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Due famiglie comasche travolte dalla rapina di massa a Londra: “Bambini terrorizzati. Salvati dai negozianti”

Ritrovarsi nel bel mezzo della rapina di massa organizzata su TikTok in una delle principali vie dello shopping di Londra, senza capire cosa stia succedendo e con i bambini spaventati da tutto quel trambusto.

Questo è quello che è successo mercoledì scorso a due famiglie comasche, con cinque bambini tra i 5 e gli 11 anni, in vacanza nella capitale inglese che, all’improvviso, si sono ritrovate a fare i conti con quanto di più inaspettato si possa immaginare, una vera e propria rapina di massa ai negozi di Oxford Circus organizzata sui social che, grazie ad alcuni video diffusi su TikTok e Snapchat ha riunito centinaia di giovani con passamontagna e guanti di ordinanza e si è conclusa, tra il panico dei passanti, con cordoni della polizia a difesa dei negozi, scontri e l’arresto di cinque persone.

“Stavamo andando a Oxford Circus e ci siamo fermati davanti alla vetrina di un famoso negozio di cioccolato in quel momento abbiamo visto alcuni ragazzi con il volto coperto scappare inseguiti dalla polizia e tutti i negozianti fare segno a chi si trovava sulla strada di entrare – racconta F.T. a ComoZero– a quel punto siamo entrati anche noi insieme ad una quarantina di persone e, quando abbiamo visto che il proprietario chiudeva la porta a chiave, abbiamo iniziato a preoccuparci, soprattutto i bambini erano terrorizzati, anche perché proprio il giorno prima si era verificato un accoltellamento di un turista davanti al British Museum”

“In un attimo la strada si è riempita di camionette della polizia e agenti che hanno presidiavano anche le entrate della metropolitana e, un po’ alla volta, è tornata la calma e siamo potuti uscire- continua – il fatto è che, non sapendo niente di questa sorta di appuntamento per rapinare i negozi e alla luce di quanto successo il giorno prima, abbiamo sicuramente vissuto attimi di grande apprensione, soprattutto avendo con noi i bambini”.

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3 Commenti

  1. Amanda lei deve essere una di quelle Persone che non hanno mai avuto il piacere di toccare con mano il fenomeno da vicino e quindi non sapendo che altro dire accusa gli altri che constatano semplicemente la realtà. Se vuole le faccio un lungo e dettagliato elenco delle ultime notizie di cronaca anche efferata che hanno tutte un comune denominatore ovvero essere stati commessi da ragazzini sempre più giovani, di seconda o terza generazione e principalmente di origine nordafricana , poi mi chiami pure come vuole che non mi offendo , saluti

  2. Ho vissuto a londra negli anni in cui l’emergenza gang era ancora in fase embrionale, mi sono beccato l’attentato in metropolitana, ma ancora si poteva girare per la città. Sono tornato 3 anni fa a trovare amici ed ex colleghi e ho trovato una città totalmente trasformata dall’immigrazione di massa e dall’effetto banlieu che è arrivato sin la dalle periferie parigine. Inutile dire che i social fanno da cassa di risonanza per questi giovani senza identità culturale se non quella del branco che hanno reso ogni zona della metropoli invivibile e pericolosa. Fortunatamente Londra è talmente piena di telecamere che quasi sempre lì beccano ma non passa giorno che qualche amico non mi riporti notizie di rapine violente ed aggressioni. Sono lontani i tempi in cui forte della percezione di sicurezza data dalla efficiente polizia inglese e dal sistema capillare di sorveglianza, potevi girare tranquillo a notte fonda.

    1. Alberto, come si dice in italiano “Show me you’re a racist without telling me you’re a racist’? e ‘dogwhistle racism’? Anche se, non c’è nessun dogwhistle nel suo caso.

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