RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Punti di vista

“Como, quell’ambulanza a sirene spiegate bloccata per minuti al passaggio a livello mi ha messo i brividi”

La foto è stata scattata a Como centro oggi mercoledì 21 agosto alle 11.15. Successivamente, Claudio, un nostro lettore, l’ha inviata al whatsapp di redazione (335.8366795, ma ci sono anche la mail redazionecomozero@gmail.com e la nostra pagina facebook) con una breve riflessione, molto più ‘pratica’ che polemica. Il testo di seguito.

Stamattina, come purtroppo mi accade quasi ogni giorno, dovevo attraversare il passaggio a livello in piazza del Popolo. Niente da fare: sbarre abbassate per interminabili minuti, attesa sotto il sole, piccola folla di comaschi e turisti bloccata con chiarissimi segni o di incredulità o di nervosismo. Ma va bene, purtroppo a Como siamo abituati e tocca aspettare anche se il teorico motivo di sicurezza di tanta attesa alla fine produce ogni volta più di una persona che passa sotto le sbarre.

Ma la “novità” a cui ho personalmente assistito oggi è stata un’altra: un’ambulanza e un’automedica (provenienti da Faggeto dove era avvenuto un grave incidente, ndr) a sirene spiegate si sono dovute bloccare subito dopo l’abbassamento delle sbarre, attendendo lunghi minuti prima di passare verso in direzione centro storico.

La cosa mi ha fatto molta impressione, ho avuto un brivido, perché mi sono venute alla mente tutte quelle raccomandazioni e spiegazioni sul fatto che in certi casi la tempestività dei soccorsi e anche risparmiare qualche secondo possono salvare una vita. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

17 Commenti

  1. Prima che partisse questa immane idiozia dei passaggi a livello abbassati con tempi biblici, che a quanto pare deriva dall’applicazione di qualche normativa europea, vorrei sapere quanti incidenti o scampati incidenti ci sono stati (tranne lo svizzero ubriaco che faceva la pennichella sui binari). In compenso c’è veramente il rischio che qualcuno ci lasci la pelle sull’ambulanza o perché non arrivano i soccorsi in quanto imbottigliati nel traffico. Giammai che qualcuno collegasse il cervello per capire e agire di conseguenza. Tanto si è capito come andrà a finire

  2. Ho letto in un paio di commenti la parola “interrare”… Ma pensare ad una metropolitana leggera sopraelevata che parte da Camerlata??? No, vero?????
    In quante grandi città ci sono delle infrastrutture simili? Magari monorotaie a lievitazione magnetica e senza conducente…
    Oltre 20 anni fa sono stato a Sidney in Australia e già allora c’era questa metropolitana leggera, oltretutto gratuita, che girava per tutto il centro…
    Ma basta andare anche a Bologna o Pisa per vedere qualcosa di simile…
    Pensate a tutti coloro che posteggerebbero a Camerlata e verrebbero già in convalle in 10 minuti, pensate a quanti parcheggi in più si verrebbero a creare sotto le rotaie lungo Viale Lecco… Pensate a quanto inquinamento e traffico in meno in città… Pensate alla possibilità di eliminare tutti i passaggi a livello…
    Penso solo a vantaggi……..

    1. Nel 2005 avevamo presentato un progetto, con tanto di investitore privato e fondi reperiti presso il ministero competente per trasformare Camerlata in un punto di interscambio , da cui partiva una linea di metrolopolitana leggera , uguale a quella in servizio a Padova.
      Purtroppo parte dell’amministrazione di allora , disse che non era una priorità.
      La verità è che a Como non c’è visione della città futura e di naviga a vista.

    1. Non ci sono stati feriti proprio per le misure di sicurezza che ci sono per tutti quei passaggi a livello.
      Prendere un treno in faccia, seppur ai 25 km/h, non è l’esperienza della vita. Va bene che, a quella velocità, il treno in molti casi riuscirebbe a fermarsi prima ma questo vorrebbe dire fermarsi bloccando gli altri PL e bloccando la città.
      Interrare o sopraelevare la ferrovia è quasi impossibile.
      La soluzione è ripensare la viabilità, anche perché per andare da Sant’Agostino a Camerlata si può passare dalla statale per Lecco e girare su via Piave/viale Giulio Cesare senza incontrare un solo passaggio a livello.

