglio”.
“Il riordino e la sistemazione del verde – aggiunge Majocchi – interesserà ovviamente anche l’area giardini. Anche in questo caso, la situazione attuale è di disordine. Se non ci si fa caso, a volte nemmeno ci si accorge delle mura che sono seminascoste e poco visibili. In futuro saranno invece valorizzate (probabilmente anche con nuova illuminazione, ndr) e finalmente saranno apprezzabili in tutta la loro bellezza”.
In ultimo, gli 86 nuovi posti auto che saranno ricavati lungo il viale. “Non saranno più a spina di pesce ma perpendicolari al viale sia sulla destra, dove sono ora, sia sulla sinistra, dove ne saranno ricavati altri. Ma per quanto riguarda quelli più interni, verranno realizzati soltanto nella parte centrale del viale. Per intenderci: non a ridosso delle Orsoline e non a ridosso della Torre Gattoni. L’accesso all’area di sosta, come noto, non prevederà più i parcometri ma una sbarra e una segnaletica a messaggio variabile per dare le indicazioni sulla disponibilità degli stalli”. Il costo orario – tenendo presente che l’area dovrebbe essere data in concessione al vincitore per 30 anni – dovrebbe essere di 1,5 euro per la prima ora e 2 a partire dalla seconda.
Previsto, infine, un chiosco nuovo dove esiste quello attuale, con una postazione anche per il bike sharing. “Elementi che portano vitalità e frequentazione – sottolinea Majocchi – Perché oggi l’intero viale non offre affatto la sicurezza e la piacevolezza nel frequentarlo che una zona del genere invece merita”.
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6 Commenti
se ben capisco il progetto non vi è più un marciapiede riservato ai pedoni ma sarà condiviso con le auto che transitano in entrata e uscita dal parcheggio. Se così è non penso si possa essere favorevoli al progetto perchè la valorizzazione delle mura risulterebbe insignificante o non visibile con tranquillità dovendo schivare la auto.
in merito invece alla ubicazione, nulla di ridire non ritenendo corretto metter delle alternative … bisogna realizzare tutte le possibilità di posteggi senza escluderne alcuna.
sembra un intervento il cui unico beneficio è per l’impresa proponente. vantaggi per la collettività non ne vedo. a questo punto avrebbe avuto più senso ricavare i posti sotto terra e liberando la superficie dalle auto, completamente.
certo se uno valuta lo stato attuale del viale la situazione risulta sconfortante, ma spetta all’amministrazione comunale intervenire con interventi sensati i mirati. I soldi della tassa di soggiorno potrebbero essere utilizzati in maniera utile per valorizzare le mura cittadine, invece che essere spesi “doppiamente” per un ennesimo infopoint….
Questa città sul traffico ha bisogno di una piano generale, non di interventi distruttivi che non risolvono nulla. Risistemare il verde sì, aggiungere parcheggi lungo le mura no. Vanno fatti lungo il viale Innocenzo che è a grande percorrenza e a due passi dal centro (ticosa, davanti a stazione San giovanni, area presso polizia municipale, … )
Risolvere il problema di un’area verde male-organizzata sostituendola con dei parcheggi è un pretesto, non una soluzione. La cinta muraria di Como è uno degli elementi di valore della città storica e turistica, soffocarla con le auto è una operazione suicida, affidarla ai privati per trent’anni è un’errore strategico che blocca progetti e investimenti pubblici di qualità.
Infine, quattro milioni per un parcheggio a raso sembrano tanti per una novantina di posti auto che non risolve il problema del traffico in città, c’è qualcosa sotto … o le informazioni che abbiamo dai media sono carenti.
Nel rendering sparisce il marciapiede del vialetto con i poveri pedoni costretti a camminare in mezzo agli automezzi in cerca di posteggio….
Più auto, più vitalità e frequentazione, ma a chi la raccontate? Siccome il verde è tenuto male allora lo sostituiamo con un bel parcheggio nuovo di zecca che valorizzerà le mura e gli alberi superstiti. Indecente!