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L’affondo di Guzzetti non gli va giù: attacco, sfottò e meme di Molteni contro il centrosinistra

Se c’è stato un momento davvero discriminante, fino a oggi, tra le due coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, questo coincide senza dubbio con qualcosa di molto diverso da un punto programmatico. Il contrario: è senza alcun dubbio la durissima invettiva pronunciata dall’ex presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, con la definizione di “quelli che sono fuori a fare gli scemi” riferita ai partecipanti al flash mob del centrodestra contro “i poteri forti” a tenere banco nelle polemiche più feroci tra i contendenti.

E infatti ancora in queste ore il candidato sindaco Giordano Molteni è tornato sull’episodio con parole infuocate: “I loro più illuminati pensatori dettano legge e insultano – ha scritto Molteni – ma nessuno prende poi le distanze. Eccoli i veri democratici: quelli del Partito Democratico, di parte (neanche tutti) del Movimento 5Stelle, della Lista Minghetti, dei Verdi, degli amici di Calenda e/o di Renzi, quelli di Como viva Como facci un gol”. Insomma, vis polemica e sfottò, peraltro culminati in una grafica creata ad hoc.

Poi la conclusione del candidato sindaco del centrodestra, sempre riferita alla coalizione di Minghetti: “Insomma quelli che, come al solito, si ritengono moralmente superiori e quindi autorizzati a umiliare gli avversari”.

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6 Commenti

  1. Ma non è un comportamento scemo parlare ancora di questa cosa scema?
    Si rischia di impostare la campagna elettorale solo su argomenti scemi, a meno che
    si sappia fare poco, pochissimo altro!

    1. È proprio questo il motivo: non hanno risultati da mostrare, non hanno idee da proporre, non hanno argomenti.

      E quindi via di campagna elettorale “contro i poteri forti” e altri classici slogan populisti, sperando che i comaschi siano così polli da votarli di nuovo.

  2. Probabilmente Guzzetti ha utilizzato la parola “scemi” nell’accezione dantesca di “mancanti”, ovvero di persone prive, per esempio, di: originalità, realismo, senso di opportunità, idee, speranze, credibilità politica, etc.. Sempre in tal senso ci si potrebbe richiamare al detto “scemo è chi scemo lo fa…” (Forest Gump), assumendo l’interessato atteggiamenti banali, immotivati, arretrati, fuori contesto, pretestuosi. In tal caso, quella di Guzzetti anziché offesa corrisponderebbe a legittima e sintetica descrizione di una manifestazione, appunto, priva di seppur vaga attinenza con la realtà. Questa potrebbe essere realistica interpretazione, ben inteso, nel rispetto del candidato Sindaco e del suo legittimo risentimento.

  3. Interessante anche se ancora migliorabile il programma di Minghetti, stimolanti per future discussioni le proposte di Aleotti, Bartolich e Venneri, non condivisibili ma sicuramente legittime e chiare le proposte di Rapinese, ordinati gli appunti di Adduci. E il centrodestra? Saranno ricordati per “Quelli che sono fuori a fare gli scemi”? Effettivamente, oltre a questo, nulla di nuovo rispetto al nulla di prima. Per questo Molteni insiste nel ricordare che erano proprio loro quelli lì fuori? Mah…. Se questa è la premessa, c’è da chiedersi perché non si sono tenuti il “buon” Sindaco. In politica l’usato sicuro, è meglio del lavato con perlana e, soprattutto, gli incidenti di percorso i bravi politici li fanno dimenticare al più presto non parlandone più.

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