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Per Lucini tantissima solidarietà. Rapinese spietato: “Ha saputo solo darmi del gufo”

Di gran parte delle reazioni istituzionali e politiche rispetto alla condanna a un anno e mezzo dell’ex sindaco Mario Lucini nel processo paratie abbiamo dato già conto. Tantissime quelle da parte di esponenti del Partito Democratico (qui l’articolo), tra le quali spicca quella della parlamentare dem Chiara Braga che ha comunque attaccato ancora politicamente il predecessore di Lucini, Stefano Bruni (prescritto).

Tra le voci di sostegno all’ex sindaco del centrosinistra, quelle di due ex assessori: Lorenzo Spallino (“Mario Lucini è e resta una delle più integerrime persone che abbia mai conosciuto e uno degli amministratori di cui papà aveva più stima. Attendo di leggere le motivazioni della decisione del Tribunale di Como”, su Twitter);

e Daniela Gerosa (“Ho avuto la fortuna di vedere Mario Lucini al lavoro in Comune. Un Sindaco serio, onesto, che ha servito la sua città con spirito di sacrificio in anni difficili. L’abbiamo visto affrontare problemi enormi con passione e senza temere la fatica. Un galantuomo al quale stasera più che mai va il mio rispetto e la mia solidarietà. Forza Mario, ne uscirai a testa alta”).

E poi ancora tantissimi consiglieri del lustro 2012-2017 e non soltanto, simpatizzanti del centrosinistra (Luigino Nessi e Celeste Grossi, ad esempio, in una nota si sono detti “sbalorditi” per la sentenza affermando che Lucini “paga per aver tentato di rattoppare strappi fatti da altri, e ha la nostra solidarietà”), oltre a molti comuni cittadini. Umanamente impossibile dare conto di tutti.

Non è mancato, però, anche chi ha in qualche modo infierito, sempre sul versante politico. E’ il caso di Alessandro Rapinese, che su Facebook ha postato la foto di un grande gufo con questo messaggio allegato: “Più volte ho messo in guardia Mario Lucini circa le possibili conseguenze della strada imboccata con le paratie. Il massimo che ha saputo fare è stato darmi del gufo. Peccato. Per i comaschi intendo”. Il tutto condito da tre hashtag: #gufo, #paratie e il classico #rapinews24.

Non proprio un messaggio di solidarietà, nel complesso.

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7 Commenti

  1. Di Rapinese, in passato, non ho assolutamente condiviso alcune sue “guerre”, su tutte quella contro Life Electric e quella contro la pedonalizzazione del centro, sicuramente ho poco apprezzato alcune delle sue esternazioni da Gian burrasca guascone, ma sempre di più riconosco in lui la capacità di puntigliosamente controllare le malefatte delle varie giunte ed indicare soluzioni valide nel interesse di noi concittadini, a questo punto credo che meriti di avere la possibilità, da sindaco, di dimostrare come cambiare radicalmente lo status quo di questa confusa e inconcludente amministrazione Landriscina

    1. Dove non si vede mezza riga su cosa si sarebbe dovuto fare.

      L’unica dichiarazione di Rapinese è stata in campagna elettorale “il primo giorno da sindaco andrò a Venezia da Sacaim”.
      Proposte concrete? Zero.

      La verità è che chiunque si fosse trovato a gestire le paratie nel 2012 sarebbe stato nella m***a e la colpa è di chi quella situazione l’ha fatta accadere (vedi anni precedenti).
      Non ammetterlo è pura miopia.

  2. Chiedo alla redazione di Comozero, da sempre ferratissima sugli affari di palazzo, se, ricercando tra vecchi articoli o registrazioni, trova effettivamente dichiarazioni di Lucini che dà del gufo a Rapinsese, o se è solo un’altra infamata di quel piccolo uomo.
    Grazie

  3. Se è vero che Rapi aveva gufato sulle conseguenze, resta vero che la procedura scelta per sbloccare quella situazione non era completamente corretta.
    Mario, durante la sua reggenza, ha espresso più volte la sua passione per decidere senza adeguatamente consultarsi e i suoi alleati a volte se ne erano lamentati.
    Comunque in prigione non ci andrà (non si tratta di un crimine vero e proprio) e resterà il monito antico: i gufi vanno ascoltati, non frettolosamente etichettati.

  4. Bella roba Lucini ha incassato la solidarietà dei suoi “compagni” di giunta quelli che condividevano e avallavano col voto le sue decisioni, decisioni che i giudici hanno riconosciuto essere sbagliate, questo è lo stato delle cose….

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