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Da Como al suo Lago: ecco i magnifici 10 ristoranti incoronati dal Gambero Rosso con le prestigiose forchette

Como e il suo territorio continuano a brillare nella mappa gastronomica nazionale. Nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2026 del Gambero Rosso i nomi lariani si confermano tra le insegne più apprezzate del Paese.

Sulle sponde del Lario, sono diversi i nomi che tengono alto il vessillo dell’eccellenza: Materia a Cernobbio (due forchette con 88 punti), Olmo (due forchette con 86 punti), Feel Como (due forchette con 85 punti), Trattoria Contemporanea a Lomazzo (due forchette con 83 punti), Kitchen Como (due forchette con 83 punti), Sottovoce dell’Hotel Vista Lago di Como (due forchette con 82 punti), Il Sereno Al Lago (due forchette con 81 punti), Villa Bianca del Villa Làrio Lake Como (due forchette con 80 punti), Il Cantuccio di Albavilla (una forchetta con 79 punti), Acquadolce di Carate Urio (una forchetta con 78 punti).

Caranchini: “Un segnale che siamo sulla strada giusta”

Il ristorante Materia di Cernobbio si conferma tra le eccellenze della ristorazione lariana: la guida Gambero Rosso 2026 rinnova al locale le due forchette. “Siamo molto contenti per la conferma – racconta lo chef Davide Caranchini – Il fatto che il punteggio sia aumentato ci fa pensare che la direzione intrapresa sia quella giusta”.

Per Caranchini, il riconoscimento è prima di tutto “una grande iniezione di fiducia e una motivazione per tutta la squadra. È bello sapere che quello che facciamo ogni giorno viene apprezzato. È un orgoglio condiviso con i ragazzi che lavorano con me: per loro è uno stimolo importante”.

Nella guida, accanto al nome del ristorante, compare anche il simbolo del razzo, che indica l’avanguardia. “È una definizione che ci rispecchia – spiega lo chef – La nostra è una cucina identitaria, innovativa, che non insegue le mode ma vuole trasmettere emozioni e offrire esperienze nuove”.

Radicato nel territorio lariano, Materia unisce tradizione e ricerca: “Nei nostri piatti ci sono i pesci del lago, i funghi, i prodotti degli agricoltori locali. L’obiettivo è creare qualcosa di innovativo partendo da ciò che è tradizionale: possiamo fermentare un pesce per mesi e usarlo per condire una pasta con delle spezie indiane. È questo equilibrio che racconta la nostra filosofia”.

Quanto agli obiettivi futuri, Caranchini resta fedele alla sua idea di crescita continua: “Non puntiamo alle tre forchette come traguardo in sé. Vogliamo solo migliorarci ogni giorno. Se arriveranno altri riconoscimenti, saranno una conseguenza naturale del nostro lavoro”.

Beretta: “Solo pesce d’acqua dolce, la forza della nostra identità”

A pochi passi dal centro città, Federico Beretta, chef del ristorante Feel Como, conferma ancora una volta il suo posto tra le eccellenze del Gambero Rosso, raggiungendo quota 85 punti. “Siamo entrati in guida nel 2018 con 78 punti – spiega – e ogni anno abbiamo guadagnato qualcosa in più, fino ad arrivare a questo risultato. È una grande soddisfazione essere il ristorante con il punteggio più alto di Como città. Ma più dei numeri, conta la costanza: mantenere standard di qualità così elevati nel tempo è una responsabilità enorme”.

La sua filosofia è chiara: “Da otto anni proponiamo solo pesce d’acqua dolce. Non abbiamo prodotti che arrivano da fuori dell’arco alpino. È stata una scelta precisa e controcorrente, che ci ha permesso di costruire una nostra identità unica. Nessuno in provincia propone un menu interamente dedicato al pesce dei laghi. Così valorizziamo la cultura gastronomica lombarda, mantenendo vivi i sapori di una volta ma con tecniche moderne e leggere”.

Beretta guarda ai riconoscimenti come a una tappa, non un traguardo. “Il mio obiettivo non è collezionare premi, ma migliorare sempre. La sostenibilità, per me, significa anche avere un ristorante che funziona, che riesce a garantire lavoro e qualità nel tempo. I premi arrivano come conseguenza naturale di questo equilibrio. Oggi – aggiunge – mi fa piacere vedere tanti giovani chef valorizzati: forse è finita l’epoca delle mode e dei trend passeggeri, e si sta riscoprendo il valore autentico della cucina italiana”.

