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Piscina di Muggiò, Azione Como torna a chiedere le dimissioni del sindaco: “Immobilismo inaccettabile”

Anche Azione Como, la costola lariana del partito fondato da Carlo Calenda, attacca la giunta Landriscina (peraltro già divisa in sé tra Forza Italia e Fratelli d’Italia) sul tema della piscina di Muggiò.

Ne scrivono, in una lunga nota, Mattia Frigerio (responsabile Turismo e Sport del partito) e Andrea Luppi, responsabile Istituzioni ed Enti locali.

“Ci troviamo di fronte a un immobilismo inaccettabile, con il quale il Comune di Como sta (non) gestendo la questione “Piscina di Muggiò” e purtroppo, la città in generale – si legge in una nota – Oggi leggiamo attacchi di parte della maggioranza (Fratelli d’Italia, ndr), rivolti agli Assessori di riferimento, Marco Galli e Pierangelo Gervasoni, assessore allo Sport il primo e ai Lavori pubblici il secondo, quasi che fossero gli unici responsabili della situazione. Senza negare che chi si intesta un assessorato debba alla fine risponderne, ciò, in assenza di un atto di sfiducia esplicito, appare ambiguo o pilatesco”.

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Con una metafora sportiva in cui “la piscina di Muggiò sembra un atleta infortunato, non più in grado di partecipare alle attività agonistiche” e con “il Comune di Como [che] sarebbe il manager di questo atleta infortunato”, il partito di Calenda afferma che “questo manager si è fatto trovare oltremodo impreparato, senza programmazione, senza visione, senza capacità di trattativa, lasciando il grande infortunato in una constante, estenuante, disillusa convalescenza”.

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Secondo Azione Como, dunque sarebbe giusto “che il primo responsabile (riferimento al sindaco Mario Landriscina, ndr) con un sussulto di dignità, riconoscesse la propria inadeguatezza e rassegnasse le dimissioni. Nella speranza che altri potessero affrontare il tema con maggiore competenza”.

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