Poche ore fa raccontavamo la vicenda incredibile del notissimo pittore comasco Luigi Piotti cacciato e multato dal Comune di Como dalla sua storica posizione – sempre regolarmente pagata e autorizzata – in via Boldoni, centro città.
Lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato come secondo l’amministrazione il suo lavoro sia “non decoroso”. Ecco le sue parole: Como, lo storico pittore ‘sfrattato’ e multato dal Comune: “Attività indecorosa? I miei quadri non vanno bene, l’immondizia sì”.
Ricordiamo che Piotti è oggettivamente una sorta di monumento cittadino, il suo angolo prima in piazza Volta, poi davanti al Duomo e infine in via Boldoni è un’istituzione da decenni.
Dopo l’articolo è intervenuto il coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere regionale Sergio Gaddi, questa volta sommando all’aspetto politico la sua veste professionale di curatore, critico e esperto d’arte. E come al solito Gaddi non la tocca affatto piano:
Il mio amico di vecchissima data Luigi Piotti è un pittore che da decenni ha esposto e venduto le sue opere nel centro di Como, in piena regola e nel completo rispetto di ogni prescrizione.
Oggi, con estremo disgusto, leggo su ComoZero che l’indegna amministrazione della città, nemica della cultura, della musica, dell’allegria, del sorriso, dell’accoglienza, della cortesia, della cordialità e del saper vivere, l’ha cacciato.
Eliminato via mail. Con la “motivazione” (e mi piacerebbe vedere la faccia di chi l’ha scritta), che i quadri sono “indecorosi”. I quadri. Non gli scamiciati bifolchi che vanno in consiglio comunale in maglietta e ciabatte masticando cicche e vomitando insulti. No. Indecorosi sono i quadri.
Non le montagne di immondizia a ogni angolo. No. Indecorosi sono i quadri, perché esprimono gioia e quindi vanno multati, senza pietà. Massimo rigore. Pugno di ferro contro un pacifico artista, occhi ben chiusi sui maranza minorenni che infestano le strade.
È logica codarda dei guappi di cartone, sempre la stessa, sempre lo stesso copione. Inflessibili e duri con i deboli, in ginocchio e molli con i forti. Chissà la felicità delle tremebonde e taciturne comparse della giunta comunale quando fioccano le multe verso un povero artista che non viaggia in van come un divo di Hollywood in vacanza.
Sembra una brutta fiction, invece è la realtà della Como di oggi, un incubo triste e ben lontano dai poetici scorci dei quadri di Luigi Piotti.
L’intervista: