RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Zona Rossa, stop parrucchieri. Furia Ornella: “Basta, vendo e vado in Svizzera. Cosa resta da salvare? “

Dopo l’ufficialità del ritorno di Como e della Lombardia in Zona Rossa, da lunedì 15 marzo, emerge tutta la rabbia di chi ancora una volta dovrà chiudere le porte della propria attività.

E’ in particolare la categoria dei parrucchieri, che aveva ottenuto il via libera a operare anche in Zona Rossa lo scorso gennaio, a evidenziare la situazione critica in cui si ritroverà a partire dal prossimo martedì.

La voce che si alza in rappresentanza di tutti i colleghi è quella di Ornella Gambarotto, titolare dello storico salone Equipe Ornella in piazza Duomo, che più volte lo scorso anno si era espressa duramente contro le decisioni del Governo.

Parrucchieri, Equipe Ornella riapre il 25. “Poco preavviso, un disastro. La cassa integrazione? Mai arrivata”

“Sono veramente arrabbiatissima – esordisce Ornella – da martedì avrò i dipendenti in cassa integrazione perché io di soldi non ne ho più. Tra ferie e permessi arretrati già pagati, non mi resta altro da fare. Purtroppo so già che la cassa la prenderanno tra mesi, come è successo lo scorso anno. Non si può più andare avanti così, lo Stato mette in galera il proprio Paese ma non ha i soldi per mantenerlo: sequestra i propri cittadini, non è degno di rispetto”.

Ufficiale: Como e Lombardia in zona rossa da lunedì 15 marzo. Le regole

E’ palpabile la grande rabbia di Ornella ma non solo: ormai, la voglia di combattere ha lasciato spazio alla rassegnazione. Dopo i due mesi di stop a causa del primo lockdown e un novembre di Zona Rossa per la Regione, anche il Natale è stato dimezzato e le chiusure iniziano a pesare parecchio.

“A me questa chiusura costa psicologicamente, come persona, oltre che economicamente – confessa Ornella – avevamo iniziato a coprire almeno le spese pagando il personale, ma non abbiamo fatto in tempo a rimettere in sesto i conti perché ora ci fermano di nuovo. Cosa pensano di fare? Oltre a non avere soldi, il nostro Stato non ha nemmeno vaccini a sufficienza. Il virus c’è eccome, questa è peggio di una guerra ma non è così che si affronta. Oltre alle persone perse, stanno riducendo il Paese in stato di povertà. Io però non starò qui ad assistere a tutto questo”.

Così, come per molte altre attività non resta che una soluzione, se la situazione non migliorerà. “Se trovo qualcuno che compra il negozio di Como, glielo vendo domattina e vado in Svizzera – così Ornella – Il 21 aprile dovrei festeggiare 50 anni di attività ma un periodo come questo non l’ho mai vissuto, nonostante le varie crisi. Insomma, la voglia di andarmene è tanta. Non voglio lasciare nemmeno mia figlia in questa situazione, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto”.

Ancora, le chiusure porteranno inevitabilmente al rischio della diffusione del lavoro abusivo. “In questo modo vediamo che aumenta chi lavora in nero, senza strumenti né sicurezza, nelle case delle persone – osserva Ornella – questo sarebbe il nostro Stato che ci protegge e tutela?”

La crisi non riguarda solo la titolare, ovviamente, ma anche i suoi dipendenti che ancora una volta non hanno risposte né certezze. Ma il peso della situazione, ancora una volta, Ornella lo sente tutto sulle proprie spalle.

“In questo modo, anche ai giovani si spegne la volontà di lavorare e fare impresa. I miei dipendenti devono campare, ma come fanno senza nessuna certezza? Martedì prossimo una nuova ragazza avrebbe dovuto iniziare a lavorare da noi, ma oggi le ho dovuto dire che prima di Pasqua non potrò assumerla: le avevo dato una speranza e ora invece mi sento male. Ho dovuto anche fermare tutti gli ordini ai fornitori – conclude – Io mi sento impotente e non comprendo più il discorso del “dobbiamo salvare”: abbiamo chiuso per salvare la Pasqua, poi il Natale e adesso ancora la Pasqua, ora cosa ci resta da salvare?”.

Covid, regole fino al 6 aprile: rosso automatico, stop zone gialle, Pasqua blindata ma ok spostamenti regionali

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Cicale e formiche. Chissà a quale categoria appartiene questa signora?? Sembra molto strano che chi, come la signora dichiara, lavora da 50 anni non possa reggere in 12 mesi a 4 mesi di zona rossa.
    Non si capisce poi dove possa trovare i soldi per aprire in Svizzera se dichiara di essere in bolletta sparata.
    Recita il proverbio : dare a chi ride e togliere a chi piange.

  2. Scusate redazione ma perchè date visibilità sempre a questa Signora Ornella? Abbiamo capito già da tempo il tipo di personaggio. Parla con gli slogan dei meme che si trovano sui social network, non è attendibile come paladina della categoria.. Che stufita…

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo