La firma c’è. Ma la buona notizia finisce qui. Quella che avrebbe dovuto essere la svolta si è rivelata – almeno per il momento – un mero passaggio burocratico. Oggi alle 16 Anas e la ditta Adrenalina hanno firmato il documento per la consegna dei lavori di sgombero e ricostruzione del muro nel punto in cui lo scorso 10 settembre, ad Argegno, si è riversata l’ormai nota e sciagurata frana.
ARGEGNO: LA CRONISTORIA DI QUESTI GIORNI
E’ il sindaco del paese, Roberto de Angeli a spiegarlo con molta chiarezza. “Oggi Anas e azienda si sono incontrate, la firma è stata messa ma sono spiazzato. Non so ancora se il cantiere partirà domani, tra dieci o quindici giorni. Sono furibondo, pensavo partissero subito ma non mi è stato detto nulla”. Per questo il primo cittadino, in questi minuti, ha preso carta e penna per appellarsi al prefetto di Como, Bruno Corda. “Non vi è alcuna chiarezza sul cantiere, per questo spero vi sia un intervento del rappresentante del Governo che, peraltro, è il firmatario dell’ordinanza che, il 25 settembre 2017, ordinava la progettazione esecutiva e la realizzazione del muro in tempi ragionevolmente brevi. Spero davvero che un’azione del Prefetto possa aiutarci”.
I lavori, è noto, avrebbero dovuto concludersi a febbraio. “Oggi non sono nemmeno iniziati – denuncia de Angeli – sono furibondo. Peraltro sono qui, ogni colpa viene scaricata addosso a me, prendo tutto ma deve essere chiaro: non ho alcuna competenza in materia. Nonostante questo ci siamo detti disponibili ad accelerare ogni passaggio per agevolare Anas e Adrenalina”.
Ma cosa ostacola ancora l’avvio? “Diversi passaggi tecnici. Tra questi devono ancora decidere se avviare il cantiere di giorno o di notte”.
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