RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Politica

“Quando la giunta ha saputo di Villa Celesia?”. La lettera, i mini alloggi, i prezzi: le 5 domande di Nessi

Anche il gruppo consiliare di Svolta Civica, attraverso un’interrogazione di Vittorio Nessi, chiede lumi sul futuro della Ca’ d’Industria e in partcolare sul destino di Villa Celesia, la casa albergo che per le difficoltà finanziarie esacerbate dall’emergenza covid sarà chiusa in attesa di un rilancio.

Indirettamente, peraltro, Nessi nel testo dell’interrogazione aggiunge qualche dettaglio sulla situazione.

“Con lettera 7 maggio 2021 indirizzata agli ospiti e ai famigliari della Residenza Villa Celesia – scrive infatti Vittorio Nessi – la Fondazione Cà D’Industria comunicava che, a causa dell’emergenza Covid, appariva necessario ripensare alla tipologia dell’offerta mediante la trasformazione del servizio in Comunità Alloggio e Mini alloggi protetti. Conseguentemente i 36 ospiti della struttura avrebbero cessato di fruire del servizio prestato in attesa della predisposizione di soluzioni organizzative nell’ambito delle RSA o in altre realtà”.

Nel cda politici, ex politici e parapolitici di Comune, Provincia e Regione. Ma su Ca’ d’Industria, il silenzio

“In buona sostanza la Fondazione comunicava che il servizio della Casa albergo per anziani autosufficienti veniva abolito con offerta agli ospiti di passaggio in una RSA del gruppo a prezzi maggiorati”, rimarca ulteriormente Nessi sottolineando anche che “il Comune è socio della Fondazione ed esprime la nomina di cinque rappresentanti del Consiglio di Amministrazione oltre a un Revisore dei Conti”.

INTERVISTA – Ca’ D’Industria e Villa Celesia, parla Beccalli: “Chiudiamo ma non è un ‘tutti fuori subito’. Credo ancora nel futuro ecco il piano”

Una serie di premesse a cui fanno seguito cinque domande specifiche rivolte a sindaco e giunta:

  • Quando la Giunta è venuta a conoscenza dell’intenzione della Fondazione di sopprimere il servizio della residenza Villa Celesia;
  • Che indicazioni operative abbia dato tramite i propri rappresentanti;
  • Quali iniziative abbia messo in atto per evitare la chiusura del servizio;
  • Se intende mantenere in città un servizio di Casa albergo per anziani autosufficienti;
  • Quali soluzioni saranno offerte agli ospiti sia in termini di servizio che di prezzo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Tutta sta’ minoranza indignata dove era, che la situazione delle case di riposo è nota a livello nazionale

    1. La domanda è legittima. Ma sui termini qualche dubbio viene. Dov’era? Era a fare l’opposizione. Al Governo c’era la “maggioranza” che ha nominato il Presidente, i Consiglieri d’Amministrazione e i Sindaci della Fondazione che guida Ca’ d’Industria.. La domanda che si pone la “minoranza” è semplice: dov’era la “maggioranza” che doveva controllare l’operato dei consiglieri che ha nominato? Gentile Signora Roxane, la prima cosa che bisogna fare quando si guida un’azienda, è fare in modo di essere informati! Di cosa? Di tutto quello che è essenziale per la gestione. Non basta sedersi e alzare la mano o, peggio, passar il proprio tempo a raccontare le malefatte dei migranti. Con quelle si intrattengono gli avventori del bar sotto casa….e nulla più! ?

      1. Ca’d’industria è privata! Che c’entra il Comune, allora sostenga tutte le case di riposo in Como

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo