RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Sanità

“Pazienti parcheggiati al Pronto Soccorso del Sant’Anna di Como”: 20mila firme alla petizione. Le testimonianze

Ha come portato in superficie un fiume sommerso di disagi, proteste, esperienze estreme la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org e intitolata “Sant’Anna Como pazienti parcheggiati in Pronto Soccorso”. Una raccolta firme lanciata da Annalisa Galliani che non soltanto ha raccolto qualcosa come 20mila firme in pochi giorni ma anche diverse brevi testimonianze che danno il polso di una situazione ormai al limite e oltre. QUI LA PETIZIONE.

Durissimo già il testo di illustrazione della petizione: “Possono il denaro la politica sbagliata sostituire il diritto alla salute pubblica e alla dignità?”, è la prima domanda.

“Può capitare anche a te e ai tuoi cari di aver bisogno di cure mediche, per chi si trova sul territorio di Como il riferimento più grande è l’ospedale Sant’Anna di Como e il suo Pronto Soccorso – prosegue l’introduzione di Annalisa Galliani – purtroppo se ti capita di imbatterti in esso ti renderai conto di quanto sia regredita la Sanità Comasca, persone anziane e con varie fragilità che devono anche subire degli interventi, letteralmente parcheggiate nei corridoi del Ps per mancanza di posti letto perché requisiti nuovamente per il Covid. La ricca Como e con essa la ricca Lombardia non hanno i soldi per evitare giorni di attesa ammassati come bestie e senza dignità e privacy nei corridoi del PS”.

E ancora: “Personale scarso e sotto pressione. Mancanza di posti letto. Sollecitiamo la politica a intervenire, non lasciamo che la scusa di una sanità peggiori in altre parti d Italia sia presa a riferimento e come scusa per non migliorare la situazione di certe realtà comasche. Facciamoci sentire evitiamo la fuga di medici e infermieri, le riduzioni posti letto battiamoci per ricostruire la Sanità pubblica efficiente. Pensaci se capita a te di aver bisogno”. Un tema, quello della fuga verso la Svizzera dei camici bianchi, di cui abbiamo ampiamente dato conto ieri con la visita dell’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, proprio al Sant’Anna, e le parole del direttore generale del presidio comasco, Fabio Banfi (articolo integrale allegato in fondo).

Per fronteggiare la crisi, il Sant’Anna a gennaio aveva annunciato le prime contromisure, ma tornando alla petizione, tantissime le testimonianza assieme alle firme. Da chi racconta che “mio marito, 87 anni, è rimasto dopo una caduta con piccola emorragia cerebrale “parcheggiato” nei corridoi del Sant’Anna per quattro giorni. Dopodiché ho provveduto io a firmare una dimissione e portarlo in un altro ospedale per un ricovero Privato”, a chi racconta che “ho aspettato 10 ore e avevo la polmonite” fino a chi ha “vissuto in prima persona la situazione” ma esprime anche comprensione per “i medici e gli infermieri hanno bisogno di aiuto per poter svolgere il loro importante lavoro” visti spesso i turni impossibili, le paghe basse, le carenze di organico. Moltissimo, poi, invocano in senso più generale più sanità pubblica e servizi adeguati al carico fiscale che grava sui cittadini in Italia.

Bertolaso al Sant’Anna: “A medici e infermieri la Svizzera offre 5mila euro, qui 1.500. Voi cosa fareste?”

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

10 Commenti

  1. Scusatemi, ma leggendo i commenti mi viene in mente Renzo, il personaggio del Manzoni, il quale va dall’Azzeccagarbugli e per ripagarlo del servizio che gli chiederà, gli porta quattro capponi. Questi polli sono destinati a finir male tutti insieme, sono compagni di sventura, ma non trovano di meglio che beccarsi tra loro.
    I polli siamo tutti noi italiani, “rappresentati”, si fa per dire, da una classe politica (destra e sinistra) succube ai diktat dell’america, la quale, attraverso l’europa, ci impone di aumentare le spese militari e di applicare delle sanzioni che alla fine si ritorcono contro la nostra stessa economia e lentamente, ma inesorabilmente, incidono negativamente sulla qualita’ dei servizi essenziali offerti dallo stato.

