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Como, lotta all’evasione: se nelle cronache dolcissime il “profumo di sindaco” produce miracoli

Siamo ormai al confine con l’agiografia, è un fatto. E questa volta, il sindaco Alessandro Rapinese ne è quasi più “vittima” (pur, immaginiamo, senza disdegnare l’ardito accostamento come capiterebbe a qualsiasi comune mortale, tanto più se primo cittadino).

Il fatto è questo: oggi La Provincia e QuiComo annunciano un dato relativo alla (meritoria, questo è oggettivo) lotta all’evasione fiscale spinta ai massimi livelli dalla nuova amministrazione dopo anni di rara inerzia da parte dei predecessori di qualsiasi orientamento politico (altra verità). Le cifre sono davvero notevolissime: soltanto negli ultimi giorni, sono stati rintracciati 610mila euro mai pagati di tassa rifiuti. Una notizia ottima, anzi eccellente, sotto qualunque aspetto la si guardi eccetto uno, prettamente giornalistico più che politico-amministrativo. Ma facciamo un piccolo passo indietro, fino al 21 ottobre scorso.

Quel giorno il quotidiano di via Paoli diede enorme risalto a una curiosità: il sindaco Rapinese, esattamente da quella mattina, aveva deciso di chiudere il proprio ufficio in Comune per trasferirsi nell’ala dedicata a tributi, nell’ormai celebre “stanza 6”, in coabitazione con una dipendente “che riceve i cittadini per le informazioni relative alla Tari”. Un dettaglio apparentemente banale ma su cui, invece, qui ribadiamo tutte le perplessità in tema di privacy, commistione tra parte politica e parte gestionale, oltre che opportunità tout court che sollevammo con un editoriale di quello stesso giorno.

Rapinese e il trasloco nell’ufficio di una dipendente al Settore Tributi: i nodi privacy, commistione e opportunità

E ora veniamo al punto. A quali giorni precisi di accertamenti, senza un prima né un dopo, vengono fatti risalire dalle due testate i 610mila euro recuperati in soli 4 giorni? Ovvio: agli stessi dell’ascesa del sindaco all’Ufficio tributi. La Provincia pubblica esattamente le date in cui sarebbero scattati i controlli galattici (sempre meritori in assoluto, meglio ribadire) capaci di scovare le maxievasioni: 21, 22, 23 e 25 ottobre. E viene ovviamente sottolineata nella cronaca la coincidenza con la salita al soglio tributario del primo cittadino. QuiComo va oltre e mette nero su bianco la correlazione tra il cambio di scrivania del sindaco e i 610mila mila euro scovati: “A tanto ammontano i mancati pagamenti di privati e negozi accertati da quando il sindaco si è trasferito all’ufficio tributi”.

Insomma, accostamenti dolcissimi che attribuiscono una sorta di potere taumaturgico e miracoloso al solo profumo di sindaco in zona. Sindaco che pure – ovvio, ma meglio ribadirlo – ai sensi del Testo unico degli enti locali non può e non potrebbe in alcun modo mettere mano alle pratiche gestionali quotidiane dell’ente, essendogli riservato unicamente il potere di indirizzo politico dell’amministrazione. Eppure, a leggere, basta la sua presenza nei pressi per risvegliare dal torpore torme di dipendenti affamati di evasori.

Chiudendo con una battuta, si potrebbe iniziare a credere nel potere sovrannaturale del primo cittadino, capace con la sola imposizione delle mani di risollevare le casse municipali. Ma qui ci limitiamo a credere che sia il quotidiano lavoro di uffici e dipendenti – necessariamente autonomi dalla parte politica nel gestire le pratiche – a produrre finalmente grandi risultati nella lotta all’evasione. Anche per merito dell’indirizzo del sindaco, naturalmente; ma, ne siamo certi, riuscendoci anche senza dover narrare di fasce tricolori con superpoteri e sintomatico mistero.

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23 Commenti

  1. Sinceramente? Le sfugge il fatto che sono passati solo 4 mesi da quando è stato eletto. Non è difficile da capire, a meno che…. Dai per favore, sia onesto/a, stanno cercando di recuperare tutto quello che è rimasto indietro da fare e che non è stato fatto in precedenza. E penso sinceramente che lo sfacelo della città sia sotto gli occhi di tutti da mooooolti anni. Vorrei non doverlo ripetere ancora. Cordialmente.

