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Accordo frontalieri, Lissi (Pd): “Varese, Verbania e sindacati firmano per un tavolo permanente. Como prenda esempio”

“Alla luce del nuovo Accordo Italia-Svizzera, nella mattinata di ieri, il Comune di Verbania (il secondo dopo Varese) e i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno firmato l’accordo per la formazione di un tavolo permanente che si occuperà delle tematiche riguardanti i lavoratori frontalieri. Un’iniziativa che consentirà di potenziare il dialogo tra tutti gli enti dei territori di frontiera, ma anche di dare a lavoratori e imprese le opportune informazioni, intercettandone esigenze e suggerimenti” afferma Patrizia Lissi, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale. Il tema è noto e ne abbiamo parlato ampiamente nel corso di questi mesi: qui trovate tutti i dettagli.

Per Lissi la questione è chiara: “Sul territorio di Como, come è noto, i lavoratori frontalieri sono numerosi. Per questo, anche in virtù del nuovo Accordo Italia-Svizzera, vorremmo proporre all’Amministrazione di prendere esempio da quanto fatto a Verbania e Varese, per creare un tavolo di lavoro e di confronto con i sindacati e tutti gli enti dei territori di frontiera, utile a orientare e informare lavoratori e aziende. Una mossa che rappresenterebbe un importante passo verso i frontalieri, grazie ai quali, nel 2023, il Comune di Como ha percepito 7.2 milioni di euro di ristorni”.

Conclude: “E sarebbe anche un modo per prendere consapevolmente le decisioni, consci dei bisogni degli stessi lavoratori Oltreconfine, penalizzati, a nostro avviso, anche dalla scelta di chiudere la scuola materna di Ponte Chiasso. Istituire una sede opportuna, in cui raccogliere le loro esigenze e le loro richieste ci sembra un’ottima idea per fare bene il nostro compito: quello di venire incontro ai nostri cittadini. A tal proposito, ho presentato un Ordine del giorno che discuteremo domani sera (nel consiglio comunale in programma domani, giovedì 21 dicembre, Ndr)”.

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Un commento

  1. LA PETIZIONE HA RAGGIUNTO 10.000 E VA RILANCIATA!
    https://www.change.org/p/annulliamo-la-legge-sulla-tassa-dei-frontalieri-per-sostenere-la-sanità

    Una nuova tassa sulla sanità significa meno consumi dei frontalieri a casa propria. Quindi l’intento del Governo è di sotterrare l’economia di confine. Dunque non è solo un danno per loro, ma per tutte le comunità dove vivono.
    Rispetto agli impegni elettorali che avevano preso è un voltafaccia in piena regola. Questa storia è stata già condannata perfino dalle organizzazioni ticinesi.
    Non ha pertanto alcuna giustificazione di merito, è una selvaggia imposizione con intenti discriminatori. E’ il recesso unilaterale da accordi faticosamente raggiunti e firmati soltanto pochi mesi fa. Le famiglie dei frontalieri e i loro compaesani subiranno pesanti conseguenze economiche. Oltre a firmare questo appello vanno coinvolti proprio i familiari e i compaesani, con ogni mezzo e in ogni sede.
    Devono prendere coscienza della precisa parte politica che ha assunto questa surreale decisione. Tutti ne devono tener conto per le prossime tornate elettorali.
    In caso contrario sarà un lento declino, una agonia nella quale sprofonderanno.

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