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Un gigantesco regalo a Como: il concerto di Natale nella cattedrale più bella della Lombardia

Anche quest’anno il Conservatorio di Como “Giuseppe Verdi” dona alla cittadinanza il concerto di Natale, sabato 13 dicembre alle 20.30 nel Duomo di Como, con ingresso ovviamente libero.
La serata sarà il frutto di un lavoro corale diretto dai tre maestri Fausto Fenice, Michelangelo Gabbrielli e Antorio Eros Negri: in programma vi sono canti della tradizione natalizia, riarrangiati per l’occasione, oltre a brani del repertorio natalizio gregoriano.

In particolare, i Gregorianisti diretti da Fausto Fenice proporranno Alma Redemptoris Mater, antifona mariana del tempo di Avvento, Puer nobis nascitur, introito della messa del giorno di Natale, “Christe redemptor omnium, inno per i Vespri di Natale e l’antifona al Magnificata “Hodie Christus Natus est”.

Sarà poi la volta del Coro polifonico del Conservatorio, con gli strumentisti diretti da Michelangelo Gabbrielli, che eseguiranno canti tradizionali natalizi, riarrangiati dal Maestro stesso e da Lorenzo Taroni.

Verrà quindi eseguita l’elaborazione del maestro Antonio Eros Negri del Trittico alfonsiano, che raccoglie tre celebri componimenti natalizi di sant’Alfonso Maria de Liguori (1696 –1787), fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, vescovo e dottore della Chiesa, figura di primo piano della spiritualità settecentesca.

I brani selezionati, che coniugano fervore poetico e profonda devozione, sono Quanno nascette Ninno, canto in dialetto napoletano che conserva la freschezza della tradizione popolare; Fermarono i cieli, meditazione lirica sul mistero dell’Incarnazione; Tu scendi dalle stelle, divenuto il canto natalizio più conosciuto e amato della tradizione italiana. L’elaborazione musicale, realizzata ad hoc nel 2025 per il concerto di Natale nella Cattedrale di Como, prevede una struttura a cinque cori: due vocali e tre strumentali. Le parti strumentali sono affidate a oboe e quintetto d’archi e due cori di fiati, che dialogano con le voci amplificando la dimensione contemplativa e festosa delle pagine alfonsiane. Il risultato è un tessuto sonoro ricco e suggestivo, capace di intrecciare tradizione colta e radici popolari.

Chiuderà la serata un brano eseguito da tutti i complessi vocali e strumentali, quale augurio per le feste e l’inizio del nuovo anno.

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