La soddisfazione del consigliere di Fratelli d’Italia, Sergio De Santis, che aveva materialmente proposto la mozione sulla Grande Como in consiglio comunale, è comprensibile: il documento è infatti stato approvato. E per di più con il contributo non indifferente, oltre che di spezzoni della maggioranza (spoiler), anche dei gruppi di opposizione, eccetto la lista Rapinese Sindaco e l’astensione di Bruno Magatti (quest’ultimo, in realtà, più per sottolineare i problemi del centrodestra che per contrarietà al tema).
“Siamo davvero contenti – commenta infatti De Santis – di essere finalmente passati da generiche dichiarazioni di intenti, a un vero e proprio inizio di un cammino politico, che possa portare a sviluppi positivi per la nostra città e per i comuni limitrofi. Le ricadute in positivo di una aggregazione con i comuni che si dichiareranno interessati sono evidenti: la politica della mobilità e dei flussi di traffico verso il capoluogo, vera emergenza quotidiana; una sicurezza urbana congiunta che miri a prevenire i reati predatori; lo snellimento di molti processi burocratici e il conseguente miglioramento dei servizi ai cittadini; poter ripensare alle grandi mostre e a percorsi culturali che si integrino con gli altri laghi della Lombardia”.
Poi, però, ecco un passaggio sibillino nel comunicato: “Il primo passo è stato fatto e di ciò ringrazio la maturità della maggior parte dei Gruppi Consiliari. Ringrazio il Sindaco perché sinceramente convinto della bontà di questa iniziativa. Confidiamo ora nelle indubbie capacità del nostro Presidente del Consiglio Comunale, di far proseguire il confronto politico interno e quello con la società civile, produttiva e culturale della città e dei paesi limitrofi”.
Da tenere presente “la maturità” attribuita soltanto “alla maggior parte dei gruppi consiliari”. Perché?
Perché in realtà le “botte” volate ieri tra Fratelli d’Italia e Lega sul dormitorio hanno prodotto una frattura plastica proprio sulla mozione di De Santis. Mentre il resto della maggioranza ha infatti votato a favore della Grande Como, la Lega si è clamorosamente smarcata. Senza dire una parola né durante il dibattito, né in dichiarazione di voto, i consiglieri salviniani hanno lanciato un “segnalaccio” ai Fratelli. E al momento del voto, ecco spuntare sul tabellone i (velenosi) pallini bianchi, tra la sorpresa e l’incredulità generale.
Spaccatura netta, segnale inequivocabile, peraltro in una serata iniziata già con il salvataggio volante della seduta grazie alla permanenza in aula, durante l’appello, di Vittorio Nessi (Svolta Civica) e Fabio Aleotti (M5S). Altrimenti, causa troppi assenti, sarebbe saltato il numero legale e tutti a casa.
In questo clima, prima o poi, di dormitorio si dovrà tornare a parlare, in consiglio e in giunta.
Preparare i popcorn, per ogni evenienza.
2 Commenti
Grande Como per un grande Como ⚽️ ; inserirei il Sinigaglia rinnovato fra i percorsi culturali
( ma è dura per una giunta sovranista concedere una concessione molto lunga a una società con capitale indonesiano ??)
popcorn sì, ma per uno spettacolo triste