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Scosse a sinistra. Como Comune (al Pd?): “Forzature sul candidato sindaco, coalizione a rischio”

Non si placano le turbolenze sulla candidatura di Barbara Minghetti a sindaco, come noto sostenuta per ora soprattutto da Pd e Svolta Civica mentre Civitas non ha ancora sciolto il nodo (pronta all’eventuale viaggio in solitaria candidando Adria Bartolich), e i Cinque Stelle, per ora, restano in mezzo al guado.

Ora anche Como Comune, il raggruppamento che unisce Articolo Uno, Psi, Sinistra Italiana, Socialisti in Movimento tra gli altri, mette nuovi paletti.

“Prima di parlare di candidature va delimitato il perimetro della coalizione – scrivono – È passato più di un anno dall’inizio del percorso per la formazione di una coalizione di centro sinistra per le amministrative a Como del 2022. Sentiamo la necessità e l’urgenza di ribadire la nostra volontà di costruire un campo largo, basato su relazioni di fiducia tra i soggetti che lo compongono”.

“Constatiamo purtroppo che la forzatura di dare priorità alle proposte sulle candidature a sindaco sta imprimendo tensioni rischiose nella costituenda coalizione – si legge in un altro passaggio che pare chiaramente indirizzato soprattutto alla scelte del Pd su Minghetti – Fino a quando il perimetro politico della coalizione (che a nostro avviso dovrebbe comprendere anche il Movimento 5 stelle) non sarà chiaramente definito, ci sembra inopportuno concentrarsi su candidature già proposte o su altre che potrebbero emergere”.

“Noi non lo faremo – è la conclusione di Como Comune – nella convinzione che una coalizione coesa debba scegliere chi ne sarà l’espressione e il volto pubblico per convergenza e non a maggioranza. Solo così riusciremo a proporre a cittadine e cittadini che si sentono sempre più distanti dal Palazzo (come ha dimostrato la preoccupante crescita dell’astensionismo alle elezioni dell’autunno 2021) un modello di città vicino agli interessi di molti e non di pochi”.

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13 Commenti

  1. La sinistra come sempre quando ha in mano la palla se la fa scappare. Così fanno solo un favore alla destra non impareranno mai. Peccato. Signora Minghetti tenga duro e ci aiuti lei.

  2. Fa un po’ ridere, o piangere, che nella politica comasca si debba sempre partire dall’avvio.

    Prima si forma un’alleanza, poi si costruisce un programma, a quel punto di trova il candidato.

    Ovviamente che ha più tela conta di più, ma in una coalizione nessuno può mettere gli altri davanti ai fatti compiuti.

    Insomma ovvietà. È così in tutto il mondo.

    Valerio

    1. Decisamente no.

      Ogni partito ha una sua idea di città che cerca di portare avanti (quindi prima le idee e il programma); se poi ci sono altri partiti con idee simili si vede se eventualmente allargarsi a un’allenza.

      Ma mica detto che formare una coalizione, magari pure ampia, vada fatto per forza!

      Invece Como Comune parte dall’approccio opposto: dobbiamo stare tutti insieme, più siamo e meglio è: “coalizione che a nostro avviso dovrebbe comprendere anche il Movimento 5 stelle”.
      Per fare cosa, non si sa, poi si vedrà. Sarà mica una proposta seria, dai…

  3. In città il partito del blocco di centrosinistra che ha il maggior numero di elettori è il PD. Ne ha 5/6 volte di più delle altre sigle. Il PD è, cosa non da poco, l’unico in grado di gestire al meglio l’organizzazione della macchina elettorale. Ad esempio, non deve sperare di trovare un numero sufficiente di candidati. Alle ultime amministrative la coalizione di centrosinistra che è arrivata al ballottaggio era composta da PD, Svolta Civica e Verdi. Alla prossima tornata è molto probabile che si aggiungerà il blocco di Agenda 2030 e chissà se non qualche altro. Nessuno può dire che sia la coalizione vincente ma nessuno ha dubbi che senza il Partito Democratico nessuna coalizione di centrosinistra potrà vincere. C’è da chiedersi, quindi, se questi “distinguo” di Civitas e ora anche di Como Comune abbiano come scopo il sottile ricattuccio del “senza di noi non si vince”. Se fosse, meglio così. Se dovesse vincere potrà, finalmente, fare molti meno “distinguo” su chi sarà all’opposizione. Per intendersi, il PD e i suoi alleati rischiano di perdere ma potrebbero anche vincere, Civitas e Como Comune perdono sicuro e sicuramente vivranno altri cinque anni ai margini……anzi fuori dai margini.

  4. si va bene, anche a destra non sono messi bene allora che si ricandi il sindaco in carica , qualcosa ha imparato e sopratutto facciamo prima.

  5. Tutta una costellazione di sigle che rischiano seriamente di essere più numerose dei loro stessi elettori.

    Piaccia o meno, PD e Scelta Civica sono fortemente maggioritari nella loro area. Mi pare ovvio che siano in prima fila nel presentare una propria proposta.

    Nessuno sano di mente potrebbe mai avere interesse ad imbarcarsi in un assembramento di micro-partiti pronti a imporre i propri diktat ideologici per inseguire qualche manciata di voti in più.

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