Tutto regolare, ma.
Ma “la passerella pedonale di attraversamento della via Badone non risulta rispettosa della normativa (sulle barriere architettoniche)”. Un parere tecnico dal potenziale politico enorme quello messo nero su bianco da Leopoldo Marelli, collaudatore dell’intero progetto “Ex Fisac-Trevitex”.
Lo specialista canturino è stato contattato nei mesi scorsi dall’assessore all’urbanistica, Marco Butti che, a proposito dell’opera – contestatissima quando ultimata – dichiarò su queste pagine: “Non ho cambiato idea rispetto a quando sedevo all’opposizione e credo siano necessari approfondimenti. Per questo ho scritto al collaudatore per avere ragguagli precisi sull’attendibilità di tutti i test effettuati”.
Il ponte di via Badone (Camerlata) fu al centro di polemiche furiose durante l’ultimo anno di mandato del sindaco di Como, Mario Lucini. “Un’enorme barriera architettonica”, tuonarono all’epoca le opposizioni (alcune delle quali oggi sono nella nuova maggioranza di Palazzo) e alcune associazioni di categoria. Al centro delle tensioni la struttura che, in un primo momento, avrebbe dovuto ospitare un passaggio “ciclopedonale” con scivolo per sedie a rotelle e passeggini. Tagliato il nastro si trovarono soltanto scale. “Troppa pendenza, impossibile realizzare uno scivolo. Il passaggio per diversamente abili e mamme è comunque garantito dal passaggio pedonale sottostante”, venne spiegato.
Così il 7 marzo di quest’anno Marelli ha risposto al Comune. “Con riferimento – si legge – alla richiesta di chiarimenti [….] si precisa che […] il collaudo riguarda la verifica di conformità per i servizi e le forniture, per certificare che l’oggetto del contratto in termini di prestazioni, obiettivi e caratteristiche tecniche, economiche e qualitative sia stato realizzato nel ripetto delle previsioni concordate in sede di aggiudicazione o affidamento. […] Pertanto, compito del collaudatore è verificare che le opere siano conformi ai progetti autorizzati”.
“Fatta questa premessa personalmente – aggiunge il consulente – ritengo che il progetto di sistemazione dell’area compresa tra la via Varesina, la Via Badone e la via paoli debba essere valutato nel complesso e non suddiviso nei singoli interventi componenti lo stesso progetto. In questa ottica l’intervento rispetta la normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche anche se la passerella pedonale di attraversamento della via Badone non risulta rispettosa di tale normativa.”
“A titolo di esempio sarebbe come dichiarare non conforme alla normativa sull’abbattimento della barriere architettoniche un edificio multipiano valutando la sola scala e non prendendo in considerazione l’impianto d’ascensore o altri accorgimenti Il progetto prevede percorsi pedonali, attraversamenti, raccordi altimetrici e segnalazioni rispettosi della normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche. In nessun documento è riportato che la pedonale dovesse rispettare tale normativa”.
Tutto chiarissimo, non fosse che l’ultima frase forse merita qualche specifica. Così abbiamo contattato Marelli.
Per comprendere: perché un progetto dovrebbe sottolineare la necessità di rispettare le norme? Non è implicito?
Il progetto deve essere valutato nel suo complesso, non nella singola porzione come la passerella. Cioè, se fosse stata l’unica possibilità di attraversamento avrebbe costituito un problema ma ci sono percorsi alternativi più facili e più idonei
Qualcuno ha definito il ponte ‘”enorme barriera architettonica”
La passerella non rispetta la normativa. Ma non è mio compito evidenziare l’elemento singolo, il mio compito è controllare se non vi siano passaggi idonei per le persone disabili. E questi, ripeto, ci sono: attraversamenti, marciapiede, semaforo
Quindi il ponte va bene così
Sarebbe stato necessario intervenire sol se fosse stata l’unica possibilità di attraversamento
2 Commenti
Tutta questa faccenda mi fa tornare in nente le “convergenze parallele” di democristiana memoria….
ma quindi, se non ha la funzione di agevolare categorie deboli, a chi dovrebbe essere destinato tale manufatto? oppure si tratta di un’opera inutile?