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Como, Nadia Galli saluta e chiude lo storico tempio della bellezza e del benessere: “Non si trovano più collaboratori”

“L’estetica non è unghia e trucco, è qualcosa di più profondo, di più alto. E’ benessere, è salute”.

Ecco il Verbo di Nadia Galli, ed ecco perché per quarant’anni il suo nome ha segnato la distinzione profonda tra quelli che un lavoro vale un altro e chi, come lei, ha fatto del mestiere esperienza totale, profondamente umana, lontana da un certo generalizzato e imperante e sciatto: usa, consuma, getta.

La decisione è stata presa in giugno ma ufficializzata solo oggi. Lo storico Centro Benessere ha chiuso i battenti. “Sono diventata estetista nel 1972, ero già vecchietta per l’epoca”, se la ride La Nadia, raccontando gli esordi. Ma sono esordi di una mente sempre in cerca di cambiamento, novità, apprendimento e conoscenza. Cioè studio e pratica. Cose serie, divertenti e bellissime davvero per chi lo sa.

Inizialmente disegnatrice per tessuti è stata insegnante delle furono scuole Ecap, poi assorbite dalla Regione e diventate Cfp. Scuola dove ha insegnato per 30 anni, prima Disegno e Storia dell’Arte, poi Tecnica Estetica.

In parallelo, operava come estetista. Altro esordio in un centro di via Leoni come collaboratrice e subito dopo, nella stessa strada, con una propria attività. Per vent’anni, quindi il trasloco nella conosciutissima sede di viale Masia, per altri 20.

Nadia, perché la chiusura? Immagino la tragedia per centinaia di clienti.
Perché non si trovano più collaboratori. E’ la solita storia o hanno il reddito di cittadinanza o sono in cassa integrazione da qualche altra parte e non la vogliono perdere. Oppure ancora vogliono essere subito assunti senza formazione, senza tirocinio, cose che in questo mestiere sono fondamentali e continue, anche per me. Non solo però, a maggio ho offerto lavoro a una ragazza appena diplomata, molto brava davvero. Mi dice “certo, grazie Nadia ma ho prenotato due mesi di ferie, arrivo a settembre”. Ma come, io ti offro un lavoro serio e stabile e tu vai in vacanza due mesi? Avrei capito una settimana o due. Così mi sono fatta due pensieri, ho 75 anni e va bene così e chiudo.

Mettiamola facile: non c’è più voglia di lavorare? 
Perfetto. E poi questo lavoro, ripeto perché è fondamentale capirlo, richiede aggiornamenti ogni giorno. Io faccio consulenze private, insegno, quindi studio ed è un piacere. Se lavori ti aggiorni la domenica e il lunedì, cioè quando sei di riposo, ci vuole impegno. Magari hanno ragione i giovani che cercano qualità della vita, non so. Però sono anche molto contenta, credimi.

Che succede?
Oggi ho ufficializzato la decisione e sto ricevendo tanti messaggi di ex allieve che mi ringraziano per quello che ho insegnato loro. Senza passione non c’è niente. Per questo con Cna (Nadia è stata presidente del settore Benessere fino a maggio, oggi è nel direttivo e dice convintissima “spazio ai giovani”) stiamo rendendo obbligatoria la formazione continua.

C’entra anche la pandemia?
No, no. Avevamo mesi di prenotazioni.

Una storica cliente è Rita Pavone, come l’ha presa?
Eh (sorride felice) mi ha scritto ieri: “Come faremo ora?”.

Con il celeberrimo truccatore Pablo Gil Cagné

Il primo dogma di Nadia Galli, che poi è il segreto del tuo successo: l’estetica è benessere completo.
Esatto, non è unghia e trucco. E’ qualcosa di più profondo, di più alto. E’ benessere e pertanto salute.

Tanto che ti sei impegnata nel volontariato con il San Raffaele nei reparti oncologici.
Sì, con una cliente oncologa abbiamo organizzato questa cosa. Una volta al mese mandavo un’auto a prendere una paziente, veniva nel centro tutto il giorno.

E la facevate bella.
Era una gioia prima di tutto per noi. Ho collaborato anche con dermatologi. Vedi, nel mio mestiere è normale vedere la nudità della cliente, conoscerne il corpo, il lavoro coi medici è fondamentale. Qualche anno fa ho notato una macchia nuova sulla coscia di una donna, era un melanoma.

Adesso cosa farai?
Collaboro ancora con il Cfp, resto in Cna, ho le consulenze private, scrivo per Les Nouvelles Esthétiques (la rivista Bibbia del settore, a livello internazionale) per cui sono anche membro del comitato tecnico.

Piano super Nadia, una vacanza mai?
A me piace lavorare, mi piace troppo. Finché reggo vado avanti (ride di gusto).

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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8 Commenti

  1. Commento ora , dopo due anni , perché mi si ripropone il post …
    Sono convinta che non si debba generalizzare sempre :
    ci sono imprenditori ed imprenditori , così come collaboratori collaborativi e non …
    Le giornate di lavoro erano di 4 giorni e mezzo su 7 …
    Lo stipendio del Settore Estetico è normato da un “ Contratto Nazionale Collettivo “ ( più gli incentivi , di solito meritatissimi )
    Per cui … informarsi bene prima di fare affermazioni non consone .
    Buona vita a tutti !

  2. Ma basta con sta manfrina del reddito di cittadinanza. Cominciate a pagare la gente come si deve e vedete che il personale si trova. Mio fratello manda curriculum ovunque da 5 anni, 5 ANNI e ha trovato solo un posto come guardiano: 300 euro mensili se va bene e straordinari scalati dalle ore di lavoro. Sti imprenditoroni devono spiegarmi come fa una persona a farsi una vita con queste cifre e questi trattamenti.

  3. Brava Silvia!!! Lavorare è un conto ed essere sfruttati è un altro..lavoro in questo campo da 15 anni, corsi domenica e lunedì NON RETRIBUITI e una paga da fame..dovreste capire che noi abbiamo bisogno di lavorare ma anche voi avete bisogno di noi per farlo!!! Si dovrebbero riguardare le paghe di questi mestieri perché per quello che facciamo siamo veramente sottovalutati e sottopagati..

  4. Il tocco delle mani di Nadia mentre lavorava erano esperte e delicate, vigorose e sapienti. Davano bellezza e felicità nelle giornate più oscure. Grazie, sei davvero unica.

  5. Davvero AGGHIACCIANTE il fatto che si dia sempre colpa ai giovani, che non accettano di lavorare 7/7 sacrificando la propria vita per un’ attività che non è nemmeno la loro.
    Le aziende non sono certo agevolate dalla quantità di tasse sull’assunzione di un dipendente, ma chi ha davvero voglia di fare, è bravo e competente e vuole costruirsi un mestiere, non può dover accettare PER ANNI di lavorare con 700€ di Stipendio, magari in parte in nero.
    Poniamoci le domande giuste.

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