Un dibattito schietto e talora colorito ha suggellato una settimana di polemiche sull’ormai arcinoto incontro in Comune tra l’assessore a Parchi e giardini, Marco Galli, una residente in città e il responsabile di “Como ai Comaschi” nonché coordinatore regionale di Forza Nuova, Salvatore Ferrara (qui la vicenda).
Argomento: eventuali iniziative congiunte per la cura del verde cittadino a partire da Villa Olmo.
Sia il capogruppo di Civitas Bruno Magatti, sia il consigliere Pd Gabriele Guarisco, ieri sera in consiglio comunale, hanno chiesto a Galli di dare motivazioni formali rispetto alla riunione. In particolare l’esponente dei dem si è reso protagonista di un curiosissimo passaggio.
Come incipit del proprio discorso, quasi a sottolineare come non tutti gli interlocutori di un’istituzione possano essere considerati in egual modo, Guarisco si è prodotto in una celeberrima citazione: “Non importa che sia un gatto bianco o un gatto nero, finché cattura topi è un buon gatto”.
Scelta però bizzarra, visto che trattasi di frase universalmente attribuita all’ex potentissimo leader della Cina comunista Deng Xiaoping, primo promotore della repressione armata della rivolta di piazza Tienanmen nel 1989. Insomma, pur con le migliori intenzioni, forse non il miglior esempio storico a supporto della democrazia.
Poi, tornando al caso specifico di Forza Nuova, Guarisco ha sottolineato che “negli ultimi anni l’impegno di quel movimento si è fondato molto sull’inefficienza delle amministrazioni pubbliche per conquistare terreno e visibilità. Mi pare evidente che piantare una bandiera di partito a Villa Olmo non è cosa che si addice alle istituzioni anche perché Forza Nuova (di cui Como ai Comaschi è una emanazione “civica”, ndr) ha dimostrato nella prassi e nei fatti di avere atteggiamenti e idee non accettabili”.
Dal canto suo, Galli – con tono appassionato – ha ringraziato Magatti e Guarisco per l’opportunità di “chiarire una vicenda travisata e strumentalizzata”. L’assessore ha dunque ribadito di aver ricevuto la richiesta di incontro da una cittadina scontenta della gestione del verde a Villa Olmo e di aver appreso soltanto dopo della presenza di Salvatore Ferrara.
“Io ho dato l’appuntamento come faccio sempre. Non mi informo mai più di tanto sull’interlocutore perché non voglio incontrare nessuno con pregiudizi o preclusioni – ha ribadito Galli – Al momento, mi è stato chiesto se Ferrara potesse presenziare e io nemmeno sapevo chi fosse. Non uso i social network, le facce note a molti per me non lo sono e resto convinto che chi di social ferisce, prima o poi di social perisce”.
Galli ha poi sottolineato che “soltanto a metà discussione mi è stato detto che Ferrara, che non ha mai fatto alcun accenno a posizioni politiche, rappresentava Como ai Comaschi, ma mai per un attimo la cosa è stata collegata a Forza Nuova e alle posizioni politiche di quel movimento”.
“Insomma – ha concluso l’assessore – sono stato aggredito e attaccato, la vicenda è stata strumentalizzata, sarò anche scivolato sulla buccia di banana, ma io non intendo rivedere questo mio modo di fare: se mi si chiede un appuntamento io lo concedo, se mi si presentano delle proposte tecniche per migliorare il verde delle città, io le valuto e poi decido. La signora che ha chiesto l’incontro, visto il polverone, si è pure scusata: non avrebbe nemmeno dovuto farlo perché è tutto stato trasparente e corretto”.
2 Commenti
“”Non importa che sia un gatto bianco o un gatto nero, finché cattura topi è un buon gatto”.
Insomma, pur con le migliori intenzioni, forse non il miglior esempio storico a supporto della democrazia.”
Forse intendeva proprio questo: “finché cattura topi è un buon gatto” non è da considerarsi una motivazione sufficiente.
Se un assessore non conosce “le facce note a molti”, neanche se protagoniste di iniziative e manifestazioni della recente attualità, forse è meglio che si aggiorni sulla realtà cittadina… Oppure cambi mestiere, per fare meno danni, non scambiando Forza Nuova per Orticolario..