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In provincia di Como nasce il museo dei premi Oscar, lo dirige Paolo Aquilini. “Sarà un Circolo magico”

Dopo le dimissioni a sorpresa da direttore del Museo della Seta per “divergenze con i vertici” (qui le cronache), Paolo Aquilini torna alla guida di un importante museo del territorio che sta vedendo la luce proprio in questi mesi, quello dedicato allo straordinario lavoro e alla collezione di opere d’arte del grande maestro scenografo erbese Ezio Frigerio, scomparso due anni fa, e della moglie Franca Squarciapino, costumista e Premio Oscar nel 1991 per il film “Cyrano de Bergerac”, per il quale il marito ricevette una nomination per le scenografie, che ne sta seguendo personalmente la realizzazione a Villa Candiani a Erba e che ha voluto lui come guida di questo nuovo centro culturale.

“Artefice di questo incontro è stata Barbara Minghetti (direttore della programmazione del Teatro Sociale di Como Ndr) che mi ha parlato del progetto di Franca e ci ha messi in contatto – racconta Aquilini – il mio lavoro, alla fine, consiste nel raccontare storie il meglio possibile e quando l’ho incontrata ho trovato una donna straordinaria, con una vita incredibile e esperienze in tutto il mondo che hanno portato lei e il marito a creare una forma di teatro completamente nuova. E mi è bastato sentirla parlare un quarto d’ora dell’idea di museo che aveva in mente per dirle di sì”.

Una sfida avvincente sulla quale il nuovo direttore si è già messo al lavoro: “Al progetto sta già lavorando da tempo, insieme a Franca, un ottimo team di amici architetti e scenografi quindi il mio compito principale, ora, è quello di digitalizzare tutto l’enorme patrimonio di opere d’arte e bozzetti che troverà posto nel museo per poi ragionare sull’allestimento che sarà il più possibile vivo e interattivo secondo l’idea di spazio museale che ho sempre perseguito nel mio lavoro, ma anche accessibile a tutti, tema del quale si occuperà, tra le altre cose, Giordana Ingrassia che lavorava già con me al Museo della Seta e che, concluso il suo incarico lì, ho chiamato al mio fianco a Erba – spiega – per questo, ovviamente, quando avremo la giusta autorevolezza punteremo il più possibile anche a bandi e finanziamenti ma, nel frattempo, intendiamo anche cominciare a lanciarlo online con mostre virtuali”.

“In un momento in cui la cultura sembra chiudersi su sé stessa, Franca Squarciapino è arrivata con l’idea giusta e questo desiderio di apertura vale anche per quanto riguarda ogni possibile collaborazione futura, per la quale saremo sempre disponibili con chiunque abbia i nostri stesso obiettivi”, conclude.

Ma come sarà questo nuovo museo? “Mio marito non voleva chiamarlo museo e infatti non lo sarà, già a partire dal nome che abbiamo voluto dargli “Il circolo magico” ispirato dal libro che Ezio aveva scritto un anno prima di morire per raccontare la sua vita e che aveva voluto intitolare “Io sono il mago” – spiega Franca Squarciapino – sarà un luogo vivo e da vivere, che parlerà del nostro lavoro e delle nostre passioni, come quella per l’arte del Novecento, ma anche della storia di Erba, dove ci sarà spazio per eventi e appuntamenti diversi, un luogo in cui ci si potrà rilassare leggendo un libro circondati da cose belle, un vero e proprio circolo aperto a tutti che a Erba, come in molti altri luoghi, manca”.

E proprio per dare vita a questo sogno, a Villa Candiani ormai da mesi fervono i lavori per realizzare il nuovo museo che ospiterà, a piano terra, la collezione di opere donate al Comune di Erba da Ezio Frigerio, al primo piano le scenografie realizzate dal Maestro allestite in un contesto multimediale che racconterà anche i momenti più importanti della storia di Erba, oltre a spazi per eventi di diverso genere, e infine all’ultimo piano, in una sorta di studio, la collezione di bozzetti e disegni che raccontano lo straordinari lavoro di questa coppia di artisti.

“Contiamo di inaugurare il museo entro la prima metà dell’anno prossimo ma, nel frattempo, abbiamo pensato di cominciare a raccontare questo progetto con una serie di iniziative, una al mese, che abbiamo chiamato ‘Aspettando il Museo’ e che è arrivata al sedicesimo appuntamento con ospiti del calibro di Ottavia Piccolo, che sarà con noi il mese prossimo – racconta Squarciapino – ma racconteremo anche ai giovani i mestieri che stanno dietro le quinte di un teatro come quello di scenografi, costumisti ma anche macchinisti. Un modo per iniziare a conoscere quello che vogliamo sia davvero un luogo da vivere, non solo da guardare”.

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