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Villa Erba “privata”, Palazzo Cernezzi frena. Intanto dalla Provincia ok alla vendita di Asf

Nell’arco di pochi mesi due società partecipate a maggioranza da soci pubblici potrebbero passare in mano ai privati. Si tratta di Villa Erba (di cui sono enti proprietari al 53% i Comuni di Como e Cernobbio, oltre a Camera di Commercio e Provincia) e di Asf Autolinee, il cui 51% è in mano a Spt Holding a sua volta “contenitore” abitato da Comune di Como, Province di Como e Lecco e Cpt (consorzio proprietario della Funicolare e di cui fanno parte 115 comuni comaschi).

Il destino del polo cernobbiese e dell’azienda di trasporto (che per il restante 49% è in mano a Omnibus Partecipazioni, di cui fanno parte Arriva Italia e il Gruppo Ferrovie Nord) si stanno delineando ai tavoli politico-istituzionali provinciali e nei consigli di amministrazione.

Villa Erba

In particolare, in Comune a Como la maggioranza di centrodestra è in fibrillazione. Ieri sul tavolo dei capigruppo di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e lista civica Insieme è approdato il dossier su Villa Erba, accompagnato dal presidente del polo Filippo Arcioni. Il quale ha ribadito ciò che per la verità proprio Comozero rivelò in anteprima nel febbraio scorso: la volontà del vertice del polo fieristico – già diventata una decisione del cda – di cercare sul mercato nuovi soci industriali privati per tentare di rianimare la struttura, in deficit ormai strutturale da un lustro (passivo di oltre 250mila euro solo nel 2017). Perché questo passaggio si realizzi, però, inevitabilmente i soci pubblici dovranno scendere sotto il 50% (oggi, assieme, arrivano al 53%).

Ventiquattrore fa, però, il confronto in Comune tra Arcioni e i capigruppo di maggioranza non si è affatto risolto in un via libera. Anzi, non senza qualche momento di tensione, la pratica – almeno dal versante di Palazzo Cernezzi – è stata congelata e rinviata a nuovi incontri. “Servono approfondimenti sull’effettivo ruolo futuro dei soci pubblici, sulle tutele anche in caso di minoranza e sull’eventuale margine di manovra in caso di maggioranza ai privati”, sono i concetti di fondo espressi in particolare da Lega e FdI.

Va inoltre tenuto presente che se la Camera di Commercio sembra del tutto favorevole a una discesa sotto la soglia del 50% dei soci pubblici e anche la Provincia non pare affatto intenzionata a fare le barricate, il Comune di Cernobbio è nel limbo pre-elettorale del 10 giugno prossimo. Dunque, una decisione in merito potrebbe arrivare come minimo verso la fine del mese prossimo, a essere ottimisti.

Il percorso, comunque, dopo la delibera del cda di Villa Erba per modificare lo statuto e togliere la maggioranza pubblica, vuole che siano i consigli di tutti gli enti interessati ad esprimersi, con passaggio finale nell’assemblea dei soci del polo.

Altro capitolo: Asf Autolinee, che tra l’altro con ogni probabilità darà l’addio all’ad, Annarita Polacchini, nelle prossime settimane. Anche su questa partita si è riunita oggi la maggioranza politica del Comune di Como.

Il punto di partenza per l’eventuale dismissione del 51% dell’azienda di trasporto, però, va cercato a Villa Saporiti. Cioè dove, nell’ambito del piano di razionalizzazione delle partecipate, è già stato espresso formalmente l’ok alla cessione dell’azienda. La Provincia di Lecco è già da tempo sul cammino del disimpegno da Spt Holding, mentre anche in questo caso Palazzo Cernezzi ha preso tempo (ignota è la posizione del Cpt).

Come detto, è Spt che dovrà prendere la decisione formale in base anche agli orientamenti dei soci. E nel caso entro fine anno si arrivasse alla decisione di mettere Asf sul mercato e la cessione andasse a buon fine, la holding resterebbe unicamente proprietaria del patrimonio immobiliare sparso sul territorio (magazzini, pensiline, depositi ecc) ma – con i soldi incassati – potrebbe persino gettarsi in maniera più massiccia nel campo della viabilità e soprattutto dei parcheggi, attività già “in pancia” con l’autosilo di via Castelnuovo.

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