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“Qui avanza solo il degrado”. Como, piazza Roma: come deludere in 8 mesi un’elettrice

Questa è la breve storia di come – cambiando gli schieramenti – il prodotto della delusione in un’elettrice di Como non cambia. Breve cronistoria: nel 2013 la giunta di centrosinistra avvia l’inclusione di piazza Roma nella nuova Ztl allargata; nascono subito i primi dubbi sul futuro assetto della piazza; tra il 2013 e il 2017 chiude la gran parte degli esercizi commerciali affacciati sulla piazza (ma al posto di uno di questi sta per aprire un ristorante, ndr); si affaccia il problema del transito e ancor più della sosta, spesso prolungata, inoperosa e a motore acceso dei pullman turistici; sale alla ribalta delle cronache una residente, Mariachiara Ghezzi, che denuncia ripetutamente la crisi e il degrado che affliggono la piazza, boccia senza appello il restyling visibile oggi con le zone in calcestre e le panchine sotto le piante, esprime ripetutamente e pubblicamente critiche durissime verso la giunta precedente e si dice nel contempo speranzosa di un cambiamento radicale con l’avvento del centrodestra; in campagna elettorale il centrodestra, in testa il sindaco Mario Landriscina, annuncia l’intenzione di ripristinare il transito e almeno in parte la sosta in piazza Roma, idea ribadita ancora in più occasioni pubbliche nel corso di questi mesi; 20 febbraio 2018: a 8 mesi dalle elezioni piazza Roma è esattamente come prima, anzi – per ammissione del suo stesso, delusissimo progettista – è anche peggio di prima.
Il resto è un commento proprio all’articolo con lo sfogo dell’architetto Stefano Seneca a firma della stessa Mariachiara Ghezzi, che riproduciamo integralmente di seguito (ed è comunque visibile anche nella sezione originaria):

Da residente in piazza Roma posso solo dire che i lavori fatti non hanno portato a nessun tipo di miglioramento.
Il progetto approvato e fatto eseguire ci ha portato:
– parcheggio bus turistici (insufficiente e letteralmente fuori luogo)
– zero illuminazione
– cancellazione di 70 posti auto
– una ztl di nome ma non di fatto
– 12 panchine inserite in un contesto inesistente
– viabilità: da senso unico a doppio senso di marcia (ovvio..in linea con un progetto concreto e realistico di Ztl)
– passaggio continuo di bus di linea e pullman turistici oltre al normale traffico che non si lascia certo fermare da un cartello di ztl.
Con:
– conseguente chiusura di quasi tutte le attività commerciali (quanto tempo di sopravvivenza diamo al ristorantino che deve aprire?)
Ragazzi nullafacenti, alcolizzati e tossici ringraziano per panchine e luogo appartato, senza quel continuo passaggio di comuni cittadini che dà noia.
La nuova giunta? Aveva promesso un intervento immediato condividendo la surrealtà della piazza. È passato un anno e il degrado avanza e niente è stato fatto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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