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Ca’ d’Industria e allarme covid, a Natale gli ospiti non potranno uscire. Visite dei parenti verso una nuova stretta

I contagi in aumento, la paura di nuove restrizioni e l’esasperazione per una realtà che sembra ripetersi immutata mese dopo mese. Il nuovo allarme Covid non può lasciare indifferenti e purtroppo sono i più deboli a subirne maggiormente le conseguenze. A partire da chi è ospite nelle residenze per anziani e i loro parenti che non potranno passare insieme il Natale, fuori dalle strutture.

“Domani avremo un nuovo incontro con tutti i soggetti preposti alla verifica quindicinale dell’andamento della pandemia e delle eventuali ulteriori restrizioni da prevedere – spiega il presidente della Ca’ d’Industria, Gianmarco Beccalli – La situazione non è positiva. Siamo pronti a stringere ulteriormente”. Intanto però la prima notizia negativa riguarda l’avvicinarsi del Natale. “In passato molte famiglie portavano fuori dalle strutture i propri cari per trascorrere insieme il Natale e le feste – spiega Beccalli- Purtroppo quest’anno non sarà possibile. Questo è già un dato di fatto accertato. E sarà così almeno fino al 15 gennaio, data di scadenza del nuovo Super Green pass. Si tratta di una brutta notizia ma purtroppo dobbiamo prestare la massima attenzione”. E anche per quanto riguarda i regali di Natale “chiediamo ai parenti che li portino entro il 17 dicembre così che non poi li si possa mettere in quarantena e consegnare il 25 dicembre”.

Sul fronte delle visite interne già da alcune settimane non sono consentite quelle nei reparti ma solo in appositi locali o salottini adibiti. “Continueremo così, pronti a chiudere purtroppo nuovamente tutto se la situazione dovesse peggiorare. Già adesso abbiamo ridotto i tempi di visita. Siamo pronti a ogni eventualità”, spiega Beccalli che sottolinea anche la tristezza e lo sconforto per un periodo – ormai sempre più lungo – in cui è necessario “valutare quanto accade giorno per giorno. Noi puntiamo alla maggior sicurezza possibile. Al personale e ai pazienti continuiamo, ad esempio, ad effettuare i tamponi molecolari e non quelli rapidi che riteniamo meno attendibili”. La speranza è che si possa lentamente ritornare ad una parvenza di normalità e che soprattutto gli anziani e i malati possano scontare meno le restrizioni imposta dal Covid.

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Un commento

  1. Ecco, questa cosa x esempio non la comprendo del tutto… se i ricoverati e i parenti sono vaccinati xche’ tante restrizioni? Ne soffrono tutti, in primis gli anziani stessi che, a causa delle loro problematiche e patologie, non sempre sono in grado di comprendere xche’ i parenti non vadano trovarli e si intristiscono e poi muoiono di malinconia, se non di covid…

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