Estrema destra scatenata, a Como, in questa estate 2018. Dopo i due blitz di CasaPound – il 3 luglio contro i senzatetto a San Francesco e il 5 agosto con lo striscione per ricordare Giuseppe Sinigaglia – è tornata a “colpire” Forza Nuova, già protagonista di una lunga primavera di piazza. L’azione con maggiore risonanza resta probabilmente il corteo del 9 giugno contro la presenza dei migranti ai giardini a lago (sebbene tramite la partecipazione nella veste di “Como ai Comaschi”).
C’è stata poi, il 27 luglio, la manifestazione di Camerlata contro il denunciato degrado nella zona di Santa Brigida, sebbene sempre sotto l’etichetta “associativa” (dove leader indiscusso, però, resta sempre il segretario regionale di Forza Nuova, Salvatore Ferrara).
E nella marcia su Como, non si può dimenticare l’incursione notturna del 22 giugno precedente, con lo striscione affisso contro il giornalista di Repubblica, Paolo Berizzi, in città per presentare il suo libro “NazItalia” al Cinema Gloria.
In questa sorta di gara/rivalità tra le due formazioni di estrema destra per “conquistare” terreno e simpatizzanti in città, la notte scorsa sempre i militanti di Forza Nuova Lario (che a Laglio, il 10 giugno scorso, hanno eletto 3 consiglieri comunali) hanno esposto uno striscione davanti al centro di accoglienza a Tavernola in via Conciliazione 98 riportante la scritta: “Chiusura subito”.
“Forza Nuova – si legge nel comunicato dai toni durissimi – ha voluto anche nel periodo di Ferragosto porre l’attenzione sui centri di accoglienza, privati e non, covo di spacciatori, rapinatori, stupratori, clandestini, terroristi, assassini ecc”.
L’azione è nata, spiegano sempre i militanti, dopo l’arresto per rapina di un cittadino di origine ivoriana ospitato proprio al centro di Tavernola in seguito a una rapina ai danni di una addetto alla sicurezza sul set cinematografico di Murder Mystery, lo scorso 11 agosto (vicenda finita con un patteggiamento di un anno e 10 mesi).
“Siamo certi che nei prossimi mesi ritroveremo tale africano protagonista in altri titoli di giornali a Como o in Italia – conclude la nota di Forza Nuova – Ci aspettiamo che le forze istituzionali preposte facciano al più presto qualcosa. La pazienza ha il suo limite!”.
Questo è, come detto prima, soltanto l’ultimo blitz di una formazione di estrema destra nel capoluogo, nel segno di un attivismo crescente di quell’intera parte politica. Un attivismo che in particolare dall’autunno 2017 si è fatto molto più percepibile e sfrontato rispetto al passato.
L’offensiva generale ha certamente un momento specifico e simbolico d’origine, una sorta di perdita dell’innocenza: l’irruzione dei militanti del Veneto Fronte Skinheads alla riunione di “Como Senza Frontiere”, il 28 novembre 2017. Un fatto che ebbe risonanza nazionale e internazionale e che di fatto ha costituito una sorte di “semaforo nero” ai gruppo del mondo neofascista per presentarsi sempre più spesso e senza alcun tatticismo diplomatico nelle vie e nelle piazze di Como e provincia.
Per citare uno degli esempi più lampanti – e che stabilisce certamente anche un legame, ancorché indiretto, con la “nuova aria” a livello nazionale dopo il voto del 4 marzo – è essenziale raccontare quanto accaduto a Cantù, il 22 giugno.
Quel giorno, il leader nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, inaugurò la nuova sede ufficiale del movimento. E lo fece affermando – tra le altre cose – questi concetti: “Dal 4 marzo, con questo governo l’Italia non è più antifascista. E’ convertita, come accadde a Mussolini, socialista rivoluzionario che poi creò il fascismo”.
Ma, come si è già visto, Forza Nuova (anche nella sua forma “civica” di Como ai Comaschi) non è l’unico attore nero attivo sul Lario. Si è affacciata con prepotenza anche CasaPound: l’ultimo blitz è del 10 agosto scorso con lo striscione in ricordo di Giuseppe Sinigaglia sul ponte di via Ambrosoli.
Ma da almeno un paio di mesi, soprattutto a Como città, non è affatto raro imbattersi in volantini di CasaPound che celebrano l’architettura razionalista e le opere di Giuseppe Terragni, come nel caso qui sotto relativo al Monumento ai Caduti.