      1. Ripeto. Basterebbe alzare le sbarre subito dopo che è passato il treno Milano – Como, invece di tenerle abbassate nell’attesa infinita che passi il successivo treno Como – Milano. Al momento, con questa “gestione”, si supera abbondantemente, senza alcuna giustificazione, la tempistica relativa alla sicurezza.

  3. Nessuno riesce a prendersi la responsabilità di una decisione definitiva per liberare la città da questa assurdità… poi a pretesto si afferma che la stazione a lago è utile ed è caratteristica… anni fa si era prospettato di spostare al parcheggio ‘ippocastano’ (che non esiste più) il capolinea degli autobus fermando i treni a Borghi, creando così una stazione di interscambio… progetto mai attuato e chi ha memoria ricorderà anche perché… e il costo sarebbe stato sicuramente inferiore rispetto ad interrare quel tratto e di più facile e immediata realizzazione…. al posto della stazione a lago, pur mantenendo la struttura storica x servizi vari, si potrebbe creare quel parcheggio ad uso camper che manca

  4. Vogliamo scommettere?
    Scenario: a)riduzione dei tempi chiusura passaggio a livello, b) incidente con morto, c) sdegno montate x abbassamento avventato sogli sicurezza, d) tutti in galera dal macchinista agli Amm Del di Ferrivienord (rete) e Trenord (azienda trasporto)

    1. Il macchinista non lo vorrei in galera, ma gli amministratori delegati di trenord, fnm, le nord, i dirigenti (tecnici e politici) di regione lombardia degli ultimi 30/40 anni dovrebbero almeno dire che cosa hanno fatto per provare a risolvere queato problema annoso che si protrae da diversi decenni senza che nulla sia cambiato (a parte ovviamente i nomi delle società, i dirigenti).

    2. Basterebbe alzare le sbarre subito dopo che è passato il treno Milano – Como, invece di tenerle abbassate nell’attesa infinita che passi il successivo treno Como – Milano.

  5. L’attesa infinita è causata dal fatto che le barriere vengono abbassate, ovviamente con grande anticipo, per il passaggio del treno proveniente da Milano verso Como lago. Ma quello che causa delle attese che vanno ben oltre la tempistica di sicurezza che la normativa impone è che una volta passato il treno proveniente da Milano le sbarre rimangono ancora giù, in attesa che parta e passi il treno diretto a Milano. Perché in questo frangente le sbarre non vengono rialzate?
    Ad ogni modo, per evitare che si formino code lunghe ed infinite, il Comune dovrebbe autorizzare tutti gli autoveicoli provenienti da Viale Battisti a percorrere (solo in occasione del passaggio a livello chiuso) via Nazario Sauro e via Bertinelli. Che ci vorrà mai?

  6. Tutto studiato ad arte per ingigantire un problema microscopico e giustificare un interramento, in zona archeologica, del tratto con una spesa folle di decine di milioni di euro!!!!!
    È lo stesso sistema dell’acqua in Sicilia che non c’è ma per le autobotti private miracolosamente c’è e anche in abbondanza

  7. È vergognoso, l’attesa di interminabili minuti non ha nulla a che vedere con la sicurezza.
    Basta andare all’estero e da nessuna parte avviene questo.
    Non è possibile che tra un treno in arrivo ed uno in partenza non venga e rimangano le sbarre abbassate con molti minuti nei quali si è forzati ad attendere per nulla.

    1. Le darei quasi ragione se non fosse che non sembra che lei sappia di cosa parla.
      Quei passaggi a livello sono controllati a distanza dal DCO (gestore della circolazione) di Como Lago. Ci sono dei tempi tecnici di apertura e chiusura, ciononostante il PL di viale Battisti e quello di via Bertinelli si aprono dopo il passaggio dei treni per Como.
      All’estero, dove sono più rispettosi delle leggi, dei divieti e delle norme, esistono persino i passaggi a livello senza barriere, ma sono su linee scarsamente trafficate.
      Solo forse in Svizzera non succede, ma comunque il problema è il sistema usato per telecomandare i PL. Specialmente per la ridotta lunghezza del tratto di binario e per i dispositivi di sicurezza bisogna portare pazienza quei 2 minuti necessari.
      Poi se bisogna aspettare un treno in ritardo è tutta un’altra storia.
      MA LA SICUREZZA NON È ROBA DA NIENTE

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo