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Due mesi dopo, macerie ancora in vista al cimitero di Camerlata. L’ira di Martinelli

Non c’è soltanto il Cimitero Monumentale di Como, tra le strutture comunali di questo tipo ad avere problemi. Una dimostrazione pratica viene dal camposanto di Camerlata, già finito nel mirino della lista “Rapinese Sindaco” qualche mese fa e ora tornato d’attualità.

Il 2 maggio scorso, Alessandro Rapinese e il collega consigliere Paolo Martinelli documentarono una situazione davvero border line: bare, resti di tombe e lapidi, vari altri “rifiuti cimiteriali” accatastati per 45 metri lineari ai bordi del cimitero, all’aria aperta, alla mercé praticamente di chiunque. E soprattutto, offrendo uno spettacolo indecoroso come si vede nel video sotto.

Il caso approdò in consiglio comunale, con una mozione presentata dal gruppo – e approvata all’unanimità il 4 giugno – in cui si impegnava la giunta a rimuovere senza indugi la “discarica”. Ebbene, ieri Martinelli è nuovamente passato dal cimitero di Camerlata e anche se i cancelli erano già chiusi, dall’esterno ha comunque documentato che poco, pochissimo è cambiato (gallery sotto).

“Uno spettacolo indecoroso – sottolinea Martinelli, con grande delusione – E pensare che in aula la nostra mozione ottenne un’approvazione unanime e trasversale. Così non si può davvero andare avanti”.

Ma non è l’unico caso, questo, relativo ai cimiteri che suscita rabbia nel consigliere.

“Ho visto la situazione del Monumentale e ho letto la recente intervista dell’assessore Negretti – sottolinea – Questa giunta sembra voler esternalizzare tutto, dalle mense ai servizi cimiteriali, ma io dico: con una macchina comunale così ferma, bloccata e incancrenita come si fa a pensarlo? Basta con accordi quadro, appalti, maxi contratti: alla fine ti trovi che arrivano aziende distanti migliaia di chilometri che magari hanno anche carte e requisiti teorici a posto, ma alla fine si rivelano non strutturate a sufficienza per le incombenze”.

“Piuttosto, se proprio si vuole ricorrere ad aziende esterne – aggiunge Martinelli – si ragioni su contratti e appalti minori, senza sognare in grande, almeno per incominciare a far ripartire la macchina che è ferma. Si elimini il mucchio di macerie a Camerlata, si installi nelle varie sedi dei cimiteri la macchina per far timbrare i cartellini ai custodi senza dover fare assurdi giri dell’oca come invece già accade (al dipendente della struttura di Monte Olimpino, che timbra a Como alle 8, alle 12, alle 14 e alle 17.30 ndr)”.

“Altrimenti – conclude il consigliere – se dobbiamo aspettare i tempi dei grandi appalti e dei grandi contratti per le manutenzioni la città rischia di rimanere esattamente com’è ora: immobile”.

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