Insomma, pur su binari paralleli e almeno in apparenza non comunicanti, Forza Nuova e CasaPound, due tra le sigle più note dell’estremismo di destra, sembrano aver eletto Como a terra di conquista, ingaggiando una silenziosa battaglia per la conquista del territorio e il radicamento locale.
Che cosa produrrà questo braccio (teso) di ferro “nero” è ancora tutto da capire.
Di sicuro, almeno per ora, un punto di congiunzione tra le diverse anime della galassia neofascista c’è. E fa rima con Giulino di Mezzegra dove anche quest’anno la celebrazione della morte di Benito Mussolini e Claretta Petacci ha visto una folta partecipazione di skinheads e altri militanti della galassia destra, tra saluti romani, cortei inquadrati e saluti al Duce.
5 Commenti
Ci sta che la storia evochi sentimenti differenti e le fascinazioni più diverse.
Personalmente sono quasi sedotto dall’architettura del ventennio, autarchica e nel caso comasco, coraggiosamente avveniristica. Siamo culla di Geni che hanno fatto cultura nel mondo intero. Sarei invece molto dispiaciuto fossimo noti per aver dato nuova vita alla rievocazione di pensieri ed azioni che 73 anni fa hanno spezzato il Paese nel lutto più grande della nostra storia. Per aver ospitato nell’indifferenza le azioni di chi crede che con ‘un virile intervento’ verso chi non è albino, si possano risolvere temi sociali di portanza epocale. Sostenere che i migranti rifugiati siano ‘il grande danno’ è una pericolosa affermazione che rischia di contagiare chi non desidera approfondire i temi, sino a farla diventare una verità.
Certamente sono stati fatti errori nel recente passato, sopratutto nella mancanza di attuazione di norme e procedure che avrebbero dovuto limitare i disagi dei cittadini, spesso costretti a subire l’assenza azioni costruttive e lungimiranti sul territorio verso il complesso fenomeno migratorio.
Certamente avremmo dovuto indirizzare persone in luoghi e sopratutto lavori ove gli stessi cittadini ne avrebbero potuto apprezzare l’operato.
Certamente i ghetti sono e saranno sempre potenziali focolai di emarginazione e criminalità. Ricordo che gli spazi a cui si riferiscono i forzanuovisti sono ‘gestiti’ da italiani.
Ma, stante queste ( banali ) considerazioni, pensiamo veramente che ‘un virile intervento’ possa risolvere? E poi, risolvere cosa?
Io penso che dovremmo essere costruttivi.
Penso che nel rigore assoluto della applicazione della legalità vi siano i modi per accogliere adeguatamente chi ne ha diritto e per far sì che gli stessi conoscano i doveri ed il rispetto per il Paese che li ospita. Senza eccezioni.
Per far ciò si passa dalla dignità delle persone.
Dalla loro integrazione con lavori dapprima volontaristici a favore della res publica e successivamente all’avviamento a lavori tradizionali, secondo le differenti qualifiche e necessità del territorio. Questi fatti avvengono con consuetudine in alcuni Comuni italiani e in diversi Paesi Europei ove la presenza di migranti è molto incisiva come la Germania, la Spagna, la Svezia ecc.
Proprio perché Como è una città di confine e che il fenomeno è particolarmente sentito dalla cittadinanza, perché non possiamo essere un virtuoso esempio di come fare invece che leggere cronache di un ‘ virile intervento ‘ che evoca derive oscure?
Gli estremismi ( di destra o sinistra è indifferente ), prosperano dove le istituzioni non riescono o non vogliono dare risposte e sicurezze ai cittadini; per come la vedo queste formazioni politiche avranno sempre maggior seguito nel futuro prossimo e non solo dalle nostre parti.
Non si può pensare di ignorare nemmeno per un istante il fenomeno del nuovo orgoglio “nero”.
Stiamo tragicamente ricalcando il periodo in cui l’Italia si è inavvedutamente avvicinata al fascismo ritenendolo buono e giusto. Il pericolo che corriamo è ancora quello di trovare legittimo l’uso della forza (non il giusto riconoscimento delle leggi) e sdoganarlo attraverso il pensiero che comunque qualcuno doveva pur pensarci.
Io invece non trovo giusto ignorare l ‘ escalation dei gruppi neofascisti a Como. L ‘ irruzione alla riunione dei volontari è stata emblematica, non si può lasciarsi zittire. Se ci arrendiamo alla prepotenza, dove finisce la democrazia?
Ma perché non ignorare tutto quanto fatto dalle “due galassie neofasciste? ” Dare spazio è toglierne ad altre notizie più importanti per i comaschi.