Non ci sta proprio, Alessandro Rapinese, a incassare il “no” secco e immediato del gruppo di Svolta Civica alla sua mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Mario Landriscina. Una stroncatura, quella che è venuta dalla lista di Maurizio Traglio, Vittorio Nessi e Barbara Minghetti, arrivata pochi minuti dopo la presentazione stessa del documento, sabato scorso.
Le accuse rivolte al gruppo di Rapinese sono essenzialmente due: il documento non è stato minimamente condiviso con gli altri gruppi di opposizione; e in secondo luogo il timore è che alla fine la mozione di sfiducia, nel caso in cui non trovi sostegni anche in qualche scontento di maggioranza (Forza Italia?), non farà che ricompattare la coalizione di governo.
Rapinese, però, contrattacca e dopo un video diffuso sulla pagina facebook ufficiale in cui senza mezzi termini dice che “Traglio e Landriscina sono la stessa faccia della stessa medaglia”, rispondendo alle obiezioni mosse anche su questo sito da alcuni commentatori ha replicato ulteriormente.
“Il gruppo di Traglio, candidato sindaco del PD, non ha voluto firmare per mandare a casa Landriscina. Tutto il resto è noia”, ha detto.
Su uno dei punti che con maggior vigore gli ha rinfacciato Svolta Civica (non aver condiviso l’iniziativa della mozione di sfiducia), Rapinese offre una versione piuttosto diversa: “Che le motivazioni poi siano infondate è evidente: nella mail inviata 10 minuti dopo la conferenza stampa a tutti i consiglieri comunali, mail contenente la mozione di sfiducia oggetto di questo articolo, ho ben specificato che avrei considerato modifiche affinchè potesse essere condivisa”.
Peraltro, in questo dibattito che per ora pare stia spaccando soltanto le minoranze, si infila la discussione della mozione di Forza Italia per ottenere subito (“da domani mattina”, per citare il capogruppo Enrico Cenetiempo) 350 posteggi in Ticosa.
Qui è la maggioranza che pare completamente divaricata: la Lega ha già annunciato che non appoggerà la richiesta forzista visto che prima c’è da finire la bonifica e che l’amministrazione sta già elaborando un progetto diverso rispetto alla sola area di sosta per la zona (il famoso trasferimento del Municipio). Fratelli d’Italia e Insieme per Landriscina non si sono ancora espressi, ma il clima attorno al documento forzista pare freddino, per usare un eufemismo.
Al che, in realtà, una domanda – sfiducia o non sfiducia – emerge: a Como, dove i temi simbolo sono da sempre tre o quattro (e certamente c’è la Ticosa tra questi) una coalizione che sul futuro dell’area si spacca e procede a ranghi separati è davvero una coalizione?