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“In questo libro non si raccontano problemi, ma vite felici”, ecco Special People ultima straordinaria opera di Giuseppe Guin

“In questo libro non si raccontano problemi, ma vite felici”. Basterebbe questa semplice frase del giornalista e scrittore comasco Giuseppe Guin per raccontare l’ultimo progetto a cui ha prestato la sensibilità della propria penna, il libro che presenterà lunedì 24 novembre alle 18.30 al Teatro Sociale di Como “Special People. Storie di ragazzi con la voglia di vincere” (Dominioni Editore).

E invece servono davvero le voci di questi ragazzi, e di chi li sta accompagnando in questo splendido cammino di sport e vita – quella vera, quella di chi riesce a esprimere sé stesso al meglio ed essere felice delle proprie conquiste – per raccontare la meraviglia di chi, come sintetizza l’autore “nonostante gli sgarbi della vita, continua a sorridere e ad andare avanti”.

In questo libro sono raccolte, infatti, le storie di 18 dei circa 40 atleti che fanno parte dell’associazione Siamo tutti Special People Asd, un progetto sportivo dedicato ad atleti con disabilità intellettivo-relazionali nato nel 2023 dall’impegno dell’ex giocatrice di basket della Comense Mara Invernizzi di due genitori, Giancarlo Brugnola e Marco Facciano, e di un volontario, Davide Giudici, che oggi coinvolge bambini, ragazzi e adulti che trovano nel basket non solo un modo per divertirsi insieme agli altri, ma anche per scoprire abilità e competenze.

“La maggior parte di questi ragazzi non è in grado di raccontare la propria storia, così per loro l’hanno fatto le mamme e i papà – spiega Guin – ho trascorso ore ad ascoltarli ricordare la nascita, la diagnosi, lo smarrimento, ma anche i primi successi, i sorrisi, la rinascita. Molti di loro non avevano mai trovato le parole per dirlo a nessuno e spesso nel parlare ci siamo fermati, perché l’emozione diventava pianto”.

Così ecco Pietro che non voleva camminare, poi una sera si è alzato da solo e ha fatto cinque passi, i primi della sua autonomia, e oggi gioca a basket con la grinta di chi ha deciso di sfidare la vita. O Alessandro – Alino, come lo chiamano i suoi amici – che non parla, ma sa riconoscere il dolore degli altri e, una sera, ha avvolto in silenzio le braccia attorno a un amico facendolo sorridere per la prima volta in un momento buio.

E c’è Samuele, il capitano, quello che per i medici era un bambino senza speranza che la madre avrebbe potuto lasciare in ospedale, invece oggi lavora, nuota e riempie la casa di medaglie e amore. E poi c’è Lucrezia, nata con la sindrome di Down, che oggi sorride da un campo di basket e dal palcoscenico di un teatro. O Miriam che ha ritrovato la vita a -190° e ora studia, nuota, gioca a basket con il fidanzatino Leo, capace di regalarle il suo primo sorriso e di sognare con lei di andare a vivere insieme. E Loris, innamorato del suo cagnolino e dei suoi nonni, che parla attraverso le immagini sul tablet o Alessandro che frequenta il Liceo Musicale e suona Beethoven al pianoforte. E poi c’è Francesco, piccolo Spartacus che vince ogni giorno sfide impossibili ed è già un piccolo tesoro su cui la sua famiglia può contare.

O Chicco, cinquantadue anni per un metro e ottantatré, che guida la Vespa, ascolta i Queen, corre la maratona e si sveglia cantando ogni mattina, e la sua nipotina Rohita, venuta da un passato difficile in India e che oggi danza, canta e gioca a basket felice. E ci sono Abba, scappato dalla Nigeria e arrivato con la sua famiglia tra le braccia di Don Giusto, Selim e il suo “Ciao bello” che è come un raggio di sole, Francesco “bravissimo ad amare e a lasciarsi amare” e Fefè, che scrive poesie e sogna di diventare chef. E la traversata a nuoto da Torno a Moltrasio di Dario, che non cammina e non ci vede, ma ha amici che credono in lui e lo sostengono in ogni sfida. E Silvietta, che non c’è più ma c’è ancora. E poi c’è chi in questo progetto mette ogni giorno un cuore e un’anima difficili da catalogare come semplice ‘volontariato’ come Betta, che sul cellulare ha un “Ti voglio tanto bene” che le ha riempito il cuore. O Sonia, “massaggiatrice farlocca” della squadra, che nel cuore ha invece abbracci inaspettati e una linguaccia che dice più di mille parole.

“Pur affrontando un tema complicato Special People è un libro allegro, leggero, in cui non ci si piange addosso e non si racconta un problema, ma vite felici – racconta l’autore – per questo spero che la sera della presentazione il teatro sia pieno, anche perché il pubblico assisterà a un vero e proprio spettacolo: ci saranno i ragazzi e i fondatori dell’associazione, ma anche i Sulutumana e la loro musica e Cristina Quadrio che leggerà alcune pagine”.
E sul palco, naturalmente, anche l’autore di questo piccolo scrigno di storie raccontate con delicatezza e partecipazione vere, Giuseppe Guin, affiancato dai giornalisti Viviana Della Pria e Paolo Moretti.

SPECIAL PEOPLE
Storie di ragazzi con la voglia di vincere
Lunedì 24 novembre 2025
Ore 18.30
Teatro Sociale di Como
Ingresso libero

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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