Ora prende la parola direttamente l’ospedale. Parliamo del Valduce di via Dante a Como al centro delle cronache – e delle prese di posizione con tanto di petizione – dopo la decisione di chiudere “temporaneamente” il reparto di Pediatria e il Pronto Soccorso Pediatrico.
L’ospedale spiega, con una nota arrivata nel pomeriggio di oggi, come la decisione scaturisca da “un’attenta analisi dei dati”. E spiega come i ricoveri pediatrici siano stati “solo 194 nei primi 6 mesi di quest’anno, con una riduzione del 33% rispetto all’epoca pre-Covid”. Per quanto riguarda il Pronto Soccorso pediadrico, evidenziano come vi siano stati “2.158 accessi nei primi 6 mesi di quest’anno, con una riduzione del 35% rispetto all’epoca pre-Covid”. La nota connette il fenomeno alla denatalità e aggiunge come vi sia una fisiologica carenza di medici.
ECCO LA NOTA INTEGRALE
L’Ospedale garantisce che saranno mantenute le attività ambulatoriali di Pediatria, così come proseguiranno regolarmente le attività neonatologiche (di ricovero e ambulatoriale) e quelle del Percorso Nascita e della Patologia Neonatale. La decisione di sospendere temporaneamente, con decorrenza dall’01.08.2022, le attività di ricovero della Pediatria e l’attività di Pronto Soccorso Pediatrico, OBI (Osservazione Breve Intensiva) compresa,
scaturisce da una attenta analisi dei dati che caratterizza l’attività dei reparti di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale:
· Ricoveri pediatrici: solo 194 nei primi 6 mesi di quest’anno, con una riduzione del 33% rispetto all’epoca pre-Covid;
· Pronto Soccorso Pediatrico: 2.158 accessi nei primi 6 mesi di quest’anno, con una riduzione del 35% rispetto all’epoca pre-Covid.
L’evidente calo in termini di pazienti della Pediatria ha varie spiegazioni, certamente anche legate al noto fenomeno della denatalità, che impatta fortemente anche la nostra area geografica, e che ha avuto come fisiologica conseguenza la diminuzione delle attività pediatriche. E’ anche da sottolineare che la nostra struttura non svolge attività ortopedico/traumatologica, né per pazienti adulti e neppure per pazienti pediatrici, non intercettando di conseguenza una fetta consistente di potenziali pazienti di ambito pediatrico.
La carenza dell’organico medico (criticità ormai di sistema) nel caso del Valduce è stata accentuata dalla chiusura della Terapia Intensiva Neonatale (molto apprezzata, con importanti dotazioni strumentali ed
elevate competenze professionali), che ha contribuito al progressivo depauperamento dell’organico e alla necessità di dover ricorrere, come peraltro molte altre Pediatrie, a consulenti esterni (i cosiddetti “gettonisti”, a costi decisamente alti).
Il Valduce è un Ospedale Classificato e come tale appartiene ad un Ente Religioso che da sempre ha avuto grande attenzione per il tema della vita nascente (e ancora oggi ribadisce la decisa volontà di proseguire, e anzi potenziare se possibile, le attività ostetriche e neonatali); è una struttura non profit, che ha il dovere, per garantire la continuità dell’opera e della sua missione, di puntare alla sostenibilità economica e ad un uso delle risorse efficace (a maggior ragione considerando le conseguenze della pandemia), orientandole anche diversamente rispetto al passato, comunque sempre sui bisogni e sulle domande di salute che si manifestano sul territorio e che possono cambiare nel tempo.
Da queste premesse, dunque, scaturisce la decisione (non presa a cuor leggero), comunicata ad ATS Insubria lo scorso 15.07.2022, di sospendere temporaneamente, con decorrenza dall’01.08.2022, le attività di ricovero della Pediatria e l’attività di Pronto Soccorso Pediatrico, OBI (Osservazione Breve Intensiva) compresa, confermando che saranno invece mantenute le attività ambulatoriali di Pediatria, così come proseguiranno regolarmente le attività neonatologiche (di ricovero e ambulatoriale), sia del Percorso Nascita e sia della Patologia Neonatale.
L’Ospedale Valduce, comunque, è certamente disponibile a partecipare a momenti di confronto con tutti gli attori coinvolti (Regione Lombardia, ATS Insubria, ASST Lariana e Pediatri di Libera Scelta) che le istituzioni vorranno convocare per promuovere miglioramenti della Rete Territoriale dell’assistenza pediatrica.