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Tari, dopo le accuse di Civitas Galli a muso duro: “Applichiamo il contratto firmato da Magatti. Non se lo ricordano?”

“Gli aumenti sono dovuti e non voluti”.

L’assessore al Verde del Comune di Como, Marco Galli, proprio non ci sta e non lascia passare il comunicato sugli aumenti Tari (Tassa Rifiuti) diffuso da Civitas nelle ultime ore.

Parliamo di questo:

Tari a Como, durissima Civitas: “Altro aumento, stavolta del 2.5%. E i comaschi pagano per gli evasori”

“Deve essere molto chiaro – precisa un Galli particolarmente scocciato dal tono degli oppositori – io sto applicando il contratto firmato da Magatti (leader di Civitas, Ndr) quando era assessore al Verde”.

Per quanto riguarda lo specifico degli aumenti, cioè l’aumento deciso del 2.5%, Galli evidenzia: “E’ un aumento, vero, ma spalmato su tre anni. Vale a dire dello 0.83%. Son sempre soldi e me ne rendo conto in un momento difficile come questo ma noi seguiamo indicazioni legate a normative. Inoltre, ribadisco, ho per le mani un contratto firmato anni fa, Civitas sa bene che non si possono modificare i termini e quali sono i limiti di movimento su un documento in essere, mi stupisce che proprio loro, così competenti sulla materia, dimentichino questo passaggio”.

Infine, altro affondo: “Abbiamo risposto puntualmente in aula alle domande del consigliere Guido Rovi (Civitas) poi arriva questo comunicato così disallineato rispetto a quanto abbiamo detto. A questo punto si facciano le domande e si diano le risposte. La politica è opinabile e il gioco delle parti ci sta ma le cose vanno raccontate bene”.

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3 Commenti

  1. Che strano modo di giustificarsi. In risposta alla critica di inerzia si fa presente che, nonostante il nuovo e vantaggioso Regolamento ARERA, si continua ad applicare il contratto siglato dalla Giunta precedente (quella Lucini per intendersi) e ormai, se non sbaglio, vecchio di almeno 6anni. Se non è “inerzia” questa?!? È come dire. Non sono immobile, semplicemente non mi muovo.
    A fronte dell’obiezione che la TARI è aumentata quando, a seguito delle riforme dei contratti con i gestori e del Regolamento ARERA, sarebbe dovuta diminuire, si risponde che l’aumento è spalmato in tre anni. Per intendersi. Non l’abbiamo presa in quel posto solo oggi ma poco alla volta e a rate. Contenti loro, contenti tutti.
    E infine, alla critica sull’elevata evasione della TARI (4,4% dell’ammontare ma presumibilmente almeno il 5% di chi doveva pagare), non c’è risposta. O meglio la risposta c’è. Pagano i cittadini perbene che hanno già pagato quanto dovevano. In fin dei conti cosa dobbiamo farci. Il detto napoletano “Chi ha avuto, ha avuto. Chi ha dato, ha dato. Scordiamoci il passato” è una filosofia di vita. O no?

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