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Lago di Como, ecco l’isola da visitare almeno una volta nella vita. Come raggiungerla

No, non è come ha sostenuto qualche sito non del territorio: l’unica isola del Lago di Como, l’Isola Comacina, non ha abitanti. Quindi nessun Robinson a occuparla. Per il resto almeno una volta nella vita deve essere visitata. Ecco come scoprirla e raggiungerla.

Tutte le informazioni da: Isola-comacina.it (Comune di Tremezzina):

Il Castello d’Isola nella storia comasca

Nota per il suo glorioso passato, l’Isola ricoprì un ruolo determinante per la storia comasca dal periodo romano all’Altomedioevo. Fu abitata dalla comunità romana degli Ausuciates, da cui deriva il nome di Ossuccio.

Tra i più importanti nuclei religiosi della diocesi comasca, l’Isola vide sorgere sulla sua terra numerose chiese, tra le quali una delle più notevoli basiliche dell’XI secolo, S. Eufemia. Secondo la tradizione quest’ultima fu fatta erigere da S. Abbondio, vescovo e patrono di Como che vi portò il culto della Santa e vi depose gli Abundi, le antiche reliquie dei Martiri. L’importanza religiosa dell’Isola fu tale da accogliere le spoglie mortali del vescovo Agrippino, di cui rimane l’epitaffio. A capo della Pieve d’Isola, che comprendeva anche i territori limitrofi, la Comacina ricoprì una posizione politico-economica dominante, grazie al suo strategico sistema di fortificazioni. Chiamata ancora adesso castello (castél), l’Isola fu una cittadella fortificata, con case e chiese cinte da alte mura. Fu sede per oltre 20 anni di un presidio bizantino comandato da Francione e addirittura una delle ultime fortezze dell’Impero Romano d’Occidente. Si schierò a fianco di Milano contro Como nella guerra decennale, fino a quando nell’annus horribilis1169, fu rasa al suolo dai comaschi alleati al Barbarossa. Niente più venne ricostruito per secoli.


Il 1900 risultò il secolo della riscoperta: ceduta per testamento al re del Belgio nel 1919 e da questi donata al governo italiano, l’Isola finì sotto la responsabilità dell’Accademia di Brera, incaricata di tutelarne l’interesse archeologico e la bellezza del paesaggio. Con l’idea di rendere la Comacina una colonia per artisti, Pietro Lingeri costruì nel 1939 tre case per artisti, in stile razionalista.

Il Palinsesto Archeologico della Comacina

Considerata uno dei siti archeologici più straordinari dell’Italia Settentrionale per l’Altomedioevo, l’Isola Comacina ha riottenuto la gloria del suo passato grazie alle campagne di scavo compiute nel corso del 1900. Queste hanno riportato in luce un palinsesto archeologico di eccezionale interesse, databile dall’epoca romana al XVI secolo.

Si deve a Ugo Monneret de Villard, storico e archeologo, il merito della prima campagna di scavi, compiuta nel 1914 e rivolta totalmente alla scoperta dei resti di S. Eufemia. Seguirono quindi altre cinque campagne archeologiche tra 1958 e il 1978, condotte dall’architetto Luigi Mario Belloni, appassionato della terra lariana, insieme alla moglie dott.ssa Mariuccia Zecchinelli. Si scoprirono numerosi resti architettonici per lo più paleocristiani e altomedievali insieme a un’ingente quantità di reperti mobili. Belloni compì anche una straordinaria campagna di ricerche subacquee nell’area lacustre circostante che permise di riportare a terra numerosi reperti dell’Isola.

Oltre ai numerosi resti civili realizzati con criteri militari, compaiono avanzi di un colonnato marmoreo di epoca romana visibili sotto il pavimento della secentesca chiesa di S. Giovanni Battista. Vi sono poi ritrovamenti tardo-antichi, come il basamento di una torre che funse con ogni probabilità da campanile per la Basilica romanica di S. Eufemia e testimonianze paleocristiane come l’aula battesimale biabsidata. Le valenze archeologiche più notevoli riguardano il complesso di S. Eufemia, di cui sono visibili la divisione a tre navate e tre absidi, la bellissima cripta e il portico ad ali antistante, insieme ai resti della chiesa di S. Maria col Portico e di S. Pietro in Castello. Alcune ricerche hanno riguardato anche le murature in pietra squadrata del complesso medievale dei SS. Faustino e Giovita.

La Comacina: un focolare dell’arte

Secondo il mito storiografico dei Magistri Comacini L’Isola Comacina fu il luogo d’origine dell’arte comacina, che confluendo nello stile lombardo, contribuì a generare il grande filone del Romanico. Il complesso dei SS. Faustino e Giovita presenta notevoli murature esterne in pietra squadrata, la cui costruzione è attribuita all’insuperata maestria degli artisti locali del XII secolo.

