E’ il momento: la sanità del Centrolago deve tornare con Como, dicendo addio alla breve (ma già fin troppo lunga) unione fallimentare con Sondrio. Il momento è quello giusto: è in gran parte trascorso il triennio di sperimentazione previsto dalla legge regionale del 2015 che – giunta Maroni – riformò il sistema sociosanitario lombardo introducendo le nuove zone e i nuovi accorpamenti. In breve, dal primo gennaio 2016 tutti i Comuni del Medio e Alto Lario, oltre a quelli della Valle Intelvi e del Porlezzese, vennero accorpati alla neonata Ats (ex Asl) della Montagna che ha la propria sede a Sondrio, recidendo lo storico cordone ombelicale con Como, con l’Ats dell’Insubria (anch’essa nata a gennaio 2016) e – punto focale di ogni altra ricaduta – trasferendo l’ospedale di Menaggio sotto l’Asst della Valtellina con contemporaneo addio alla “famiglia” dell’azienda ospedaliera Sant’Anna.
Il risultato di questa autentica rivoluzione? Un disastro logistico, pratico, organizzativo. Inutile riepilogare i casi eclatanti di disagi patiti dai cittadini per code, disorientamento, lunghi , costosi e illogici trasferimenti, novità penalizzanti (l’ultima: il taglio deciso a Sondrio del radiologo notturno a Menaggio), disagi e spese in più a carico delle famiglie e molto altro ancora. Non sarà un caso, d’altronde, che già nel 2016 siano state raccolte 4mila firme di protesta in tutto il territorio interessato e in maniera del tutto trasversale. Un vasto spezzone di provincia comasca, che dal centrolago comprende l’Intelvese e le valli di Porlezza, ha alzato decine di volte la voce, hanno segnalato urlando alla Regione l’assurdità di un azzonamento senza criterio.
E’ accaduto in maniera molto trasversale: dall’allora sottosegretario Alessandro Fermi (oggi presidente del consiglio regionale) passando per il sindaco Pd di Tremezzina Mauro Guerra fino a sindaci, assessori, consiglieri dei Comuni interessati e di ogni orientamento, sindacati, Comunità Montana, Ordini dei medici e dei farmacisti e – in sintesi – praticamente chiunque sia stato toccato (da medico o da paziente) dalla riforma ha detto che così non ha funzionato, non funziona e non funzionerà.
Sanità in Centrolago, la profezia del disastro in un documento. Stasera il super-vertice
Dunque, questo è il momento giusto. La giunta regionale è appena cambiata, la fase di sperimentazione dell’azzonamento è in fase di conclusione, il presidente Attilio Fontana – legatissimo a Carlazzo – ha già mostrato segnali di apertura, nell’aula milanese è tornato a sedersi Fermi, vi sono nuovi esponenti di un partito che del legame territoriale ha sempre dichiarato di fare un punto d’onore (i leghisti Fabrizio Turba e Gigliola Spelzini) e in generale il drappello comasco è folto con la presenza di Angelo Orsenigo del Pd, Raffaele Erba per i Cinque Stelle.
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Della truppa lariana al Pirellone – e speriamo che non pesi non avere l’assessore a Milano, in questa battaglia – dopo il voto del 4 marzo è rimasto soltanto il forzista. Inevitabile partire da lui, sempre piuttosto critico sul punto specifico della riforma regionale e trait d’union tra due esecutivi Maroni-Fontana. A lui l’onere e l’onore di aprire il cammino verso la vittoria finale, in attesa di altre voci – sotto qualsiasi bandiera.
“Il presidente Fontana ha ben chiara la questione, che in particolare gli venne illustrata in un incontro a Carlazzo prima delle elezioni – ricorda Fermi – Secondo me è il momento per rivedere l’azzonamento, persino alcuni sindaci inizialmente favorevoli alla novità hanno cambiato parere di fronte ai molti problemi insorti. Io mi sono speso anche in campagna elettorale a favore del ritorno del territorio compreso ai tempi nell’ex Usl 18 (dunque a partire da San Siro a scendere, ndr) sotto Como. Il che significa il ritorno del centrolago, del Porlezzese e della Valle Intelvi nell’Ats dell’Insubria e l’inclusione dell’ospedale di Menaggio nell’Asst Lariana, quindi con il Sant’Anna. E’ un impegno che ho preso e lo porterò avanti. Serve il contributo di tutti, il presidente ha già aperto spiragli, credo si possa fare”.
E’ il momento giusto. E’ il momento in cui un intero territorio si compatti per raggiungere un obiettivo condiviso, trasversale, nell’interesse di migliaia di comaschi.
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Per farlo e proporre idee, iniziative, testimonianze, c’è una mail redazionecomozero@gmail.com. Chi ha idee, proposte, propositi per far valere le ragioni di una provincia che non può e non deve essere vassalla di nessuno, la usi.
2 Commenti
Ma sbaglio o chi chiede ora di far tornare l’ospedale di Menaggio sotto l’Asst di Como, siedeva già nella stanza dei bottoni quando fu deciso di spostarlo da Como a Sondrio? E che facciamo il gioco delle tre carte ? Prima non faccio nulla per oppormi allo spostamento da Como a Sondrio ed ora mi batto per farlo tornare a Como? Incompetenza, menefreghismo o incapacità politica ?
Il periodo sperimentale volge al termine ed i pareri sono concordi…. COSI NON VA … Non si può attendere oltre,