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Stadio, l’assessore Butti: “Contro di me critiche solo per screditare”. Il Pd: “Dalla destra solo chiacchiere”

Non c’è niente da fare: il destino dello Stadio Sinigaglia si impone come uno temi roventi della campagna elettorale a Como. Negli ultimi tre giorni, una serie fitta di incontri (Barbara Minghetti-Giorgio Gori), polemiche (il deputato di Fdi Alessio Butti su Gori), contrattacchi (Agenda Como 2030 contro il parlamentare meloniano) e prese di posizione.

In quest’ultimo caso, quella dell’assessore all’Urbanistica a Palazzo Cernezzi, Marco Butti, tirato pesantemente in causa dalla lista che sostiene la candidata sindaco del centrosinistra e accusato di aver concluso poco nei cinque anni di mandato.

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“Ho letto con attenzione l’attacco ad personam fatto da Agenda 2030 relativamente al mio operato sullo stadio e pubblicato da ComoZero – precisa l’assessore della Giunta Landriscina – Dal momento che sono propenso ad accettare le critiche fondate, davanti a quelle tese unicamente a screditare ritengo doverose alcune precisazioni, lunghe ma sacrosante”.

Il riferimento particolare, riprendendo una delle accuse di Agenda Como 2030 che verteva sugli incontri di qualche anno fa con una società interessata a riqualificare il Sinigaglia ma poi svanita nel nulla.

“Non è un segreto che nel 2019 ho avuto modo di incontrare realtà che volevano sottoporre al Comune le loro idee sullo stadio Sinigaglia – ricorda Butti – Tra queste spiccava la società Yard che, quelli di Agenda 2030 sapranno sicuramente, non essere l’ultima arrivata in tema di nuovi stadi. A loro sono state ribadite le condizioni fondamentali per un intervento sull’impianto, ovvero: 1) inserimento del progetto nella riqualificazione globale dell’area a lago; 2) stadio polivalente vivibile durante la settimana e capace di ospitare anche eventi come concerti, etc; 3) nodo viabilità con realizzazione piano interrato di posteggi per una pedonalizzazione dell’area; sfruttamento delle opportunità offerte dalla normativa per inserimento di aree commerciali/ricettive/alberghiere”.

“Il tutto – prosegue l’assessore all’Urbanistica – con il coinvolgimento della società che detiene il titolo sportivo, al fine di inquadrare l’intervento nella legge sugli stadi: questo consentirebbe una concessione a lungo per rientrare dall’investimento. Concessione di lungo periodo e non cessione dell’impianto come sostenuto da qualche rispettabile primo cittadino (riferimento al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori ndr)”.

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“Questi elementi sono stati illustrati dall’Amministrazione anche all’allora amministratore delegato della società – conclude Butti – alla quale la stessa Yard ha presentato le proprie linee guida progettuali. Poi a febbraio 2020 è arrivata la pandemia, con cambiamenti anche nel mondo del calcio e, successivamente, si è assistito ad un un’avvicendamento anche ai vertici della società. Nel frattempo sono proseguiti contatti anche con altre realtà che stanno affrontando il tema di rinnovo degli stadi. Questo era doveroso davanti alle polemiche unicamente elettorali e questo credo possa essere l’unica percorso per il futuro che, per chi volutamente non vuole capire, non potrà che incardinarsi nella cornice della legge sugli stadi e in un progetto della società in collaborazione con privati”.

Naturalmente, le precisizioni e il contrattacco dell’assessore Butti non è rimasto senza un’ulteriore replica, in questo caso da parte del Pd.

“Dopo cinque anni la solfa che si sente da Fratelli d’Italia sullo stadio Sinigaglia è la solita. Dopo cinque anni in cui loro hanno governato la città ci sentiamo dire: se ci sono dei progetti, il Comune è pronto a considerarli. Basta con le chiacchiere della destra che ha affossato Como – sbotta il capogruppo Dem a Palazzo Cernezzi, Stefano Fanetti – per lo stadio Sinigaglia serve una concessione di lungo periodo come già proposto dalla candidata sindaco Barbara Minghetti, che ha da tempo preso in mano la questione stadio, tant’è che ha coinvolto un sindaco capace come Gori nel dibattito. Punto”.

E ancora: “Basta con i rattoppi per tirare avanti, dal costo di centinaia di migliaia di euro (400mila solo per la messa a norma per l’ampliamento del numero degli spettatori per la prossima stagione): diamo al Como 1907 le condizioni e le garanzie per investire in modo certo sul Sinigaglia. E mi rivolgo direttamente al Senatore Butti (che non sapevamo essere il candidato a sindaco di Como): troppo facile dire che il nostro stadio è bello e prezioso senza poi lavorare davvero per tutelarlo e per tutelare i tifosi. Le chiacchiere purtroppo sono del centrodestra (che in cinque anni al potere ha saputo aprire un dibattito sullo stadio e un ufficio per il PNRR solo nelle ultime settimane di mandato), non di chi avanza proposte ragionevoli per permettere la cura che il Sinigaglia merita per il suo valore storico e sportivo”.

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2 Commenti

  1. Le critiche sono fatte solo per screditare? Francamente se gli avessero fatto i complimenti, qualcuno avrebbe potuto pensare a una gran presa in giro. L’impegno c’è stato, non lo si può negare, ma non si è visto altro. Forse ha ragione l’illustre zio. L’ammodernamento dello Stadio di Bergamo è meno complesso che la ristrutturazione del Sinigaglia sia per dove è localizzato, sia perché non è protetto dalla soprintendenza, sia per il quartiere non troppo a ridosso della città ma, riconosciamolo, oltre allo Stadio il l’Amministrazione di centrosinistra ha risolto il problema delle caserme, non di una ma di tante, e di tanti altri problemi che Como, o meglio l’ultima Amministrazione, non è riuscita non solo a risolvere ma neppure a cercare di risolvere. Insomma, l’impegno c’è stato ma la differenza dei risultati è sotto gli occhi di tutti.

  2. Con i tempi dei lavori pubblici in questo paese (che intralciano sia le amministrazioni di destra che di sinistra), il nuovo stadio Senigallia rimarrà un sogno per noi comaschi

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