  2. Caro Mamo, la regione, a cui fa capo la gestione della sanità è governata da dal centrodestra da tempo immemore. Il centrodestra che operato tagli devastanti a favore della sanità privata. Ma siccome l’autocritica non è parte del pensiero di destra, e la ri-elezione di Fontana dopo il disastro COVID ne è la lampante dimostrazione, tu dai la colpa al ministro della sanità del 1996 (27 anni fa).

  3. Quello dei PS e sanità sono temi ricorrenti.

    Poco tempo fa si parlava dei tempi d’attesa del Valduce tra pazienti privati, privilegiati e in fila per la diagnostica. Il PS del Valduce non è certo migliore che quello del Sant’Anna. Anzi. Forse il Valduce ha solo meno utenza e i tempi d’attesa lo stesso infiniti.

    Io penso che il problema sia, in parte, dovuto ai medici di base che non risolvono i casi così chiamati meno urgenti e meno gravi, mi pare chiamati “codici verdi o gialli”. Questo potrebbe essere il problema del PS del Sant’ Anna!

    Forse i medici di base fanno i “preziosi” in termini di disponibilità o non lo so, non sono capaci, i pazienti non si fidano e preferiscono andare al PS direttamente. Forse i medici di base non sono neanche informati che un loro utente si trova al PS. Forse non passano nemmeno dal medico di base. Qualche NODO c’è. E’ in quel senso si dovrebbe indagare e verificare!

    Prima di tutto dovrebbe esserci MENO gente che si reca al PS. I casi meno gravi DEVONO essere presi in carico dal medico di base!!!! Intasano il PS e basta.

    Certo che per un signore anziano che cade il PS deve essere rapido! Negli anni il PS è peggiorato in termini di attese, ma c’è stato anche un cambiamento e cambio generazionale dei medici di base, generalmente parlando. Sento parecchi che si lamentano. Non saranno tutti. Può avere attinenza?

    Se i medici di base facessero la loro parte in PS arriverebbero solo infartuati e incidentati o peritoniti o patologie del genere e non sarebbero così tanti. Sbaglio? All’ Ospedale si va per lo stretto necessario. Per togliersi un dubbio su un mal di testa o un mal di pancia si va dal medico di base. Sbaglio?

    Spero di aver reso l’ idea del mio pensiero. Magari sbagliato, ma c’è “diritto di critica” e anche di SPOSTARE la critica e deviarla foooooorse “A MONTE” del problema.

    Non ho statistiche, ma l’ impressione è questa!

    Buona giornata e auguro a tutti buona salute.

    1. purtroppo le persone in attesa non sono parcheggiati per le diagnosi, che vengono svolte con tempi da pronto soccorso, ma restano in attesa del posto letto e ricovero in reparto.

    1. dal 1994, quindi ben prima della fase realizzativa dell’ospedale (2008/2010), la gestione della sanità lombarda è passata da Lega (1994) a forza italia (1995/2013) a nuovamente alla lega. Quindi , evidentemente nella sua cronologia temporale l’ex ministro Rosy Bindi è collocata al governo tra il 2006 e il 2008 con l’incarico di Ministro per le politiche per la famiglia della Repubblica Italiana e non sanità che, ribadisco, sono competenza della regione. Evidentemente nella sua ricostruzione c’è qualcosa che non torna, un pò come i conti che i responsabili della sanità del centro destra lombardi hanno fatto per il numero dei letti necessari.

  4. incapacità di programmazione di chi ha sviluppato una struttura ospedaliera non considerando (e se lo hanno fatto allora cadiamo in una colpa cinica) l’invecchiamento della popolazione e la necessità di un aumento dei posti letto.

    Il problema dei medici e degli infermieri è altra cosa. Il parcheggiare persone per più giorni in PS è per la carenza di posti letto in reparto. Testimone per tre giorni di questo aspetto dove mia madre è rimasta in attesa collocata in un corridoio, persone anzine a cui veniva proposto il ricovero a menaggio perchè presso la struttura S.Anna non c’era disponibilità.

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo