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Cronaca

Como, posti barca Csu: 2024 con “stangata” al metro quadrato, gli aumenti sfiorano il 17%

Sorpresa amara per i titolari di un posto barca negli approdi di Csu. Con il nuovo anno si sono infatti visti recapitare la fattura con tanto di “stangata”. Un aumento di quasi il 17% calcolato sulla tariffa minima del porto Marina 1 o 2, ovvero da 78 euro al metro quadrato (per almeno 10 metri quadrati ovvero 780 euro) a 91 euro al metro quadrato ossia 910 euro. Ricordiamo che la Csu gestisce per il Comune di Como quasi 400 ormeggi (378 quelli censiti sul sito Internet della società): 195 al porto Marina 1, 104 al porto Marina 2, 36 al porto di Sant’Agostino, 34 a Tavernola e 9 a Villa Olmo.

Le richieste di un posto barca superano da anni in particolare negli ultimi, con il boom turistico estivo del Lago di Como, in modo esponenziale l’offerta, quindi è certo che nessuno rinuncerà alla sua “boa” neppure con questo aumento. Chi ha esperienze di affitto di boe o ormeggi da privati sa bene che le tariffe sono anche superiori ai 100 euro al metro quadrato all’anno.
Però nessuno dei naviganti ha gradito l’assenza di comunicazioni da parte di Csu o del Comune. Comunicazioni che avrebbero dovuto precedere o quantomeno accompagnare l’invio della nuova salata fattura. Anche sul sito Internet di Csu risultano infatti ancora le vecchie tariffe, ovvero dai 78 euro al metro ai 20 euro per le gradinate di Villa Olmo (Porti e Posto barca al lago di Como – Como Servizi Urbani (csusrl.it).

Da noi interpellata attraverso il sindaco Alessandro Rapinese e il presidente Eduardo Helzel, la Csu ha prontamente risposto: “Si è provveduto ad aggiornare le tariffe in base alla variazione degli indici ISTAT-costo della vita, applicando quanto previsto dal Regolamento Strutture portuali Comune di Como – si legge nella nota – L’adeguamento dei canoni negli anni scorsi è stato congelato per delicato periodo post pandemico”. Ora ci si dovrebbe quindi mettere a fare i conti precisi per vedere se si arriva negli ultimi 3-4 anni a quasi il 17% che sembra comunque una percentuale un po’ alta (secondo il sito dell’Istat dal novembre 2021 al novembre 2023 la crescita è stata del +12,3%), ma la risposta di Csu non fa una piega ed è difficile da contestare.

Fa fede in merito anche l’ultimo disciplinare pubblicato sui sito del Comune di Como e firmato dall’allora dirigente del settore Patrimonio, Antonio Ferro e dall’ex direttore generale di Csu, Angelo Pozzoni che all’articolo 7 “Tariffe” precisa: “I canoni connessi alla concessione dei posti di ormeggio sono stabiliti dal Regolamento approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 17 in data 25 marzo 2002, così come modificato dalla Deliberazione di Consiglio Comunale n° 41 del 30 giugno 2014 ed allegato alla convenzione con la Regione Lombardia sottoscritta in data 26 marzo 2002. Gli stessi sono aggiornabili annualmente in base alle variazioni degli indici Istat-costo della vita, ovvero modificabili, per motivate esigenze, dal Comune di Como, su proposta dell’Ente gestore e previo assenso della Regione Lombardia”. Restano se si vuole soltanto il difetto di comunicazione ai titolari di un posto barca e l’aggiornamento del sito Internet, ma speriamo che si ponga presto rimedio a questa mancanza.

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3 Commenti

  1. Certa gente è abituata a generalizzare per dar fiato alla bocca! Il pressappochismo a gratis. Cosa vuol dire avere un barca=ricchezza?

  2. Sarà la volta buona che chi ha dozzine di posti barca da secoli li lasci liberi specialmente a San Agostino???
    I prezzi sono comunque ridicoli e andrebbe fatta un’asta pubblica ogni anno visto l’infinito valore dei posti.
    Ma è una pura illusione in un sistema nepotistico, corporativo e reazionario.

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