QVC Italia, il colosso del tv shopping (televendite) attivo in Italia dal 2010, si trova al centro di una protesta sindacale. Dopo quindici anni di dirette e turni massacranti, l’azienda ha deciso di licenziare le ultime quattro presentatrici assunte con un regolare contratto di lavoro subordinato, sostituendole con professionisti a partita IVA.
Le lavoratrici, come ha rivelato al Corriere della Sera Chiara Contu Farci, anche delegata sindacale Fistel Cisl, sono state informate della decisione “da un giorno all’altro”. Contu Farci ha rivelato anche che le sue colleghe hanno letteralmente “contribuito a mettere in piedi il canale” QVC negli studi di Brugherio (Monza Brianza). Il loro ruolo, essenziale nelle dirette di shopping televisivo, consisteva nel fare tutte le domande del caso all’esperto di turno sul prodotto, mettendosi nei panni del cliente.
Le organizzazioni sindacali, Slc Cigil e Fistel Cisl, hanno indetto lo sciopero QVC con presidio per mercoledì 3 dicembre, definendo i licenziamenti “una decisione scellerata”. La delegata sindacale ha espresso amarezza per i modi, sottolineando come l’annuncio sia arrivato mentre era in corso una trattativa: “Non è mai stato fatto trapelare nulla” sulla volontà di procedere con i licenziamenti.
Questo episodio segna il culmine del processo di esternalizzazione del ruolo di conduttrici QVC (Presenter QVC), trasformando il rapporto di lavoro in prestazioni professionali esterne. Nonostante il contesto difficile, la Contu Farci ha ricordato al Corriere il forte legame con le colleghe e con il pubblico, prevalentemente femminile e molto affezionato, con cui si era creato un “clima da famiglia allargata”.
“Il nostro pubblico è composto prevalentemente da donne – ha concluso – Si affezionano molto a noi “presenter”, per esempio si ricordano anche la data del mio anniversario di matrimonio e mi fanno gli auguri. Penso anche a tutte le dirette, io personalmente ho venduto di tutto, dalle padelle ai diamanti”.