Della clamorosa iniziativa a Olbia del deputato comasco della Lega, Eugenio Zoffili, abbiamo scritto due giorni fa. Episodio che ha incassato l’approvazione del Capitano Salvini.
Ebbene, oggi, Zoffili in un comunicato in cui denuncia i casi di Covid tra le persone sbarcate a Olbia dalla Nave della Ong Alan Curdi denuncia anche di aver ricevuto “minacce di morte” dopo il blitz portuale.
Ecco la nota del deputato:
Sardegna, Zoffili (Lega),”io minacciato di morte per aver difeso Italia e Sardegna. 10 migranti Alan Kurdi positivi al Covid. Stop traffico di esseri umani”
“Mi è stato comunicato che tra gli immigrati clandestini sbarcati a Olbia dalla nave Ong Alan Kurdi sono stati rilevati 10 casi positivi al Covid asintomatici. 9 uomini e una donna.
Tra pochi gravi insulti e minacce di morte, che ho ricevuto in queste ore, e migliaia di messaggi di stima e ringraziamento sono orgoglioso di aver provato a fermare con gli attivisti della Lega e con il nostro governatore Christian Solinas questa vergogna targata Governo Conte.
Che il Viminale e la Prefettura non pensino di trasferire queste persone, equipaggio compreso, in altre province della Sardegna.
Sarebbe un ulteriore grave atto di irresponsabilità e incoscienza nei confronti dei cittadini dell’isola. Ora e sempre lotterò con Matteo Salvini contro il traffico di esseri umani e contro il business dell’immigrazione clandestina. E anche contro questo Governo incapace. Stop invasione”.
2 Commenti
Classico vittimismo di chi urla ogni giorno e poi si lamenta quando per una volta gli urlano indietro.
Faccio molta fatica a immaginare frotte di “buonisti” cattocomunisti che fronteggiano il povero Zoffilli mostrando minacciosamente i pugni e i bastoni. È poco credibile. Contrasta con l’idea che gli stessi propagandisti della Lega vogliono diffondere dei loro avversari politici: mollaccioni “buonisti” che si pongono problemi etici nel prendere a calci quei pezzenti di migranti. Sul tema, è la sintesi dei loro discorsi.
È molto credibile, invece, che il nostro Onorevole si sia sentito minacciato. Probabilmente. Anzi sembrerebbe che sia stato proprio così. Di fronte alle sue urla e ai suoi insulti, ha trovato chi urlava e insultava di più e si è spaventato. Ci sta. In fin dei conti l’Onorevole non è Rambo, è l’attendente del capitano. Non va all’assalto. Altrimenti il caffè chi lo prepara? Appena ha pensato di rischiare di prendersi due ceffoni, si è visto davanti ai plotoni di esecuzione di Pol Pot. Poveraccio. Chissà che paura si è preso!
Questo comportamento da vanagloriosi bauscioni che hanno molti leader leghisti, primo fra tutti il capitano, ricorda un po’ quello del Capitan Fracassa e un po’ quello del Barone di Munchausen. Il primo perché cercava di far credere agli altri quello che non era, il secondo perché finiva per sentire il bisogno di crederci almeno lui.