L’itinerario artistico sull’Isola risulta interessante per l’insolita presenza di due edifici sacri con doppia abside, caratteristica unica nel suo genere nell’area comasca: il complesso dei SS. Faustino e Giovita e l’Aula battesimale. Quest’ultima dimostra particolare valore anche per i resti del fonte battesimale la cui ubicazione risulta atipica. Il pavimento musivo presenta motivi naturalistici stilizzati, all’interno dei quali spicca la scritta BONDILAY. Raffinati affreschi a motivi geometrici lungo le pareti della doppia abside, databili tra il V e il IX secolo, costituiscono un unicum in tutto il territorio lariano.

La chiesa secentesca di S. Giovanni Battista presenta affreschi e stucchi databili tra il 1800 e il 1900, mentre l’altare è rivestito di un paliotto in marmo di Varenna intarsiato a scagliola.

Il percorso artistico si completa con la visita alle tre case per artisti, costruite dall’architetto Pietro Lingeri in stile razionalista nel 1940, riferendosi al modello della casa per vacanze di Le Corbusier.

La massima funzionalità e la solida essenzialità, lontane dai decorativismi, si uniscono all’uso dei materiali locali, come la pietra di Moltrasio e il legno per lo più di castagno, rendendo i tre fabbricati perfettamente inseriti nel contesto naturalistico dell’Isola Comacina.

L’Isola Comacina: un locus amaenus

A un centinaio di metri dalla costa occidentale, nel territorio del Comune di Ossuccio, si erge l’unica isola del Lago di Como. Lunga circa 600 metri e larga appena 200, la Comacina comprende una superficie totale di 6 ettari, per lo più coperta da una rigogliosa vegetazione tipicamente mediterranea. Ulivi, tigli e allori, insieme a specie come il bagolaro, il carpino nero e il gelso, predominano l’ambiente il quale, insieme al territorio circostante viene chiamato Zoca de L’Oli, delimitando così l’angolo del Lago di Como caratterizzato da un clima mite e favorevole per la coltivazione dell’ulivo e la produzione dell’olio locale.

Lo scenografico lembo di terra, insieme ai paesi lungo la costa che si concatenano armoniosamente, appare caratterizzato da una natura splendida, dando vita a splendidi panorami che si riflettono nelle acque calme del Lario.

Percorrendo i sentieri della Comacina è possibile ammirare le bellezze artistiche dei villaggi antistanti, come il Sacro Monte di Ossuccio, patrimonio universale dell’UNESCO. Notevoli gli scorci panoramici, tra i vivi colori della vegetazione che culmina nelle vette montuose.

Nelle vicinanze l’ameno paesaggio si impreziosisce di ville e antiche dimore patrizie oltre ad accogliere la famosa perla del Lago, Bellagio.

L’itinerario naturalistico sull’Isola Comacina offre la straordinaria opportunità di apprezzare a pieno un luogo incantato e pittoresco dove natura e tradizioni si fondono contribuendo a rendere questo angolo di mondo unico e senza rivali.

L’Isola Comacina: un locus amaenus

L’Isola Comacina è una location esclusiva dove celebrare il matrimonio civile o rendere la propria promessa d’amore indimenticabile grazie ad una suggestiva cerimonia simbolica.

Per informazioni scrivere a:
isolacomacina@comune.tremezzina.co.it per info location
matrimoni@comune.tremezzina.co.it per documentazione rito civile.

Date e orari 2024

Apertura Isola Comacina
Dalle 10:00 alle 18:00.

Apertura Raccolta Museale Antiquarium
Giovedì – Venerdì – Sabato – Domenica
dalle 11:00 alle 17:00

Chiusura Antiquarium e Parco Archeologico Isola Comacina: 31 ottobre 2024

Tariffe

L’Isola Comacina è un parco archeologico e naturale: è necessario l’acquisto di un biglietto di ingresso, prezioso contributo per la conservazione di questo patrimonio.

Per la visita dell’Isola e del Museo Antiquarium è previsto il pagamento di un TICKET D’INGRESSO acquistabile presso l’Antiquarium (comprensivo dell’ingresso al Museo) o direttamente presso la biglietteria automatica sull’Isola (vengono accettate solo carte).

Sono previste sanzioni per chi ne sarà trovato sprovvisto.

N.B.: In caso di maltempo la direzione si riserva di chiudere anticipatamente l’Isola rispetto all’orario previsto.

Scopri tutte le tariffe cliccando qui.

Ci sono molte altre informazioni tra trasporti ed eventi basta andare su: isola-comacina.it

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6 Commenti

  1. L’Isola Comacina è un luogo bellissimo Non sapevo che si dovesse ora pagare un biglietto di ingresso .Da ragazza con altri ci andavo in barca partendo da Campo
    E.V.

    1. Pure io da ragazzo con amici in barca partivamo da Lenno, girato lo sperone del Balbianello raggiungevamo l’isola Comacina dove ai piedi della scalinata facevamo il bagno… una stenda zona del lago Lario…

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