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La sede storica di Paramount a Los Angeles
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Il colosso che produce programmi e serie tv famosissimi licenzia 35 persone in Lombardia (e 22 sono donne)

La vertenza tra Paramount e i suoi dipendenti italiani si inasprisce. È stata confermata ufficialmente la decisione di procedere con 35 esuberi Paramount in Italia, nonostante le ferme opposizioni dei sindacati che denunciano la totale assenza di apertura da parte dell’Azienda nel valutare soluzioni alternative.

La divisione italiana di Paramount controlla la piattaforma in streaming pay Paramount+, PlutoTv, il canale in chiaro Super!, nonché i canali Comedy central, Mtv e Nickelodeon.

Gli esuberi riguardano 30 tra impiegati e quadri e 5 dirigenti. Un dato che spicca per rilevanza sociale è la forte incidenza di genere: ben 22 posizioni in esubero sono occupate da donne, evidenziando un impatto sproporzionato sul personale femminile.

Rifiutati CIG, prepensionamenti e ricollocazioni

Le Organizzazioni Sindacali, guidate dalla CGIL, hanno messo sul tavolo diverse proposte per ammortizzare l’impatto sociale della riorganizzazione, inclusa la Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS), i prepensionamenti, la ricollocazione interna e la tutela specifica per le categorie protette.

“Nonostante le proposte avanzate – denuncia la CGIL in una nota – la Direzione ha confermato un unico obiettivo: tagliare il costo del lavoro così come pianificato. Una decisione che appare in contrasto con i principi di responsabilità sociale che Paramount ha più volte dichiarato di voler perseguire”.

Rischio certificazione parità di genere e contrasti con i criteri ESG

La scelta aziendale solleva serie perplessità non solo sul piano etico, ma anche su quello strategico. Secondo i sindacati, il massiccio taglio organico Paramount e la gestione della crisi rischiano di compromettere la certificazione per la parità di genere già ottenuta dalla società.

Inoltre, l’approccio è criticato alla luce dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance), sempre più cruciali nella valutazione dell’impatto aziendale, in particolare per la componente ‘S’ (Sociale). L’inclusione tra le posizioni dichiarate in esubero di una lavoratrice in maternità e di diversi dipendenti appartenenti alle categorie protette aggrava ulteriormente il quadro.

Proclamato lo sciopero: giovedì 27 novembre presidio a Milano

Di fronte a quello che i lavoratori definiscono uno “stallo del negoziato, determinato dall’intransigenza aziendale”, l’assemblea ha reagito compatta.

Lavoratrici e lavoratori denunciano l’assenza di una visione strategica sul futuro dell’Azienda e le gravi ricadute organizzative e sociali dei licenziamenti. È stato quindi dato mandato alle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e alle Organizzazioni Sindacali di proclamare uno sciopero dell’intera giornata per giovedì 27 novembre.

Un presidio è previsto a partire dalle ore 9:30 davanti alla sede di Paramount in corso Europa 5 a Milano.

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