Dentro il piccolo ma raffinato ristorante Comi107, nell’atmosfera inconfondibile di via Borgovico vecchia a Como, c’è una grande storia di amore, passione ed equilibrio. Una storia di coppia, quella di Tiani Taurisano e di suo marito Federico Comi, che hanno deciso di unire vita e lavoro in un’unica realtà fatta di gusto, accoglienza e autenticità.
“Mio marito ha sempre fatto il cuoco, prima a Milano e poi all’estero, tra Messico, Inghilterra e America – racconta Tiani con il sorriso – Mio padre abita in Svizzera e così abbiamo scoperto Como, ci siamo innamorati di questa città. Quando abbiamo trovato il locale sei anni fa, ci è sembrato il posto giusto. Abbiamo aperto sei mesi prima del Covid, non siamo stati fortunatissimi come tempistiche, ma la comunità comasca non ci ha mai abbandonato. Il delivery ci ha salvati, e ci ha fatto capire quanto la gente tenesse a noi”.

Il nome Comi107 è un omaggio al cognome del marito e al numero civico del locale, ma è anche il simbolo di un progetto nato dall’unione di due caratteri diversi ma complementari: “Federico è riservato, parla poco, io invece parlo anche con i muri. È un equilibrio perfetto, lui comanda in cucina, io a casa”, scherza Tiani.

“Quando mi fa arrabbiare si fa perdonare con gli spaghetti alle vongole”
Il ristorante conta otto tavoli, una scelta precisa che rispecchia la loro filosofia: offrire un’esperienza intima e curata, senza doppi turni né fretta. “Vogliamo che ogni cliente possa gustare a pieno il pranzo o la cena. La nostra è una piccola realtà, attenta al servizio e alla materia prima. Federico fa personalmente la spesa ogni giorno: il gusto della materia prima deve sentirsi”.
Il cuore del menù è il pesce di mare, selezionato con cura in base al pescato del giorno. “Cuciniamo solo quello che ci regala il mare. Se la ricciola non c’è, pazienza: troviamo un altro pesce fresco. Mio marito, non se la sente di cucinare pesce di lago, non è nel suo Dna. Però le esperienze all’estero gli hanno dato tanto: ha portato con sé un po’ di Messico, un po’ d’Inghilterra, e anche un tocco francese, visto che sua nonna viene dalla Lorena”.
E proprio dalla tradizione di famiglia arriva uno dei piatti più significativi: “La nonna di Federico faceva un foie gras eccezionale. Lui l’ha reso più leggero e delicato, ma la ricetta è quella di famiglia. È un modo per portare in tavola anche un po’ della nostra storia“.

Tra i piatti simbolo, spicca uno spaghetto con le vongole che accompagna il ristorante fin dal giorno dell’apertura, il 16 settembre 2019. “È il nostro piatto iconico, non l’abbiamo mai tolto dal menù. Quando mio marito mi fa arrabbiare – ride Tiani – si fa perdonare proprio con quello”.

“La passione si sente dai piatti”
Federico lavora da solo in cucina, e questo, secondo Tiani, “fa la differenza. È una scelta faticosa, ma permette di mantenere il controllo totale sulla qualità. Lui è metodico, studia molto: la sera, dopo quindici ore di lavoro, si mette a leggere libri o articoli sulla cultura del pesce. È appassionato davvero, e questo si sente nei piatti”.
A casa, però, la situazione cambia: “I clienti mi dicono sempre che sono fortunata ad aver sposato un cuoco ma lui a casa non cucina mai – scherza Tiani – Dopo una giornata ai fornelli non ne vuole sapere. Ma almeno non si lamenta di quello che preparo io, anche se è molto più semplice”.
Più del menù, è l’atmosfera che conquista: “Voglio che la gente dica ‘mi sento come a casa mia’ – spiega Tiani – Siamo attenti a tutto: intolleranze, allergie, richieste speciali. A volte preparo io stessa piccole sorprese, una volta una coppia ha festeggiato l’anniversario da noi e gli abbiamo preso i fiori. Sono attenzioni che non costano nulla, ma fanno la differenza”.
“Non è un lavoro semplice ma noi lo facciamo con amore”
Nonostante le difficoltà del settore, Tiani affronta tutto con ottimismo e ironia: “Dopo il Covid credo che solo se entra qualcuno e ci spara possiamo dire di averne una più grossa. È stato un periodo durissimo, ma ne siamo usciti più forti e consapevoli“.
E anche le ultime calamità naturali non li hanno fermati: “Le inondazioni non ci hanno colpiti, siamo stati fortunati. Ma sappiamo che in questo lavoro serve anche un po’ di fortuna”.
Oggi il ristorante continua a crescere, non grazie alla fortuna ma alla passione per il lavoro e soprattutto a una clientela affezionata, fatta di comaschi e turisti. E i progetti non mancano: “Per Natale e Capodanno prepareremo un menù delle feste e una gastronomia dedicata, che pubblicheremo a breve. Anche se resteremo chiusi il 25 e 26 dicembre, per passare le feste con I nostri figli, ci troverete operativi per la vigilia. Abbiamo già diverse prenotazioni ma cerchiamo sempre di accontentare tutti”.
Tra i ricordi più belli, Tiani cita con emozione gli eventi privati organizzati per i clienti: “Ci è capitato di cucinare a casa delle persone, anche per matrimoni e compleanni. Ogni volta è un’esperienza unica. È bello sentire che la gente si fida di noi fino a invitarci nella propria cucina”.
Poi aggiunge, con il sorriso di chi fa questo mestiere per vocazione: “Non è un lavoro semplice, ma se ami quello che fai, e lo fai con il cuore, la gente lo sente. E noi lo facciamo con amore, ogni singolo giorno“.
 
				 
															 
															 
															 
															 
															 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
					 
					