Dopo le proteste delle ultime settimane per mancanza di acqua calda in alcuni condomini comaschi, ComoCalor ha organizzato un incontro con la stampa per chiarire la situazione.
Como Sole: 40 famiglie senza acqua calda da una settimana. Fidanza (Comocalor): “Posati generatori elettrici gratuitamente”
ComoCalor, non c’è pace. Denuncia Guarisco (Pd): “400 persone senza acqua calda ad Albate. Dobbiamo chiamare la Protezione Civile?”
Niente acqua calda, dopo le proteste replica ComoCalor: “Opere urgenti e utenti avvisati. Abbiamo offerto soluzioni ma non tutti hanno accettato”
“Abbiamo elaborato un piano di interventi importante, per circa 2 milioni e mezzo di euro – ha spiegato il presidente Andrea Bernasconi – I lavori prevedono la sostituzione massiva di interi tratti di rete, che da analisi risultavano i più abbandonati, per affrontare la stagione termica successiva nel modo più puntuale ed efficace possibile. Per farlo dobbiamo cantierizzare, ovviamente significa dare un po’ di fastidio. Il piano è stato studiato insieme all’Amministrazione comunale, cercando però di dare meno disagio possibile”.
Sottolineata, poi, un’attenzione da parte dell’azienda nella comunicazione immediata delle sospensioni di servizio agli utenti interessati. “Come Comocalor possiamo sospendere il servizio per interventi manutentivi urgenti – ha proseguito il presidente dell’azienda – Siccome ci curiamo degli utenti, ci dispiace se appare una sorta di disinteresse dell’azienda. Ma già ai primi di aprile abbiamo iniziato a comunicare ai nostri clienti che a giugno avremmo fatto questi lavori e che ci sarebbero stati, per quegli utenti che usano acqua l’calda civile, interruzioni di servizio e l’installazione di un sistema sostitutivo. In alcuni casi questo non è stato compreso fino in fondo, la sostituzione necessitava di un atteggiamento proattivo da parte dell’utenza. C’è stato qualche problema ma il rumore che ne è uscito è un po’ eccessivo rispetto ai fatti. Cerchiamo di limitare il disagio, per tornare a fornire un servizio il più possibile perfetto durante la stagione invernale”.
“Il piano lavori di questa stagione è straordinario, non ha precedenti nella storia di Comocalor e cade nell’ultimo anno della concessione – ha continuato l’ad Fabio Fidanza – il momento è topico perché si avvicina la scadenza della concessione comunale. Abbiamo dettagliato la fotografia della situazione della rete e quindi ritenuto necessario un piano ambizioso di interventi, alcuni cantieri sono già aperti e altri partiranno a breve. Abbiamo iniziato a dialogare con gli utenti in piena emergenza Covid, prevedendo azioni immediate, nonostante il lockdown. Faccio un plauso alla Giunta comunale che ci ha consentito di entrare in cantiere il prima possibile, perché questo piano ambizioso se posticipato avrebbe portato a crescenti disservizi”.
L’ad ha evidenziato la difficoltà di comunicazione con gli amministratori di condominio. “In ambito comunicativo con gli amministratori di condominio è stato più difficile – ha dichiarato Fidanza – gli interventi nei piani gestionali possono avvenire solo con il loro consenso. Non è nostra responsabilità capire e decidere come gestire gli impianti, sono gli amministratori di condominio che se ne devono occupare con le società responsabili. Abbiamo notato la difficoltà degli amministratori a interfacciarsi con l’assemblea condominiale, ne è derivata una non trasparenza comunicativa di cui ci assumiamo responsabilità ma dall’altra parte non c’è stata la volontà di capire da parte dei nostri utenti. I lavori sono urgenti e indifferibili, vanno svolti e non possiamo interrompere il programma condiviso con l’Amministrazione comunale”.
In merito ai disservizi attualmente presenti in alcune zone della città, che secondo le segnalazioni coinvolgerebbero 400 persone, Fidanza ha aggiunto: “Ci sono alcune situazioni ad oggi aperte ma sono limitate: ad Albate in via Canturina c’è stata una concomitanza di un guasto, nelle altre ci sono problemi che riguardano la potenza del contatore. Gli impianti forniti probabilmente vanno in corto con la potenza disponibile, quindi il problema riguarda un aumento di potenza. Purtroppo non possiamo fare nulla di più rispetto a ciò che già facciamo, non è nostra responsabilità la gestione degli impianti. Non è nostra intenzione creare un rapporto conflittuale, il problema di ComoCalor riguarda la rete che oggi necessita di essere rinnovata perché ha 30 anni. Lavoriamo per avere un servizio efficiente nei prossimi 30 anni, un rinnovamento della rete in questo momento è necessario”.
Giovanni Chighine, Business unit leader del settore Energia e Tecnologie smart del gruppo Acsm Agam, ha poi aggiunto: “Da gennaio ad aprile la società si è impegnata per attuare un piano emergenziale, al fine di garantire il servizio in una situazione di difficoltà. L’azienda pone come primo obiettivo la garanzia del servizio e il costo non è di poco conto, parliamo ad esempio di 400 mila euro per installare caldaie a supporto che avremmo potuto usare in caso di collasso della rete. Abbiamo comunicato agli amministratori l’installazione di resistenze, nessuno ha sollevato dubbi sulla loro non idoneità. Ci dispiace e ci scusiamo per il disservizio, resta il nostro impegno totale per far sì che gli impianti ripartano. Oggi non è possibile rifare interamente 22 km di teleriscaldamento, ma da parte nostra faremo di tutto per garantire al Comune e al futuro gestore che questa rete possa funzionare. Bisognerà poi fare una programmazione puntuale di sostituzione totale della rete”.