E’ il turno dei candidati sindaco di Como alla Tribuna Politica di Rai 3 Lombardia. Presenti in studio, oggi, i primi quattro sorteggiati (agli altri toccherà domani): Barbara Minghetti, Alessandro Rapinese, Roberto Adduci e Vincenzo Graizani.
Molto standard la discussione, con un unico momento un po’ fuori dagli schemi firmato Graziani. Era il momento degli appelli al voto da parte di tutti e quattro i candidati e l’ex comandante della Polizia locale ha sostanzialmente invitato gli elettori comaschi a valutare attentamene il dato anagrafico di chi si presenterà al voto il prossimo 12 giugno.
“Io faccio parte di quella generazione che pensa che senza scuola politica non si possa entrare a parlare di politica – ha affermato guardando in telecamera Graziani – La scuola politica deve nascere o frequentando la politica stessa oppure, come dicevano i romani, da una certa età in avanti. Quando qualcuno ha detto incominciamo a mettere al governo gente al di sotto dei 40 anni è iniziato il declino della nostra Repubblica”. Una frase forte, che certamente introduce un elemento finora mai apparso nella contesa per Palazzo Cernezzi.
Decisamente più tradizionali gli appelli al voto degli altri candidati sindaco in studio.
Rapinese: “Da 18 anni mi batto nelle istituzioni per liberare la città dai partiti: i fallimenti sono sul tavolo, a Como non c’è niente che funziona perché le decisioni vengono prese altrove dai partiti. Cercate di votare chi vuole veramente bene a Como e ve l’ha dimostrato”.
Adduci: “Noi non cerchiamo il consenso, abbiamo messo a disposizione un modello di governabilità diretta dai cittadini e dalle persone che vivono a Como trmaite una piattaforma che si chiama Comitato Assemblee Popolari dove si possono trovare proposte e se ne possono fare”.
Minghetti: “Per noi le parole sono cura, delle persone e degli spazi, relazione, cioè essere in rete con altre città, con la Regione e con lo Stato, e sviluppo. Mi candidato con serenità e amore per la città rappresentando un gruppo di persone e una coalizione forte e coesa che vuole proporre un progetto per amministrare la città serio e concreto”.
4 Commenti
Caro Graziani,
Sono un ragazzo candidato al Consiglio Comunale, una cosa mi auguro: Che persone con la sua medesima limitata visione (per essere gentile) possano stare fuori da Palazzo Cernezzi.
In questi mesi di campagna elettorale ho avuto il piacere e l’onore di confrontarmi con quelli che il 12 giugno saranno “avversari politici”, tutti ragazzi, tra i 19 e 30 anni. E’ vero, probabilmente qualcuno, sprovvisto di esperienza e formazione, è inadatto a ricoprire un ruolo politico – amministrativo, ma, assicuro, darebbero polvere a quelli come lei. Ieri sera ero al confronto relativo allo Sport, ha detto cose una più sbagliata dell’altra. Lunedi ho avuto l’onore di parlare da un palco a 700 persone, mentre lei ha difficoltà a beccare un congiuntivo.
Si ricordi inoltre che i ragazzi hanno cambiato la storia ( Budapest, Piazza Tienannmen e primavera araba)
Non sottovalutateci, dai più grandi prenderemo solo l’esperienza, non l’ipocrisia di chi le cose non le ha mai cambiate.
Hanno anche il geriatra in lista.
Io penso che il disastro del declino politico sia frutto di una “geriatria politica” aggrappata alla poltrona oltre ogni ragionevolezza, serviva coraggio per dare spazio a giovani e onesti invece si sono alzati muri di sbarramento. Quelli bravi, e ce ne sono, hanno capito subito e proprio per questo se ne sono andati immediatamente all’estero dove hanno trovato rispetto per la loro professionalità e carriera, gli altri, alcuni fanno politica, di bassa qualità, altri preferiscono il RdC.
Per candidare uno come Graziani ci vuole coraggio, o totale incoscienza.