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Livio (Civitas): “Sfollagente, richiesta di documenti e minaccia di multa. Ma la Guardia Nazionale non può farlo”

Può un esponente della “Guardia Nazionale” chiedere documenti a un cittadino (nel caso specifico in Spina Verde, per un cane non tenuto al guinzaglio), girare con uno sfollagente e minacciare una multa?

La domanda è posta dall’avvocato comasco Giorgio Livio, dalla pagine della lista civica “Civitas” di cui fa parte.

QUI IL TESTO INTEGRALE DI GIORGIO LIVIO

Il caso in questione risale a una domenica dello scorso gennaio, “all’interno del Parco Regionale della Spina Verde presso la Baita Baradello quando un esponente di Guardia Nazionale” ha invitato un cittadono “a tenere il cane al guinzaglio”.

Nonostante il cittadino abbia rassicurato circa il fatto che il cane “era innocuo e addestrato a restare coi padroni” – riferisce sempre Livio – “la Guardia con fare solenne gli minacciava una contravvenzione perché all’interno del Parco i cani devono stare al guinzaglio” esibendo nel contempo “un distintivo e un tesserino di appartenenza a Guardia Nazionale – Corpo Provinciale di Como”.

Livio specifica che in quel momento al cittadino è stato richiesto “di esibire i documenti e [la Guardia, ndr] minacciava di comminare anche una sanzione per resistenza a Pubblico Ufficiale e di chiamare i Carabinieri. Il cittadino, legato il cane, rispondeva alla Guardia che avrebbe lui stesso chiamato i Carabinieri per accertare se avesse la qualifica di Pubblico Ufficiale, se fosse legittimato a girare con uno sfollagente alla cintura e se avesse titolo per chiedere i documenti, minacciare e comminare sanzioni”.

Dalla vicenda, l’avvocato di Civitas pone alcune questioni: “Può la Guardia Nazionale richiedere i documenti a un cittadino perché “reo” di non avere al guinzaglio un cagnolino di sei chili di peso? Può intimare e irrogare sanzioni? È giustificabile che il volontario sia munito di un manganello come fosse un Bobbie?”. Il tutto alla luce del fatto – prosegue Livio – che la Guardia Nazionale è “una Onlus di volontari” e che, secondo l’articolo 3 della convenzione stipulata con l’Ente Parco Spina Verde, sia previsto soltanto che “segnali agli Uffici del Parco eventuali infrazioni e abusi da parte degli utenti” e tale attività “è svolta in forma subordinata agli Uffici preposti”.

Da ciò – secondo Livio – “la Guardia Nazionale non ha alcun potere di richiedere i documenti ai cittadini e tanto più non può intimare sanzioni di qualsiasi natura non essendo Pubblico Ufficiale ma può solo segnalare eventuali infrazioni”.

“Vi è altresì da chiedersi – conclude l’avvocato – se i volontari della Guardia Nazionale siano Guardie Giurate. Certamente no, diversamente dovrebbe risultare dallo Statuto ovvero da autorizzazioni Prefettizie; quindi in forza di quale titolo sono muniti di manganello? Ritengo, che non essendo Guardie Giurate, non abbiano alcun titolo per girare muniti di arma impropria”.

“La Guardia Nazionale non è quindi legittimata a compiere atti, ad assumere comportamenti e munirsi di dotazioni di Polizia essendo il suo ruolo limitato e circoscritto alla semplice vigilanza senza alcun altro potere se non quello di segnalare eventuali abusi – è il passaggio conclusivo – Vi è da augurarsi che eccessi da divisa, come quello segnalato, non si ripetano e che la Guardia Nazionale svolga la sua funzione di formazione di volontari nel solco delle norme che disciplinano il nostro ordinamento”.

QUI IL TESTO INTEGRALE DI GIORGIO LIVIO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. Quanti cani “addestrati” sbranano persone ed altri cani?
    La normativa prevede il guinzaglio per tutti i cani o solo per quelli non dichoarati come “addestrati”?
    Perché ogniuno cerca un azzeccarbugli per primeggiare nell’ “anarchia del piú furbo”?

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