RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Cernobbio, non può più salire sul bus con la carrozzina: “Creo pericoli per me e per gli altri”. Mario e la sua (faticosa) via Della Libertà

Mario Favalli ha 72 anni vive a Cernobbio in via Montesanto, la strada che sale verso Rovenna, per capirci: un paio di tornanti sotto il ristorante il Gatto Nero. La disabilità fisica di Mario gli impone di spostarsi con una carrozzina a motore elettrico, le ruote sono diventate le sue gambe. Mario non ha mai rinunciato a muoversi da casa verso il centro di Cernobbio e anche verso il capoluogo. Per andare alle Poste o fare delle piccole commissioni. Per anni ha utilizzato l’autobus. “La Linea C28 – ci spiega al telefono dopo aver chiesto alcune informazioni su un evento a Villa Pizzo – è la linea Como/Cernobbio/Rovenna. Da circa quattro anni, dopo la frana i bus sono cambiati, sono più piccoli e non hanno più la pedana per fare salire le carrozzine come la mia, così non sono più riuscito a prendere il bus”. Il signor Favalli non è però uno che si arrende facilmente e a Cernobbio continua a scendere e salire attraverso la via Della Libertà.

“La strada non è tanto larga e non ci sono marciapiedi – spiega – così devo viaggiare sulla carreggiata. Io mi rendo conto di correre dei pericoli e di essere un pericolo anche per gli altri, con la mia carrozzina, però è l’unica soluzione che ho per muovermi. Non vi dico le strombazzate di clacson e gli insulti che prendo dagli automobilisti che incrocio ogni volta”. Mario ha chiesto più volte che venisse ripristinato il servizio con un autobus adatto a fare salire anche i disabili. Si è rivolto in Comune di Cernobbio, dove è stato ascoltato sia dal sindaco Matteo Monti sia dall’assessore al Welfare e alla Disabilità, Maria Angela Ferradini.

“Assessore e sindaco hanno scritto anche una lettera ad Asf a inizio anno, ma l’azienda ha risposto che nelle fermate vicino a casa mia non esistono le condizioni di sicurezza per farmi salire sul bus, a causa della pendenza della strada. Io però spero ancora che qualcuno possa intervenire, prima anche che succeda qualche incidente” dice ancora Favalli. “Conosciamo la problematica segnalata dal residente e abbiamo, come avete evidenziato, già fatto presente anche ad Asf – dice il sindaco Monti a ComoZero – Non si tratta di una questione di semplice soluzione e con Asf c’è piena condivisione nelle modalità in cui viene affrontata la situazione”.

Anche da Asf Autolinee dimostrano subito di conoscere e di avere a cuore la questione del signor Mario, ma di trovarsi difronte a problemi strutturali importanti. Le due fermate in prossimità della residenza Toldino-Villa Emilia e Toldino Angolo via Monte Santo – spiegano – non hanno i requisiti per consentire la salita e la discesa con carrozzina su pedana. Sono su tornante, in pendenza latitudinale e longitudinale e senza spazi adeguati. In questo contesto l’autobus resta peraltro inclinato in contropendenza rispetto alla pedana, accentuando l’angolatura di salita e discesa e con un elevatissimo rischio di capottamento dell’utente, che peraltro utilizza una motocarrozzetta piuttosto pesante.

Purtroppo su questa linea, che percorre una strada con tanti tornanti e con una pendenza importante – ci spiegano ancora da Asf – non sussistono le condizioni minime di sicurezza per consentire l’utilizzo della pedana di accesso per disabili. L’unica soluzione per Mario Favalli sarebbe rivolgersi ora all’Agenzia del TPL Como-Lecco-Varese. Si tratta dell’unico soggetto titolato per effettuare gli opportuni sopralluoghi insieme con l’ente proprietario della strada (Comune di Cernobbio) per accertare le condizioni di operabilità o, in alternativa, per verificare quali interventi siano necessari per rendere accessibili le fermate. Concludono dalla società di trasporti lariana. Mario per ora ringrazia tutti, ma la sua battaglia per salire sul bus, siamo sicuri, andrà avanti ancora. E la seguiremo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. che tristezza, con tutta la tecnologia disponibile, con il moltiplicarsi di leggi e decreti siamo ancora a questi livelli?!
    le persone con disabilità, supportate dalle loro famiglie e dalle associazioni dovrebbero farsi sentire, invece c’è solo timore sottomissione!

  2. Una volta un semplice fabbro avrebbe fatto di meglio, oggi “tutti laureati” ma incapaci di confrontarsi con la realtà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo