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Bufera sulla catena di supermercati in Svizzera: “Festeggia i 100 anni e licenzia 600 persone, è antisociale”

“L’attenzione alla massimizzazione dei profitti ha peggiorato le condizioni di lavoro e sta portando a centinaia di licenziamenti”. Inizia così la dura presa di posizione del sindacato svizzero Unia dopo la notizia di qualche ora fa.

In ballo oltre 600 licenziamenti, 466 per la chiusura di Do it + Garden e 159 per la cessazione dell’attività della società controllata Migros Fachmarkt.

Situazione che ha fatto scattare la presa di posizione del sindacato. “La nuova ondata di licenziamenti presso Migros rivela il volto antisociale di uno dei principali attori svizzeri del commercio al dettaglio, malgrado l’azienda abbia recentemente annunciato un aumento delle vendite per il 2024″.

Le ultime novità sono “il frutto di una strategia sbagliata”, afferma l’organizzazione in un comunicato odierno. “L’attenzione alla massimizzazione dei profitti ha peggiorato le condizioni di lavoro e sta portando a centinaia di licenziamenti”.

“Migros festeggia quest’anno il suo 100esimo anniversario. La reputazione del più grande rivenditore al dettaglio della Svizzera è stata fondata sulla cooperazione, sulla solidarietà e sulla responsabilità sociale, valori che erano ancorati nell’immagine dell’azienda”, ricorda Unia.

Ma questi principi sono stati buttati a mare: l’obiettivo era invece quello di espandere il gruppo in modo rapido e non coordinato. I dipendenti stanno ora pagando il prezzo di decisioni aziendali sbagliate e di una cattiva gestione. E questo nonostante Migros abbia raggiunto vendite record nel 2024″.

Secondo il sindacato il gruppo ha un’ottima posizione finanziaria. Potrebbe quindi rinunciare ai licenziamenti, offrendo alle persone interessate posti equivalenti all’interno dell’azienda. Inoltre la pressione sulle prestazioni e i ritmi di lavoro devono essere ridotti: “è in gioco la salute, non da ultimo dei dipendenti più anziani”, si legge nella nota.

Migros è infine invitata a introdurre “un vero partenariato sociale e condurre un dialogo sociale onesto con tutti i rappresentanti legittimi dei lavoratori: l’azienda deve accettare che i dipendenti siano liberi di organizzarsi in sindacati di loro scelta”.

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