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Como Acqua, nuovo attacco: “Il sindaco di Cantù deve rispondere”

L’ennesimo capitolo si innesta nel dibattito su Como Acqua, peraltro a pochi giorni dalla conclusione della prima parte del processo di fusione, con scadenza fissata tassativamente entro il 30 giugno prossimo, con tutte le tappe di avvicinamento scandite e anticipate su queste pagine.

COMO ACQUA: TUTTE LE TAPPE

PER APPROFONDIRE:
Como Acqua, lettera del Cda: “Iter da chiudere entro il 30 giugno. Poi rimettiamo il mandato”

QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE

Oggi l’asse della polemica si sposta su Cantù e, in particolare, sul primo cittadino, Edgardo Arosio. La città del mobile, peraltro era già stata protagonista di un durissimo intervento in consiglio comunale a Como:

Como Acqua, Nessi attacca: “Como subordinata a Cantù. Sindaco, la città chiederà conto”

Vittorio Nessi (Svolta Civica) la sera dell’intervento in consiglio

Ebbene, in queste ore prende la parola il Comitato Comasco Provinciale per l’Acqua Pubblica appellandosi ad Arosio. “Cantù – chiedono – ha intenzione di continuare il percorso di Como Acqua Srl?”.

“Dopo aver più volte chiesto – invano – un incontro con il Sindaco di Cantù, Edgardo Arosio, chiediamo pubblicamente quale sia la sua posizione dopo che, lo scorso gennaio, assieme ai Sindaci di Como e di Erba, riuscì a bloccare la fusione e il conferimento delle strutture a Como Acqua s.r.l Tale decisione, motivata con la necessità di verificare il valore delle società da conferire e di rivedere la ripartizione delle quote associative e, quindi, anche del “peso” sulle decisioni future, ha allungato il percorso del processo di fusione e il conferimento delle strutture a ComoAcqua s.r.l

PER APPROFONDIRE
Como Acqua, clamoroso: “Perizie sulle società sbagliate di 30 milioni di euro”

Adriano Caldara, assessore al Bilancio di Como, il giorno della rivelazione sulle perizie

Quindi l’allarme: “Temiamo – scrivono i firmatari –  che le continue proroghe sull’avvio di Como Acqua s.r.l. possano invalidare tutto il percorso fin qui fatto, col rischio di dover mettere a gara il servizio idrico con bando europeo e quindi consegnarne la gestione ai privati. In questo modo i Sindaci, e quindi i cittadini, perderebbero il “controllo dell’acqua”.

Il sindaco di Cantù, Edgardo Arosio, a sinistra, con il sottosegretario regionale Fabrizio Turba

E la richiesta: “Chiediamo al Consiglio comunale di Cantù di chiarire, con urgenza, quali sono le intenzioni di codesta amministrazione. Nel giugno 2011 il referendum per l’acqua bene comune mise un freno alle privatizzazioni in corso del servizio idrico. Nel comasco, la costituzione di una società in-house, quale è Como Acqua s.r.l., è mirata a a mantenere il controllo del servizio idrico sul territorio”.

COMO ACQUA: TUTTE LE TAPPE

IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

In occasione del 7° anniversario del referendum, forti di quella partecipazione democratica che portò la maggioranza degli italiani a voler mantenere pubblica la gestione del servizio idrico, rilanciamo il nostro impegno dopo aver più volte chiesto – invano – un incontro con il Sindaco di Cantù, sig. Edgardo Arosio.

Ora chiediamo pubblicamente quale sia la sua posizione dopo che egli, lo scorso gennaio, assieme ai Sindaci di Como e di Erba, riuscì a bloccare la fusione e il conferimento delle strutture a Como Acqua s.r.l Tale decisione, motivata con la necessità di verificare il valore delle società da conferire e di rivedere la ripartizione delle quote associative e, quindi, anche del “peso” sulle decisioni future, ha allungato il percorso del processo di fusione e il conferimento delle strutture a ComoAcqua s.r.l.

Temiamo che le continue proroghe sull’avvio di Como Acqua s.r.l. possano invalidare tutto il percorso fin qui fatto, col rischio di dover mettere a gara il servizio idrico con bando europeo e quindi consegnarne la gestione ai privati.

In questo modo i Sindaci, e quindi i cittadini, perderebbero il “controllo dell’acqua”!

Dopo il Referendum, sette anni di impegno dei vari comitati territoriali al fine di far rispettare il voto degli italiani, soldi pubblici spesi per costituire la società e pagare il personale addetto, la privatizzazione sarebbe un tradimento alla Costituzione e una beffa per i cittadini che nel 2011 si erano espressi a favore dell’acqua pubblica.

Chiediamo al Consiglio comunale di Cantù di chiarire, con urgenza, quali sono le intenzioni di codesta amministrazione.

Nel giugno 2011 il referendum per l’acqua bene comune mise un freno alle privatizzazioni in corso del servizio idrico

Nel comasco, la costituzione di una società in-house, quale è Como Acqua s.r.l., è mirata a a mantenere il controllo del servizio idrico sul territorio!

Ribadiamo il valore dell’acqua come bene comune: l’acqua è un diritto umano universale ed è la risorsa fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi. La gestione dell’acqua deve essere partecipata dalle comunità locali secondo un sistema di finanziamento basato sulla fiscalità generale e tariffe eque, senza profitto e che garantiscano gli investimenti.

Comitato Comasco Provinciale per l’Acqua Pubblica

seguono primi firmatari:

Remo Valsecchi (Comitato Regionale per l’Acqua Pubblica)
Raffaele Faggiano (Arci provinciale )
Antonio Pagani (PD)
Marco Molteni (Legambiente Cantu’)
Chiara Bedetti (Legambiente Como)

Eugenio Secchi (Sinistra Italiana – Liberi e Uguali. )
Ecclesio Galletti (ARCI circ.Virginio Bianchi, Cantù)
Aurora Longo (Art.1)
Emilio Russo (Art.1)
Visconti Domenico (Art.1)

Federico Brugnani (Sinistra Italiana)

Rejna Salvatore (Ass.Lambienteinvita Onlus di Maslianico)

Daniele Vivi (Associazione di Promozione Sociale GAS otto)

Moreno Casotto (Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”)

– si raccolgono ulteriori adesioni alla mail comitatoacquacomo@gmail.com

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