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Pd, Favara torna e punta il cannolo siciliano su Broggi: “Su Landriscina, prima uscita assurda”

L’incubo – dall’interno – del centrosinistra che per 5 anni ha sostenuto il sindaco Mario Lucini a Como torna a materializzarsi. E assume le sembianze del volto sorridente e bonario di Gioacchino Favara, esponente Pd, ex Lariopoldo doc, consigliere comunale 2012-2017 a Palazzo Cernezzi con record insuperato di missili scagliati nel campo di casa (primo cittadino e assessore Daniela Gerosa i bersagli preferiti del suo “fuoco amico”).

Dopo un lungo silenzio, Favara torna sulla scena. E – c’erano dubbi? – punta il cannone, o cannolo siciliano viste le origini orgogliosamente agrigentine, sull’amato-odiato Pd. Nello specifico, con mirino puntato sulla prima uscita politica del neosegretario provinciale Federico Broggi. Reo – secondo Favara – di aver completamente toppato bersaglio nell’invito al sindaco di Como, Mario Landriscina, a “dimostrare di non essere ostaggio dei partiti” nella crisi che sta scuotendo Palazzo Cernezzi.

“Ma io dico – esplode Favara – Ma il segretario di un partito può seriamente dire a un sindaco di non ascoltare i partiti? Cioè: il segretario di un partito, può sostanzialmente dire di non contare nulla, di non dover essere ascoltato? Mi sembra tutto così assurdo. O meglio, mi pare assurda l’affermazione di Broggi, che evidentemente nega il suo stesso ruolo”.

E’ spietato l’ex consigliere comunale di Como (che – per inciso – alle recentissime elezioni per il nuovo vertice comasco, ha votato lo sfidante di Broggi, il renziano Filippo Di Gregorio).

Gioacchino Favara

“Nel capoluogo – incalza Favara – abbiamo perso proprio perché i partiti, e in particolare il Pd, non hanno mai preso posizione sulle scelte di fondo della giunta Lucini, non hanno mai dato indirizzi politici o fatto sentire la propria voce nelle scelte che determinano un mandato. E poi, va bene fare opposizione al centrodestra, ma a qualcuno è sfuggito, forse, che Mario Landriscina è stato eletto esclusivamente grazie ai partiti? Cosa dovrebbe fare ora, voltar loro le spalle e essere sfiduciato un minuto dopo? Ma Broggi le ha capite queste cose?”.

Un attacco spietato, dunque, quello di Favara. “I partiti devono collaborare con i sindaci – ribatte – e poi, se mi è concessa una battuta, come Pd dovremmo sperare che Landriscina seguisse di più i partiti visti gli esiti tremendi visti finora. Dovremmo tifare Caprani e Fermi e sperare che anche Alessandro Rapinerse trovi i suoi da seguire. Mi spiace, ma Broggi è proprio partito male con la sua prima uscita, forse motivata soltanto con la necessità di far sapere che è stato eletto”.

Inutile far notare a Favara che le sue parole paiono più quelle di un esponente del centrodestra che non quelle di un rappresentante dem. Lui, anzi, insiste e allarga la critica.
“La verità – sottolinea – è che per votare il nuovo segretario del Pd, in provincia di Como sono andate a votare poco più di 500 persone: meno di quante partecipano al funerale di una persona influente. Questi sono i problemi veri del Partito Democratico comasco, non i rapporti di Landriscina con i partiti grazie ai quali è stato eletto”.

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3 Commenti

  1. Da renziano (se ha mai avuto senso definirsi tali e se ne ha ancora) mi pare che Favara (e Di Gregorio) non abbiano nulla a che fare con il pensiero renziano (di Renzi Matteo stavolta).
    Persone unicamente atte ad attacare soci e compagni di partito, disfare maggioranze, fare il bastian-contrario, pensare alle sola seggiola su cui sedere…

  2. Il pungolo dell’influente esponente cittadino del PD è uno stimolo al nuovo e brillante Segretario provinciale del Partito: la “comunità” deve essere allargata a tutti e non ai soliti noti. La condivisione delle scelte politiche significa mettersi al riparo dalle critiche in pubblico. Non è stato forse tra gli errori contestati a livello nazionale durante la segreteria Renzi?

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