  2. Caro Lucas, ammetto che non mi sto accorgendo che le cose stanno cambiando in meglio. Spero sinceramente di cambiare idea nei prossimi 5 anni, per il bene della mia città. Ma al momento non trovo nulla di particolarmente illuminato nell’operato del sindaco e della giunta. Divieto di bere alcolici all’aperto? Inutile. Multe a chi parcheggia in sosta vietata? Le stesse degli altri anni. Abbondino a don Roberto? Ci mancava che non gli fosse attribuito. Niente città dei Balocchi? La città dei Balocchi era un evento riconosciuto ed apprezzato anche da molto lontano, lavoro nel milanese e tutti gli anni tanti colleghi si recavano a Como per vedere le luminarie, vedremo quanto sarà bello questo Natale. Piscina di Muggiò? Stadio?. Mi dica lei cosa mi è sfuggito che farebbe intendere che le cose stanno cambiando, glielo chiedo con sincerità. Grazie.

  3. SE è dico se, dopo la rosicata giornaliera avrete anche tempo di pensare, in modo onesto e obiettivo, e senza pretendere la luna IMMEDIATAMENTE, vi potrete anche accorgere che le cose stanno anche un po’ cambiando. NON È CORRETTO pretendere tutto risolto in tempo zero e lo sappiamo tutti che qualsiasi persona che si candida promette cose roboanti, altrimenti non lo voteremmo mai, eh noi italiani siamo fatti così… solo che costa fatica ammetterlo. Però in questo caso ci si sta provando in modo nettamente diverso… dal solito. Sono troppo fiducioso io? Può essere ma anche no e meno che mai si può giudicare l’operato di un gruppo di persone dopo così poco tempo, a meno che non si voglia farlo, negativamente, a prescindere. Credo anche che se le alternative sono quelle che sento proferire millemila paroloni senza costrutto in consiglio comunale, allora sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta. A risentirci… Magari fra 5 anni, a fine mandato (come è giusto che sia) per il pagellone finale. P. S. Potrei essere prevenuto anche io dicendo che se fra 5 anni avremo le strade e i ponti lastricati d’oro (per esempio e sto volutamente esagerando), ecco anche in quel caso non vi andrebbe bene… Ma non lo sto dicendo! P. P. S. Parlo al plurale perché la risposta che ho dato a lei può andare bene per quasi tutti i commentatori di questo forum che puntualmente mi prenderanno a male parole, e potrei anche scommetterci (lo vedo già su Facebook il modus operandi), si in questo caso sono prevenuto io. N. B. Vede mabi, e qui rispondo a lei, di solito prima di riscuotere un credito si deve anche sapere a chi andarlo a chiedere, di solito è. Cordialmente.

  4. Ma davvero c’è gente convinta che nell’era della digitalizzazione ci voglia una mobilitazione di massa per scoprire chi non ha pagato un tributo?
    La differenza sta tutta nel fatto che quelli venuti prima hanno avuto clemenza (o hanno preferito tergiversare, o non gliene fregava una mazza), LVI ha voluto capitalizzare il dato.
    La cosa sconvolgente è il modo in cui la stampa locale ha ripreso la notizia dall’ufficio stampa del sindaco senza problematizzare la questione:
    – qualcuno ha chiesto se i nomi degli evasori erano già in mano agli uffici?
    – qualcuno ha chiesto se si conosce la situazione economica degli evasori?
    – qualcuno ha chiesto se sarà possibile recuperare le mancate entrate, a quale costo e in quanto tempo?
    Questa è agiografia bella e buona che neanche le vite dei santi. E lascia intravvedere una subalternità di certa stampa che fa davvero preoccupare.

  5. Caro Lucas, esattamente quale sarebbe la notizia positiva? Io aspetterei di sapere che i soldi siano incassati prima di rallegrarmi; inoltre non ritengo una notizia positiva neanche il sapere che in comune le persone fanno il loro dovere solo quando il sindaco si siede accanto a loro

  6. Per l’ennesima volta mi tocca assistere ad uno spudorato attacco contro il nostro Sindaco. Davvero non riuscite ad accettare il fatto che finalmente la città ha un Sindaco che fa e non soltanto parla. Se fossi nei panni della Presidente Meloni incaricherei seduta stante il nostro Sindaco alla risoluzione dei problemi che attanagliano l’Italia. A Como è davvero sprecato.

