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Agenda Como 2030: “Meloni ringrazia Landriscina. Fuorviata dai suoi luogotenenti”. I Dem: “Molteni candidato clone”

L’approdo comasco di Giorgia Meloni a sostegno del candidato di centrodestra alle prossime elezioni comunali, Giordano Molteni, fa inevitabilmente scatenare gli sfidanti.

Qui la cronaca della giornata di oggi: VIDEO Meloni: “So tutto di Como, Molteni ha tutte le qualità della città. Landriscina? Va ringraziato”.

L’affondo arriva da Agenda Como 2030 raggruppamento che vede inisieme Azione, +Europa, Italia Viva e Volt. Riportiamo la nota diffusa in queste ore:

“Sinceramente penso che si debba ringraziare il sindaco uscente per quanto fatto. Ora si potrà sicuramente migliorare e andare avanti su quanto avviato”. Parola di Giorgia Meloni, mica bau bau micio micio. Non suona come la più degna introduzione per la ricandidatura di Landriscina? Eh, purtroppo no: lui a più riprese ha confermato la volontà di ripresentarsi, ma avendo deluso e scontentato tutti, non avrebbe preso che una piccola frazione dei voti di cinque anni fa. Dunque queste parole descrivono uno spietato cambio di candidato.

Il centrodestra infatti ha saputo distogliersi per un attimo dalle spartizioni del sottogoverno per realizzare che era più conveniente mandare in fretta l’inquilino di Palazzo Cernezzi in pensione, con Fratelli d’Italia in testa. Lui fece capire di non gradire, minacciando sfracelli elettorali che non si sono poi visti, ma oggi sarà di certo in brodo di giuggiole, ascoltando i sentitissimi ringraziamenti che gli rivolge Giorgia Meloni in visita a Como: “nessuna polemica, una scelta ponderata”, arrivederci e grazie.

Dopo averci detto, altrettanto credibilmente, che “sa tutto” della nostra città, lei ha lanciato come da copione la candidatura del sostituto Molteni. Senza discontinuità. Parole sue, “si potrà sicuramente migliorare e andare avanti su quanto avviato”. Molteni dunque come saggio continuatore del più lento ed inconcludente tra i governi della città? Splendido avvio davvero.

Come potrebbe essere diversamente, dato che la squadra dei ricandidati ripropone integralmente le figure che avrebbero dovuto sostenere l’amministrazione uscente, ma più spesso l’hanno mal guidata, poi criticata, e infine scaricata? Persino sul bilancio, vergognosamente, non trovano il numero legale.

Il tentativo di far dimenticare questo disfacimento e questa inettitudine è perfettamente comprensibile, ma saprà abbindolare ancora gli elettori Comaschi? Ci dispiace per Giorgia Meloni, che è apparsa convinta quando sorvolava sulle condizioni attuali della città e sulla ricandidatura degli stessi protagonisti in negativo. Sarà stata forse fuorviata dai suoi luogotenenti locali sul vero bilancio dell’amministrazione uscente?

A seguire una nota del Partito Democratico:

“Secondo Giorgia Meloni, Mario Landriscina va ringraziato. Per cosa esattamente? Per aver affossato la nostra città negli ultimi cinque anni? Non ci può essere gratitudine visti i disastrosi risultati portati dal centrodestra a Como. Piuttosto i meloniani dicano le cose come stanno: sono talmente grati a Landriscina che l’hanno mandato in pensione a sei mesi dalle elezioni. Il peso di un mandato da dimenticare è stato tale che hanno trovato un candidato-clone pur di prendere le distanze dalle responsabilità dalla giunta (in cui loro stessi sedevano) e ora il tentativo è quello di rifarsi un’innocenza ormai perduta. I comaschi non sono degli ingenui però. Il candidato potrà anche essere nuovo, Landriscina potrà anche essere fuori dai giochi, ma le forze politiche che sostengono Molteni sono le stesse: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, i veri responsabili del clamoroso fallimento amministrativo e politico di questi anni” dichiarano Stefano Fanetti, capogruppo Pd in Comune a Como, e Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como.

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