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Muro del lungolago, Turba contro Minghetti: “Critica solo ora, ma è lo stesso materiale già usato da Pd e Lucini”

“I commenti sui lavori sul lungolago di Como da parte dell’ex candidato Sindaco Barbara Minghetti dimostrano che per i cittadini comaschi è stata una fortuna che non sia diventata sindaco, in quanto la sua uscita è oltremodo fuori luogo, priva di senso e cognizione di causa”.

Così il sottosegretario in Regione Lombardia, Fabrizio Turba, polemizza con l’esponente dell’opposizione a Palazzo Cernezzi che un paio di giorni fa, commentando una foto al rivestimento del muro fronte-lago della nuova passeggiata scattata da Lorenza Ceruti, si era espressa così: “Ha dell’incredibile. Quando ovunque si fanno rive naturali verdi che scendono dolcemente verso il lago per poterlo toccare noi costruiamo muri finti. Ma oggi importante è finire”.

“È giunto il momento di fare chiarezza sulle numerose polemiche inutili di questo periodo, il materiale che si sta attualmente utilizzando, cioè pietra naturale di ardesia, per la realizzazione del muro a lago, è lo stesso che venne utilizzato lungo la passeggiata Zambrotta, dall’allora Giunta Lucini a maggioranza PD, anzi direi di più, proviene dalla stessa Cava – affonda Turba – Sembra superfluo ricordare che la pietra da spacco (nuova) si presenta con un colore più scuro perchè non ha avuto ancora il contatto con gli agenti atmosferici come: acqua, sole, vento ecc. e quindi con il passare del tempo, assumerà l’aspetto di quella già posata”.

E ancora: “Non capisco allora come mai i muri realizzati dalla Giunta Pd andasero bene mentre quelli realizzati ora da Regione Lombardia con lo stesso materiale non vadano più bene. Per quanto riguarda l’affermazione del Consigliere Minghetti ovunque si fanno rive naturali ma noi costruiamo muri, vorrei ricordarle che Regione Lombardia sta ultimando un’opera di difesa idraulica della città di Como, avvocandola a sé dopo il disastro dell’allora giunta Lucini e che il progetto, a lei evidentemente sconosciuto, comporta delle esigenze tecniche e strutturali a cui non è possibile derogare”.

“Il muro che sorreggeva il lungolago era presente anche prima dei lavori ed è tutt’ora necessario per il sostegno e il funzionamento delle paratie – conclude il sottosegretario in Regione – Ricordo infine che lungo la passeggiata Zambrotta l’ardesia non è caduta ma è stata demolita la scala a ventaglio, che era in fase di sprofondamento, in condivisione con la Sovrintendenza. Ovviamente verrà realizzato il rivestimento per quella porzione di muro, rimasta oggi in cemento a vista, in quanto già ricompreso nelle opere”.

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15 Commenti

  1. Bei tempi, quelli in cui la Donna-in-carriera disertava i consigli comunali e la vita politica della città. Grazie al suo ontologico assenteismo aveva almeno potuto costruirsi una immagine di competenza e serietà (almeno nei confronti di chi le ha creduto). Ma le sue ultime uscite pubbliche sono talmente fuori registro e tecnicamente inattendibili da disvelare tutta la sua inconsistenza come amministratore pubblico, al punto che viene davvero da interrogarsi sul rischio che avrebbe corso la città se fosse diventata sindaco. Avendo perso un’altra occasione per tacere, verrebbe da suggerirle di eclissarsi per qualche tempo per recuperare quella credibilità irrimediabilmente persa.

    1. Signor Gelindo, ma ci vuol spiegare perché ce l’ha cosi tanto con Barbara Minghetti? All’asilo le rubava la merendina? Alle elementari le bucava il pallone? Oppure alle superiori è una di quelle che non si sono neppure accorte che lei esisteva? E poi, perché Donna-in-carriera? Si è visto sopravanzare in carriera da una donna e le rosica ancora? Oppure, è semplicemente misogeno e non ha il coraggio di ammetterlo con sua moglie? Segua il consiglio di un amico di un suo amico, ogni tanto si faccia una passeggiata sul lago, guardi le montagne e rifletta su quanto il mondo è più grande del suo incubo “la Donna-in-carriera”, di tutti noi e soprattutto di lei.

  2. Di Turbo ha solo il refuso. È incredibile come questa gente, pur di dribblare le responsabilità della Regione, vada a ricercare nel tempo le colpe di altri. E loro, non potevano cambiare le scelte? Hanno spostato alla “cazzum” l’infopoint per poi dire che aveva ragione Lucini, potevano cambiare i colori delle paratie e dire che era merito loro, o no? Se continuiamo così alla Giunta Lucini imputeranno anche l’alleanza con il Barbarossa. Mi immagino già, Como coi forti? Sì, per colpa del centrosinistra di Lucini!

  3. Ricordo male o quello stesso materiale di rivestimento fu contestato dal Servizio Pianificazione e Tutela del Territorio della Provincia perché non corrispondente al progetto che aveva ottenuto l’autorizzazione paesistico-ambientale?
    Poi, pietra da spacco? Quelle sono piastrelle, tagliate squadrate e regolari come le celle di Excel. Sembrano in tutto e per tutto quelle che si staccarono dal muro perché la colla non teneva a contatto con l’acqua (se ne parlò abbondantemente sui media). Sempre quelle.

    Il sottosegretario Turba si faccia un giro sulla Lariana o sulla Regina per vedere com’è la pietra (di Moltrasio) da spacco usata per costruire o anche solo rivestire i muri. E abbia la decenza di tacere, invece di difendere ciò che era indifendibile prima e che lo resta tuttora.

  4. Da quando i lavori sul lungolago sono responsabilità della giunta Lucini? Ricordo che questa bella idea è stata della precedente giunta di centrodestra. Per cui è inutile che la Lega cerchi di dire che è colpa di altri.

  5. La Minghetti non perde occasione per rendersi ridicola. Sulla questione in argomento ha perso una grande occasione per tacere. Forse se avesse presenziato di più, in passato, avrebbe capito che il problema viene da lontano e alzare il dito adesso è solo strumentale per polemiche inutili. Mi auguri che l’opposizione “maturi” e contibuisca al bene della Città per tutte quelle attività che sono di interesse comune.

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