    1. Caro Agostino,
      L’italiano è una lingua bellissima e per me anche Chiara. Vorrei capire dove si trova un attacco al tuo sindaco (tuo perché Rapì, come l’ho chiamavo a scuola, non è il mio sindaco in quanto non abito più a Como).
      Il problema è che certa stampa che l’ha attaccato per anni ora lo incensa anche senza ragione o meglio per ragioni sbagliate. Se l’ufficio tributi ha ora un chiaro indirizzo politico di recuperare i tributi mancanti è merito di chi quell’indirizzo ha dato (immagino il nuovo sindaco), ma di certo i tributi non piovono perché il sindaco ha cambiato ufficio (andando in un ufficio dove non dovrebbe, per forma, neanche stare).

  7. Siete sorpresi da notizie positive che arrivano da palazzo cernezzi? Io no, da circa 100 giorni… Eh dev’essere strano ma vi dovrete abituare. Cordialmente.

  8. È vero. Si ha l’impressione che il presenzialismo di Rapinese Sindaco sia più scopo che mezzo. Per intendersi, cosa fa all’Ufficio Tributi? Spiega le ragioni dell’Amministrazione contro eventuali contestazioni? Spulcia gli archivi per vedere chi non ha pagato o chi doveva pagare di più? Moralizza sulla necessità di pagare la TARI a chi non ritiene di doverla pagare? Tira le orecchie ai distratti? Mah…. Siamo, inoltre, sicuri che i 610mila di mancati pagamenti siano stati “rintracciati” solo in questi giorni e non erano già a conoscenza degli uffici 😊? In fin dei conti sono gli stessi uffici di quelli di prima.
    La volontà politica di lotta all’evasione di Rapinese Sindaco è meritoria ma non è che i precedenti Sindaci hanno preferito, come molti Sindaci di molti Comuni italiani, evitare il recupero di questi insoluti perché non conveniente? Spesso i costi per recuperare gli insoluti della TARI, come di molti altri tributi, finiscono per superare il valore monetario degli insoluti stessi. Le operazioni legali di recupero infatti spesso non sono banali (si pensi ai fallimenti o alle separazioni tra coniugi o alle contestazioni degli inquilini subentranti, sui precedenti e sui padroni di casa o agli obblighi degli eredi sul deceduto insolvente) e soprattutto non è detto che siano convenienti (attivare un contenzioso amministrativo ha sempre dei costi per l’Amministrazione che molte volte superano il valore dell’insoluto). Se fosse semplice, si sarebbe già fatto subito senza aspettare Rapinese Sindaco 😊. Il bilancio quindi si potrà solo fare alla fine dell’operazione di recupero (entro l’anno? 😊) e dovrà essere calcolato sul saldo tra recuperi al netto degli insoluti e costi di recupero (compreso quelli inerenti alla scrivania di Rapinese Sindaco all’Ufficio Tributi😊). Speriamo di recuperare il più possibile, speriamo di uscirne almeno alla pari e speriamo che il saldo sia controllato dalle opposizioni.
    A parte queste pedanti considerazioni, la domanda posta nell’articolo è assolutamente corretta. Siamo sicuri che la presenza di Rapinese Sindaco all’Ufficio Tributi sia il mezzo per stanare gli evasori o tutta questa operazione abbia il solo scopo di farci vedere quanto sia presente Rapinese Sindaco? Mah…..

  9. Bisognerebbe capire, ma CAPIRE davvero, COSA abbia effettivamente fatto il Sindaco per indurre questa velocizzazione nei controlli…. forse ha semplicemente messo mano dal punto di vista organizzativo, o nel fornire gli strumenti e mettendo una persona a fare esclusivamente quel lavoro 8 ore al giorno…. perché non è stato fatto prima? Magari dal Dirigente che è lo stesso dai tempi di Bruni? Mah! Capirlo……

    1. Dal punto di vista organizzativo la giunta Rapinese ha fatto solo casini, spostando mansioni e personale senza che gli stessi siano stati informati. A breve sposteranno anche gli uffici, giusto per far vedere che qualcosa si muove, senza tenere conto che questo sicuramente rallenterà i risultati che si intendo ottenere.

  10. Con il potere della “Stanza 6”, si vince (e si vinceva…) ad ogni “election day”!
    A Como tutto è un “brand”, anche le tasse comunali… 😂

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