Ha suscitato grande clamore l’articolo apparso su Comozero domenica scorsa dal titolo “Da Cantù a Brenna, il Pd sta con Fermi. Spinelli, Di Gregorio, Pastorello: Deve fare l’assessore”. Ben tre esponenti del Partito Democratico, in sostanza, sostenevano pubblicamente la nomina di un assessore comasco all’interno della nuova giunta regionale di centrodestra, sottolineando più i potenziali benefici per il territorio rispetto alle differenze politiche (pur non negate) dai vari Alessandro Fermi (Forza Italia) o Fabrizio Turba (Lega). Come noto, in realtà la provincia non avrà alcun esponente nell’esecutivo regionale, eppure l’avvocato ed ex assessore Pd nella giunta Lucini, Marcello Iantorno, stronca questa sorta di “supporto trasversale”. Le motivazioni sono tutte elencate nella lettera, a tratti dai toni anche piuttosto duri, che Iantorno ha inviato alla redazione e che pubblichiamo integralmente di seguito.
“Iscritti ed elettori del PD sono ulteriormente disorientati, dopo le gravi sconfitte elettorali nazionale e regionale del 4 marzo, dalle recenti dichiarazioni di esponenti di Como di primo piano del partito e delle istituzioni appena eletti con le quali costoro si sono uniti al coro dei vari Fermi e simili invocante la nomina, da parte del presidente Fontana, di un assessore regionale comasco nella persona del consigliere Fermi stesso quale condizione di buon governo del territorio.
Farebbero bene questi esponenti del PD se pensassero piuttosto a far capire le ragioni delle recenti sconfitte e il come si può avviare una incisiva opposizione sin da subito piuttosto che di fatto sostenere qualche candidato locale eletto e che sia Fermi, Turba o altro simile per il PD poco o nulla deve importare e ciò perché nessuno più capirebbe, dopo appena pochi giorni dalle elezioni, perché non si siano subito votati costoro visto che potranno fare bene al territorio al punto già da avere dei sostenitori anche tra gli avversari.
Così agendo il centrosinistra lombardo e comasco si gioca sin da ora anche l’esito delle future elezioni regionali e locali. Il PD deve stare alla larga dalla indicazione di nomine di assessori e lasciare che Lega e Forza Italia facciano loro le trattative con Fontana per la nomina dei componenti della Giunta regionale. Ciò è il pendant delle prese di posizione di chi chiede a gran voce le dimissioni di qualche amministratore locale a Como eletto in Parlamento con la preoccupazione che ricoprendo più incarichi non potrebbero apportare un beneficio alla politica nazionale o a quella locale sicché ne chiedono la sostituzione con altri che potrebbero meglio operare sul territorio.
La confusione regna sovrana nella comprensione dei rispettivi ruoli e delle rispettive appartenenze: se qualcuno è convinto che gli avversari possono ben operare se non fanno cumulo di cariche istituzionali e ciò è un beneficio per la comunità rispieghino a chi li vota le ragioni della loro appartenenza alla sinistra comasca e in che modo ritengono possibile acquisire i consensi perduti per ridiventare maggioranza “.