Casali: “Un riconoscimento che ci spinge a dare sempre di più”

Anche il ristorante Kitchen di Como riconferma le due forchette del Gambero Rosso, un riconoscimento che premia la qualità e la costanza del lavoro svolto dallo chef Andrea Casali e dalla sua brigata. “Sono ormai tre anni che abbiamo due forchette, e ogni volta è una grande soddisfazione – racconta Casali – È un riconoscimento importante, che ripaga l’impegno di tutto l’anno. Dietro c’è tanto lavoro, tanta dedizione, e anche una grande responsabilità: i clienti si aspettano sempre il massimo, e noi cerchiamo ogni giorno di fare un passo in più, di migliorarci costantemente per offrire sempre il meglio, sia in cucina sia nel servizio”.

Per lo chef, le forchette rappresentano al tempo stesso un traguardo e uno stimolo. “Ci danno la voglia di continuare su questa linea, di crescere ancora, magari puntando in futuro a un risultato ancora più alto. Ma il nostro obiettivo principale resta quello di lavorare bene per il cliente: le guide arrivano dopo. Se poi arrivano anche i premi, sono una gratificazione, certo, ma non è per quello che cuciniamo”.

Alla base del successo di Kitchen, secondo Casali, c’è soprattutto la forza del gruppo: “Credo che il punto di forza del nostro ristorante sia il team: lavoriamo in sintonia, ed è questo che fa la differenza. Ogni giorno accogliamo ospiti da tutto il mondo, e vogliamo che portino con sé un’emozione, un ricordo positivo. È quello che ci spinge ad andare avanti”.

La cucina di Casali è un equilibrio sottile tra ricerca e autenticità, tra innovazione e coerenza: “Per crescere bisogna migliorarsi continuamente. Noi cerchiamo di non inseguire le mode, ma di restare fedeli alla nostra filosofia, alla nostra identità, e di rifletterla nei piatti. Questo, secondo me, è il segreto per durare nel tempo”.

Alessandro Rinaldi: “La mia cucina racconta l’Italia, partendo dal lago”

Per Alessandro Rinaldi, chef del ristorante Sottovoce dell’Hotel Vista, la conferma del riconoscimento del Gambero Rosso è molto più di un premio: è un’emozione profonda.
“Essere presenti nella guida è stato speciale, qualcosa che mi ha toccato nel profondo – racconta – Io vengo da quattro generazioni di cuochi, e ottenere 82 punti è un grande risultato. Il nostro pane, per esempio, è una portata a sé: lo prepariamo con farine macinate a pietra, fermentazione a freddo, e lo serviamo con una degustazione di oli provenienti dal Centro e dal Sud Italia. L’ospite può scegliere, e questa esperienza sensoriale è diventata un simbolo della nostra cucina”.

La ricerca della perfezione, per Rinaldi, passa dai sapori di casa. “È una riscoperta delle origini, con tecnica e rispetto per la materia prima. La mia cucina è pulita e decisa, e vuole raccontare l’Italia. Dopo esperienze all’estero, ho capito che la nostra terra è una delle più ricche al mondo. Il mio compito è valorizzarla, partendo dal territorio e dal pesce persico, fino a creare piatti iconici che rappresentino il Lago di Como”.

Guardando al futuro, lo chef mantiene i piedi per terra. “Sono felice per tutti i colleghi giovani che quest’anno hanno ricevuto premi importanti. Finalmente la cucina italiana sta riscoprendo il suo vero valore, quello delle nostre radici. Anche noi lavoriamo con una clientela internazionale – racconta – ma il punto di partenza resta sempre la tradizione: il gusto che riconduce a un’emozione e a un ricordo. È da lì che tutto deve nascere”.

Como si conferma capitale del gusto

Filosofie diverse, ma un filo conduttore comune: l’amore per il territorio e la volontà di raccontare il Lago di Como attraverso la cucina.
La Guida Ristoranti d’Italia 2026 del Gambero Rosso non celebra soltanto l’eccellenza, ma premia anche la coerenza e la capacità di innovare senza dimenticare le radici. E in questo, gli chef comaschi sembrano aver trovato la ricetta perfetta: tradizione, identità e un profondo rispetto per la materia prima.

 

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