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VIDEO Rapinese sul lungolago: “Ecco la ciclabile” (che però è una ciclopedonale). Poi: “Avanti a velocità supersonica”

“In questo momento sono sul lungolago (Trieste, Ndr) dove vedete che c’è una parte della nuova ciclabile (in realtà una ciclopedonale, Ndr) che è stata gettata. Stiamo andando avanti a una velocità supersonica e a breve arriveremo fino al semaforo di piazza Cavour. Quella che è stata per quindici anni una vergogna per la nostra città finalmente sta prendendo forma. E sta prendendo forma proprio ora, sotto i vostri occhi. Bene, avanti così, qui si sta lavorando. Questo è un appalto del Comune, stiamo facendo la ciclabile, i cordoli, li rifacciamo tutti, rimetteremo il verde qui sul lato più esterno. E qua invece alle mie spalle c’è il cantiere di Regione che sta procedendo e sta andando avanti”. Così nel tardo pomeriggio di oggi ha documentato con video il sindaco di Como, Alessandro Rapinese.

Il cantiere sul lungolago, nel segmento piazza Matteotti-piazza Cavour, dunque procede “a velocità supersonica”. Progetto approvato dalla precedente giunta, Mario Landriscina sindaco, e andato a bando con la giunta Rapinese. Come evidenziavamo la “ciclabile” è in realtà una ciclopedonale. Nei giorni scorsi scetticismo sulla corsia ibrida (pedoni e bici appunto) era stato espresso dal Partito Democratico con un intervento del consigliere Stefano Legnani, qui: Legnani (Pd): “Sul nuovo lungolago di Como gradini e barriere per i disabili. E la ciclabile è diventata per pedoni”.

Dunque, le barriere architettoniche che – almeno finora, in attesa dei già annunciati rimedi – rendono difficile la piena fruibilità del nuovo lungolago di Como per chiunque abbia difficoltà motorie o utilizzi una carrozzina, sono finite nella polemica politica. Il problema principale, come noto, è la presenza di gradini che – a circa un terzo del tratto da Sant’Agostino al Terminus – non permettono di valicare quel punto. Per questo, al momento, chi è in carrozzina deve necessariamente uscire dalla passeggiata e bypassare l’ostacolo transitando sulla ciclopedonale. In futuro, però, l’amministrazione comunale ha annunciato la posa di un ponticello per collegare i due tratti del lungolago oggi divisi dai gradini.

Riassumiamo. Spiegava il consigliere Legnani: “E’ già stata denunciata l’impossibilità per coloro che sono costretti a muoversi in carrozzina di utilizzare pienamente il nuovo lungolago a causa dell’eliminazione da parte di Regione Lombardia del ponticello, previsto invece nel progetto dell’Amministrazione Lucini, che avrebbe consentito di percorrere in continuità il lungolago da Piazza Cavour a Piazza Matteotti attraversando, senza incontrare barriere architettoniche, il canale che dà accesso alla darsena. Ma nel progetto regionale, oltre alla soppressione del ponticello, è stata introdotta anche un’altra modifica, che renderà ulteriormente difficoltoso l’attraversamento del canale”.

E ancora: “Nel progetto Lucini (immagine sopra) oltre alla pista ciclabile, come tale riservata alle sole biciclette, prevista tra i due filari di tigli, vi era anche un percorso parallelo alla pista ciclabile sul lato verso il lago, riservato ai pedoni, che avrebbe consentito di scavalcare il canale senza incontrare barriere architettoniche – aggiunge Legnani – Come risulta dal confronto tra i due progetti e dalle opere che si stanno realizzando proprio in questi giorni, anche questo percorso pedonale è stato eliminato. La scalinata, che consente di superare il dislivello tra la pavimentazione del lungolago e quella del ponte della darsena, è stata infatti arretrata verso la città fino quasi a lambire il filare dei tigli, con la conseguenza che lo spazio rimasto, sul quale peraltro sono stati posizionati anche i pali dell’illuminazione pubblica, non è più sufficiente per il transito di pedoni e carrozzine”.

In conclusione, evidenziava l’esponente dem: “Non solo i disabili, ma anche passeggini e carrozzine per bambini, e tutti coloro che hanno difficoltà a fare le scale, per superare il canale della darsena, dovranno quindi necessariamente transitare tra i due filari di tigli percorrendo la pista, ora non più ciclabile, divenuta ciclopedonale. Tutto ciò, oltre a comportare la necessità per gli utenti di abbandonare la riva per spostarsi verso l’interno allungando così il percorso, comporterà anche un inevitabile conflitto tra utenti: biciclette, carrozzine e pedoni dovranno transitare in uno spazio largo solo due metri, appena sufficiente per il passaggio contemporaneo di due biciclette. Ed è noto che ormai da tempo le piste ciclopedonali, proprio per evitare tale conflitto (chi ha la precedenza?), vengono realizzate solo dove non vi è lo spazio sufficiente per percorsi distinti tra pedoni e biciclette. Considerata l’ampiezza del nuovo lungolago, che avrebbe consentito il mantenimento del percorso pedonale originariamente previsto privo di barriere senza compromettere la fruizione del lungolago, è del tutto inspiegabile la scelta di eliminarlo e di trasformare la pista ciclabile in pista ciclopedonale. A fronte di questo grave errore progettuale che compromette la fruibilità del nuovo lungolago, soprattutto per gli utenti più deboli, non resta che augurarsi che il ponticello della darsena, come promesso dal sindaco Rapinese, venga al più presto realizzato e la pista tra i tigli torni ad essere riservata alle sole biciclette”.

 

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12 Commenti

  1. Rapinese ha imparato da Meloni o viceversa a farsi gli spot autocelebrativi, senza ovviamente contradfitorio e domande scomode. Skmassimo giornalisti “fidi” con domande e risposte preconcordate.

  2. Ai cilisti, se vogliono evitare il rischio di investire un pedone, o anche solo di litigarci, mi sento di consigliare di continuare a percorrere la sede stradale, visto che in caso di ciclopedonale non vi è obbligo di usarla. Forse è il rischio minore.

  3. Una ciclopedonale in mezzo ad un viale alberato è un pericolo già solo adesso mentre guardo le foto della realizzazione. Nelle giornate affollate il pedone che la attraversa spuntando da un albero all’altro sarà facilmente investibile dalla bici che transita in linea retta. Sono le classiche pieghe della normativa nelle quali nulla è previsto per evitare che si commettano errori. Però mi chiedo, un progettista che disegna una cosa del genere, non si pone minimamente il problema della sicurezza?

  4. Forse il nostro Sindaco non sa andare in bicicletta!
    Se solo ne avesse una minima idea, non solo non si dovrebbe gloriare per la realizzazione della ciclopedonale, ma se ne dovrebbe vergognare.
    Si informi! Gli consiglio di documentarsi; guardi il sito: Bikeitalia che, in argomento, titola: “Percorsi ciclopedonali: cosa sono e perchè dovremmo smettere di realizzarli”.
    Buona lettura!

  5. Ecco una immonda colata di ghiaiae cemento degno biglietto da visita per chi arriva da Milano in Treno per vedere il lago più bello del mondo.
    Che vergogna, che pena, che squallore…. devastare il lungolago con una colata di giaione e cemento e vantarsene!!!!!!
    SITUAZIONE allucinante perché sicuramente i giardini pubblici a lago verranno rifatti con analoghe colate di cemento!!!!
    Non c’è speranza perché evidentemente c’è chi ama e venera iil cemento come ornamento e strumento di Devastazione urbana dei luoghi più belli.

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