Due casi clinici di grande rilevanza scientifica, due patologie complesse che mettono alla prova la diagnosi e la gestione chirurgica delle malattie retiniche: è il contributo che l’équipe di Oculistica di Asst Lariana, diretta dal dottor Stefano Ranno, ha portato all’ultima edizione del congresso Floretina, tra i principali appuntamenti mondiali dedicati alla retina. Le dottoresse Jennifer Cattaneo, Sofia Ginelli e Simona Caprani hanno presentato due casi rari, dimostrando come l’alta specializzazione e l’impiego di tecnologie avanzate consentano oggi diagnosi sempre più precise e interventi più efficaci.

PEVAC: una rara anomalia vascolare che sfida la diagnosi
Il primo caso illustrato riguarda il PEVAC (Perifoveal Exudative Vascular Anomalous Complex), una condizione rara e spesso difficile da riconoscere. Si tratta di una micro-anomalia dei vasi sanguigni nella zona centrale della retina, che può provocare essudazione, distorsioni e calo visivo. “Il PEVAC richiede un occhio clinico allenato, – spiega Ranno – è un’entità rara e facilmente confondibile con patologie più comuni. La diagnosi corretta permette di scegliere trattamenti mirati ed evitare terapie inutili”. Le specialiste Cattaneo e Ginelli hanno mostrato come le moderne tecniche di imaging retinico consentano oggi di identificare dettagli minimi e distinguere il PEVAC da altre anomalie vascolari. “La tecnologia è diventata un’estensione del nostro sguardo, – chiarisce il primario di Oculistica di Asst Lariana – oggi possiamo osservare strutture microscopiche e trasformare casi rari in preziosa conoscenza per tutta la comunità scientifica”. Al lavoro hanno contribuito gli oculisti Jennifer Cattaneo, Sofia Ginelli, Cristina Castelletti (ortottista), Stefano Ranno.
Foveoschisi miopica: quando la miopia elevata mette a rischio la retina
Il secondo caso ha riguardato la foveoschisi miopica, una complicanza legata alla miopia elevata. Con l’allungamento del bulbo oculare, tipico dei grandi miopi, la retina può stirarsi e separarsi nei suoi strati interni, generando una condizione potenzialmente evolutiva con rischio di foro maculare o distacco foveale. Infatti “la chirurgia sta compiendo passi enormi – osserva Ranno – e condividere questi risultati a un congresso internazionale significa contribuire attivamente all’avanzamento della pratica clinica”. Le professioniste hanno presentato un caso particolarmente significativo, spiegando come la chirurgia vitreoretinica moderna (vitrectomia e specifici tamponamenti interni) permetta di ripristinare la struttura retinica e migliorare la prognosi visiva. “La miopia patologica è una vera malattia dell’occhio, non solo “miopia forte” – sottolinea ancora il primario di Oculistica del Sant’Anna – individuare la foveoschisi al momento giusto ci consente di intervenire prima che la situazione degeneri”. Al lavoro hanno contribuito gli oculisti Stefano Ranno, Simona Caprani, Jennifer Cattaneo, Sofia Ginelli, Martina Matteucci, Edoardo Ruggiero (ortottista).
Un impegno continuo per la formazione e l’innovazione
La presenza delle tre specialiste sul palco di Floretina rappresenta un riconoscimento importante per l’Asst Lariana e per il lavoro svolto quotidianamente dall’équipe di Oculistica lariana. “Vedere le colleghe presentare due casi così complessi è motivo di grande orgoglio – conclude Ranno – e dimostra che stiamo costruendo un gruppo capace di coniugare clinica, ricerca e formazione ai massimi livelli”.